Continua la protesta dei lavoratori ODA, ormai da 35 giorni in sit in permanente davanti l'Arcivescovado. La situazione non sembra cambiata di molto dall'ultima volta che, a metà, gennaio il Cda si è riunito per rassicurare i dipendenti.
Da allora, come ci spiegano gli operatori, non solo le mensilità non pagate sono aumentate, ma giungono anche notizie contrastanti.
“Hanno dichiarato – spiegano – che pagheranno solo due mensilità a fronte del trimestre già anticipato dall'Asp, che è pari a circa 3 milioni e mezzo. Le nostre due mensilità non corrispondono nemmeno a 600 mila euro. Con il resto cosa ci faranno?Perchè non saldano prima il nostro credito?”
Domande più che lecite, anche perchè il timore manifestato è che con la rimanente cifra si possano pagare debiti non di pertinenza dell'anticipo versato.
Inoltre, in nessuna delle comunicazioni date si fa riferimento ad una vera e propria data per la retribuzione.
Per questo motivo i lavoratori Oda, hanno cercato di parlare con il Vescovo che, in passato, ha definito il loro Cda efficace ed efficiente, nonostante le mancanze e i debiti.
Peccato, inoltre, che il Vescovo alla vista degli operatori li abbia degnati di un semplicissimo “Buongiorno”, senza ascoltarli o riceverli, mentre il portiere dell'Arcivescovado li minacciava di chiamare la Digos.

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Silenzio del vescovo di fronte gli operatori Oda