Quello della "continuità territoriale" è un sogno inseguito dai siciliani da tempo immemorabile.
Consiste molto banalmente nella predisposizione, da parte dei governi centrale e regionale, di strumenti giuridico-finanziari utili ad abbattere i costi da parte delle compagnie aeree su tratte che altrimenti risulterebbero troppo onerose.
In estrema sintesi, lo Stato mette soldi pubblici per fissare delle tariffe a prezzo calmierato.
L'ipotesi, per quanto riguarda questa specifica fase, è di poter collegare l'aeroporto di Comiso a Roma con un biglietto a/r di soli 38 euro ed a Milano con 50.
Sarebbe bello, non c'è dubbio.
Ma qui si inquadra la storia, e la cronaca, dell'aeroporto di Comiso, misteriosa macchina mangiasoldi a zero trasparenza e mai decollata, in totale controllo della SAC Aeroporto di Catania che ne ha recentemente ripianato, con soldipubblici, debiti per qualche milioncino.
Una "storia", o meglio, una "cronaca" che adesso da qualche tempo si intreccia con quella non meno suggestiva di una piccola compagnia aerea con sede bulgara ma proprietà ragusana: la TayaranJet.
Il bilancio d’esercizio dell’anno 2019, si è chiuso con un totale dell’attivo pari a € 10.004.530 e un totale del passivo pari a € 13.014.739 con una perdita d’esercizio pari a € 3.010.209. Nel 2018 la perdita è stata di 1.888.608.
Sino al 2019 SOACO era una società a capitale misto pubblico/privato, sino a quando la società pubblica SAC non ha deciso di togliere le castagne dal fuoco del privato rilevando l'intera partecipazione di INTERSAC Spa: questa è un altra storia.
Adesso SAC Aeroporto di Catania è la controllante totalitaria.
Nel dicembre 2019 i soci, cioè la SAC ed il Comune di Comiso, hanno proceduto a ripianare le perdite, pregresse e di parziale formazione 2019, per un'ammontare pari a euro 3.255.611 mediante totale utilizzo delle riserve statutaria e legale ancora esistenti in bilancio, e per l’eccedenza attraverso una riduzione del capitale sociale fino a euro 975.480.
Nella medesima seduta hanno altresì contestualmente deliberato di procedere ad un aumento del capitale sociale per ulteriori euro 7.900.000: 5.135.000 relativi alla SAC e 2.765.000 per il Comune di Comiso.
SI TRATTA DI SOLDI PUBBLICI!
Venendo ai dati di traffico, si badi relativi al 2019 quindi pre-covid: lo scalo aeroportuale di Comiso ha registrato un traffico passeggeri pari a
350.995 unità. I movimenti aerei che hanno generato tale traffico sono stati complessivamente 2.985. Rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente si registra una diminuzione del traffico passeggeri pari al 17,3%; i movimenti aerei sono calati del 19,5% (-724 movimenti rispetto al periodo Gennaio/Dicembre 2018).
In pratica un disastro.
L'occasione di poter accedere ai fondi, circa 25 milioni di euro in tre anni, per la "continuità territoriale" potrebbe essere occasione ultima per far sopravvivere uno scalo che non è mai riuscito a diventare realmente operativo, limitandosi al ruolo di parcheggio per ambizioni di varia natura e sede privilegiata per scontri politico-affaristici su diversi livelli.
Ma anche in questo caso le perplessità, espresse su stampa locale e social, si sono fatte sempre più ficcanti.
Uno dei temi preferiti da chi sta seguendo l'intera vicenda, è il recente intervento sulle piste della compagnia aerea con sede in Bulgaria ma di proprietà degli imprenditori ragusani Vincenzo e Paolo Di Grandi, già accolti in pompa magna lo scorso 23 giugno dalla SAC sulle piste dell'aeroporto di Catania con una cerimonia degna di ben migliori occasioni.
Infatti, ricorda il quotidiano La Repubblica come della TayaranJet "socio di maggioranza è infatti l'imprenditore Paolo Di Grandi, già amministratore delegato della compagnia Fly Hermes, con sede a Malta, che nel 2015 ebbe sospesa la licenza per volare."
In realtà i problemi cominciano immediatamente ed a ricostruirne il primo, proprio relativo a Comiso, è il quotidiano on line RagusaOggi che rivela come dopo appena 20 giorni siano naufragate le promesse di TayaranJet che interrompe subito il collegamento che aveva promesso con Bologna e che tanto aveva entusiasmato i vari top manager locali celebranti, presidente Gambuzza e AD Torrisi tra tutti, con dichiarazioni che ne testimoniano la "lungimiranza" e capacità di previsione.
Non meno complicata la situazione aziendale della TayaranJet che si vede investita in questi giorni da una durissima polemica innescata pubblicamente da alcuni piloti che lamentano il mancato pagamento degli stipendi con relativa vertenze già incardinate nelle sedi giudiziarie.
Insomma, ci mancavano solo loro: chissà perché proprio dalle parti della SAC di Catania da qualche tempo, insieme a tutto il resto, arrivino dirigenti con bandi senza titolo di studio e magari rinviati a giudizio e persino compagnie aeree con pregressi di licenze sospese e debiti con i dipendenti.
Più che di "continuità territoriale" si dovrebbe parlare di "CONTINUITÁ"...e basta.
Intanto, lunedì 7 settembre si apriranno le buste con le offerte economiche e tecniche per il servizio di collegamento Roma-Milano...vedremo se e come si potrà volare, noi intanto proveremo ad approfondire una vicenda che appare complicata.
Sin dall'origine.
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Di conseguenza toni e contenuti sono direttamente correlati alla successione narrativa.