
Ormai è angoscia per ogni famiglia o azienda l'arrivo delle buste contenenti bollette di ogni tipo.
Aprirle equivale ad una sorta di roulette russa e per molte imprese si fa sempre più fatica rimanere aperti.
A Catania, per quanto riguarda la distrubuzione del gas, tra i principali player abbiamo una società pubblica, partecipata dal comune di Catania: Asec Trade.
Un'azienda che mentre si trovava a combattere la battaglia per mantenere la propria utenza, oltre 40 mila clienti, in vista dell'avvento del cosiddetto "mercato libero" che rischia di trasformarsi in giungla, sta dovendo affrontare l'emergenza dell'aumento dei prezzi della materia prima e di tutta la filiera, che alla fine la vedono vittima al pari del consumatore finale.
Si è infatti innestato un pericolosissimo corto circuito vizioso, con le aziende al vertice che ottengono extra utili esagerati e del tutto ingiustificati determinati dal perverso meccanismo di quotazione di tipo borsistico dalla "borsa" olandese, mentre quelle della distribuzione, quindi l'ultimo anello, devono ribaltare i costi su aziende e famiglie che, diventando morose, le trascinano nella crisi di liquidità.: e non se ne esce più.
Con conseguenze che rischiano di essere drammatiche, anzi già lo sono.
La visione della governance di Asec Trade è quella di un'azienda pubblica, che pur dovendo far quadrare i conti, ha un'attenzione particolare per l'utenza, anche perché se non si mettono i clienti in grado di pagare, alla fine il danno è per tutti, ma le soluzioni sinora individuate e peraltro solo parzialmente attuate non paiono adeguate.
L'azienda del gas, come le altre aziende pubbliche, "è amica dei suoi clienti, non ha alcun piacere e nessun interesse a vessarli- questo il pensiero del manager di Asec - e si tenta di tutto per agevolarli quando le difficoltà sono oggettive, ma le normative da rispettare pongono limiti che nei casi limite non siamo in grado di superare, occorrono strumenti finanziari adeguati per affrontare questo difficile momento."
"Rateizzazioni e meccanismi di garanzie con costose fidejssioni - l'allarme del presidente di Asec Trade Giovanni La Magna -servono solo ad allungare i tempi del tracollo, non bisogna agevolare ulteriori indebitamenti di famiglie e imprese, occorrono interventi a fondo perduto per sterilizzare questi costi ingiustificati ed intervenire per spezzare i meccanismi speculativi; altri Stati lo hanno già fatto e deve farlo anche il nostro."
Speriamo.
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