
La delibera che interessa l'ANAC è stata adottata il 29 aprile 2019, la n.751. È firmata dal Direttore Generale Facente Funzioni Giampiero Bonaccorsi con la presenza del Direttore Sanitario Antonio Lazzara e l'assistenza quale segretario verbalizzante del avv. Letterio Daidone. Oggetto: "Multiservizio tecnologico integrato per la fornitura di energia per gli immobili adibiti ad uso sanitario, in uso, a qualsiasi titolo, alle Pubbliche Amministrazioni. Rinegoziazione contrattuale ai sensi del D.Lgs. n.115/2008." Valore: 57 milioni di euro. L'Agenzia Nazionale Anticorruzione ha aperto il fascicolo 4551/2019, notificato al Policlinico lo scorso 20 marzo 2020, che "individua e riscontra alcuni profili di anomalia e criticità negli atti posti in essere dall'A.O.U. Policlinico di Catania." Nel frattempo si aspetta la nomina, imminente, del nuovo direttore generale del Policlinico di Catania e il nome che circola è tutto un programma...
La delibera finita sotto la lente d'ingrandimento dell'Anticorruzione Nazionale già dal titolo fa venire il mal di testa: 9 pagine con un "PREMESSO" da 19 righe, un "ATTESO" da 36, un "RILEVATO" da 12, un "CONSIDERATO" da 63, un "PRESO ATTO" da 27 righe e due tabelle, un "VISTO" da 34, un "DATO ATTO" da 10, un "RITENUTO" da 23 con una tabella, un "PRESO ATTO" da 3 righe e, dopo aver "sentito il parere favorevole del direttore sanitario Antonio Lazzara", finalmente il direttore generale f.f. Giampiero Bonaccorsi delibera con un dispositivo di 33 righe.
Come al solito la alleghiamo in calce così appassionati del genere letterario potranno aggiungerla alla collezione.
In estrema sintesi si tratta di un atto con il quale la dirigenza del Policlinico di Catania "rinegozia", almeno a suo dire, un vecchio appalto del 2012 relativo all'approvvigionamento energetico dei suoi immobili.
Secondo l'ANAC, invece, si tratterebbe di un vero e proprio affidamento, del valore di 57 milioni di euro, che impegnerebbe il Policlinico per ben 10 anni e per di più, sempre secondo l'ANAC, con un appaltatore che sarebbe persino diverso da quello che aveva avuto aggiudicato l'appalto "rinegoziato" con la delibera 751.
L'attuale dirigenza del Policlinico ha quindi autorizzato "la Rinegoziazione e proroga della Convenzione CONSIP (MIES1) ...per la durata contrattuale di anni dieci in tutti i Presìdi dell'Azienda...secondo l'offerta della ditta Engie Servizi SpA."
Ora, intanto l'Anticorruzione rileva subito che l'appalto originario era stato aggiudicato ad un RTI, un Raggruppamento Temporaneo di Imprese, e quindi non è chiaro come sia stato possibile "rinegoziare e prorogare" ad una sola ditta.
La delibera 751 è poi munita della "clausola dell'immediata esecutività atteso che, a seguito della scadenza dei servizi manutentivi e del servizio energia termica di alcuni presìdi e padiglioni dell'Azienda come esplicitato nelle delibera n.1529 del 29/12/2005 e delle proroga tecnica per gli stessi di cui alla delibera n.1433 del 24.12.2018, gli stessi servizi hanno un costo attuale maggiore di quello derivante dal presente atto."
Cosa?
Quindi, lo sanno almeno dal 29 dicembre 2015 (delibera della vigilia di Capodanno) che questi servizi sono in scadenza, addirittura li prorogano già il 24 dicembre 2018 (delibera della vigilia di Natale) ed a marzo 2019 hanno corso con la giustificazione di dover "evitare" maggiori costi dando a questa delibera 751, così com'è scritta, persino "l'immediata esecutività"?
Per 10 anni?
Per 57 milioni di euro?
E chissà perché si accorgono sempre all'ultimo che gli appalti scadono, e spesso per Natale o Capodanno?
L'Agenzia Nazionale Anticorruzione rileva diversi profili di "anomalia e criticità" oltre che sulla ditta affidataria, come abbiamo già detto, sugli immobili oggetto del servizio che si sarebbero moltiplicati nel tempo e sulla natura giuridica dell'atto stesso che parrebbe difficile inquadrare in una semplice "rinegoziazione" quanto in realtà parrebbe essere un vero e proprio nuovo affidamento.
Considerato il valore ultra milionario dell'affidamento e la sua nuova durata decennale, l'ANAC chiede di chiarire la legittimità delle proroghe già assegnate nel tempo e di "confermare l'assoggettabilità della convenzione alla normativa, ovvero se i contratti oggetto di proroga possedevano le caratteristiche tecniche richieste dalla legge affinché i servizi affidati dal Policlinico possano ricondursi al perimetro oggettivo del citato decreto."
I rilievi dell'Agenzia Anticorruzione si concentrano nelle 10 pagine fitte fitte della nota 22954 del 20 marzo 2020, (che alleghiamo in calce, da aggiungere sempre alla stessa collezione di cui sopra) con cui si assegnano alla dirigenza del Policlinico 30 giorni per la risposta, prorogati di altri 60 a causa dell'emergenza COVID.
Quindi, la risposta dovrebbe già essere depositata presso gli uffici dell'Agenzia Nazionale Anticorruzione.
Ma noi non l'abbiamo.
Ancora.