Non c'è pace in Pubbliservizi, la partecipata della Città Metropolitana di Catania che si avvicina pericolosamente alla scadenza di fine settembre fissata dal Tribunale Fallimentare per deciderne, si spera definitivamente, le sorti.
Nelle ultime settimane di cose ne stanno accadendo e qualcuna la ricordiamo in calce, la più rilevante probabilmente l'arrivo di altri due commissari di nomina ministeriale, segno che qualcosa nella gestione proprio non va.
Intanto interviene ancora una volta la battagliera segretaria regionale del sindacato CONFALI-Sifus Lucia Inzerillo che segnala lo strano caso di alcuni furti subì o tentati all'interno dell'autoparco di Pubbliservizi, alcuni denunciati ed alcuni, non è chiaro il motivo, non segnalati alle autorità.
Nel chiedere chiarezza su questi inquietanti fatti, altrettanto si chiede in merito ad una iniziativa assunta formalmente dall'Autorità Nazionale Anticorruzione, l'ANAC, che con una nota del 25 luglio chiede "di fornire una relazione esplicativa in merito alle modalità ed ai criteri seguiti da codesta Società nello svolgimento dell'attività negoziale concernente il complesso degli appalti di servizi e di forniture espletati nelle ultime annualità, illustrando, altresì, le modalità con cui vengono ordinariamente gestite le verifiche e i controlli in sede esecutiva sulla conformità delle prestazioni contrattuali in capo agli Operatori Economici affidatari."
L'Ufficio Vigilanza dell'ANAC chiede anche di "esplicare nell'ambito della suddetta relazione, le modalità ed i criteri seguiti da codesta Società nella gestione dell'ambito propriamente legale, evidenziando le modalità di affidamento degli eventuali incarichi legali attribuiti all'esterno, distinguendo tra quelli conferiti "intuitu personae" ai sensi dell'art. 17 del d.lgs. n. 50 del 2016 e quelli rientranti invece nell'ambito di applicazione di cui all'art 140 del d.lgs. n. 50 del 2016 ed allegato IX dello stesso Codice dei Contratti."
Anche in merito all'osservanza degli obblighi di trasparenza e pubblicazione degli atti, l'ANAC vuole vederci chiaro chiedendo "di dedicare uno specifico spazio di approfondimento, nell’ambito della medesima sopra richiamata relazione, alle azioni sinora poste in essere al fine di garantire l’esatto adempimento agli obblighi di pubblicazione di cui al d.lgs. n. 33 del 2013 e ss.mm.ii. nella sezione Amministrazione Trasparente del sito internet istituzionale."
E ancora "In relazione agli appalti di servizi e forniture soprarichiamati, si chiede inoltre di trasmettere una tabella riassuntiva in formato digitale elaborabile (es. Excel), organizzata per anno, che riporti tutti sugli affidamenti effettuati ai sensi del d.lgs. n. 50 del 2016, relativi all’ultimo quinquennio (2018 – 2022), specificando il relativo CIG, l’affidatario (anche codice fiscale), l’oggetto dell’affidamento, l’importo contrattuale, gli importi effettivamente liquidati all’O.E. con il relativo totale, con indicazione, in un campo note, se tali procedure siano state oggetto di proroga o estensioni contrattuali, e per quali durate ed importi; per i cinque (5) appalti più significativi dal punto di vista economico tra quelli individuati e rappresentati in elenco, si chiede di produrre le correlate determinazioni a contrarre (o atto consimile), nonché tutti gli altri provvedimenti amministrativi/dirigenziali connessi al distinto procedimento."
Il termine fissato dalla Vigilanza per la risposta è il prossimo 15 settembre: insomma, un'estate sempre più calda...
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