Si riapre uno spiraglio
Dopo la botta, probabilmente evitabile, della dichiarazione di fallimento emessa dal Tribunale di Catania che non ha potuto fare altro che registrare le bizze inconcludenti di alcuni degli attori della saga, forse, (forse), un piccolo, piccolissimo spiraglio si apre grazie alla tenace iniziativa del Consiglio di Amministrazione presieduto dall'imprenditore Giuseppe Molino con i consiglieri Giuseppe Bonaccorsi e Maria Luisa Aiello.
Alla fine infatti il socio Città Metropolitana ha emanato l'atto di indirizzo richiesto dal CdA per poter procedere alla presentazione del reclamo, in realtà per rimettere un pò di ordine nella procedura sinora seguita nella fase di omologa della proposta di concordato che, molto probabilmente, presentata in maniera più lucida ed efficace al Tribunale ne avrebbe consentito una diversa valutazione.
Per comprendere quello che si intende dire, e l'intera vicenda, basta seguire gli articoli in calce e magari leggere i verbali d'udienza: da brividi.
Ma torniamo all'ultimo fatto, che poi e quello saliente e consente di riaprire una partita che sembrava ormai drammaticamente persa per i 360 lavoratori della società, che poi in queste storie sono quelli che alla fine finiscono macinati.
Abbiamo visto come il Consiglio di amministrazione, che al momento non ha poteri autonomi, si è attivato con una richiesta formale al socio Città Metropolitana di deliberare un atto d'indirizzo che lo autorizzasse a procedere col reclamo ed atti conseguenti.
E l'atto d'indirizzo finalmente è arrivato, firmato alle 14.09 del 7 dicembre:
"Con riferimento alla Sentenza del Tribunale Civile di Catania n. 221/2022 su Pubbliservizi s.p.a. in a.s. , quest’Amministrazione, nella qualità di socio totalitario, nel condividere l’opportunità e l’interesse alla tutela del proprio patrimonio, con la presente manifesta la sua piena adesione ad una Vs. (del CdA, ndr) valutazione verso l’eventuale proposizione di reclamo ex art. 18 Legge Fallimentare avverso alla sentenza del Tribunale Civile di Catania – Sezione Quarta n. 221/2022, con la quale è stato convertito il regime di amministrazione straordinaria in liquidazione giudiziale e dichiarato inammissibile la proposta concordataria presentata da codesto C.d.A.
Pertanto, a fronte del sopra manifestato interesse ed in perfetta coerenza con i progressivi atti amministrativi tempestivamente assunti in tempi utili da questo Ente quale socio per il buon esito della proposta concordataria, si imprime formale atto di indirizzo all’organo di governo societario, affinché presenti, nei termini di rito, l’apposito reclamo, sentito il proprio legale ed il Segretario Generale posti in indirizzo, questo Ente si dichiara disponibile ad assumere l’impegno a sostenere, a titolo anticipatorio, le occorrende spese legali ed a tal fine, il Servizio D1.02 che legge per conoscenza, adotterà i conseguenziali atti gestionali della spesa."
Era già in attesa, lunga attesa sin dalle 12, il Consiglio di Amministrazione, alla presenza del Collegio dei sindaci, pronto a deliberare per provare a sbrogliare questa orribile matassa non appena ricevuta la delibera della Città Metropolitana.
E così è stato: ricevuto alle 14.20 l'atto di indirizzo autorizzativo, il CdA approva all'unanimità la proposta del Presidente Molino, "in attuazione al suddetto atto di indirizzo del Socio Pubblico, di dare mandato all’Avv. Roberto Li Mura, secondo le condizioni poste dal medesimo socio nel citato atto di indirizzo, al fine di presentare reclamo avverso il decreto del Tribunale Civile di Catania, n. 221/2022 del 29.11.2022 e di autorizzare il Presidente a sottoscrivere lo stesso."
L'impegno assunto non sarà facile ed occorreranno elementi molto solidi per convincere il Tribunale Fallimentare che stavolta si intende fare sul serio.
Ma, considerato che tutto sembrava perduto, quantomeno adesso grazie alla tenacia del CdA si è quasi miracolosamente aperta davvero l'ultima porta, con la speranza che non spuntino altri disturbatori:
il danno è già stato esagerato!
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