"Qualcuno ha dubbi che i dipendenti Sac Service
lavorano in un aeroporto
e non in un magazzino generale?"
Si tra di un bizzarro ed incomprensibile compromesso che sposta di un triennio, al 2025, la presa d'atto che il contratto nazionale applicato da anni al personale dipendente della SAC Service è del tutto inadeguato alla realtà dei fatti.
Ed il fatto inequivovabile ed inconfutabile è che tutti i dipendenti di Sac Service prestano servizio in un aeroporto e non in un magazzino generale. C'è poco da cianciare.
E se è vero che qualcuno è inquadrato come "magazziniere" o addirittura "frigoriferista", c'è evidentemente qualcosa che non va.
Per non dire che questo "accordo" risulta sottoposto a clausole che lo renderanno molto difficile persino nel 2025.
E allora perché attendere il 2025 per riconoscere la realtà dei fatti?
Se lo chiede come al solito lucidamente, ed anche in solitudine rispetto alla altre sigle ma sempre più sostenuto dai suoi iscritti in costante crescita, il Segretario Generale della CUB Trasporti Salvatore Ventimiglia.
Nella giornata di ieri, appresa la notizia dell"accordo" di cui sopra, ha sùbito inoltrato alla dirigenza SAC Service una richiesta di convocazione urgente per discutere della immediata applicazione del contratto legittimamente spettante ai dipendenti, senza alcuna ulteriore attesa, men che meno addirittura sino al 2025, che non trova alcuna giustificazione.
Non è sostenibile infatti, afferma il dr. Ventimiglia, che l'applicazione di un CCNL possa dipendere dalle condizioni economiche dell'azienda, ammesso che siano così deficitarie come dichiarato in sede di verbale: il contratto da applicare dipende esclusivamente dall'oggetto sociale della società e questa presta esclusivamente servizi aeroportuali, quindi ogni altra considerazione rischia seriamente di risultare illegittima se non addirittura illecita.
Compromessi al ribasso non sono più tollerabili, mentre invece si deve rilanciare il tema del deficit di organici che sta falcidiando il settore vettoriale, con gravissime ricadute sulla qualità di vita dei lavoratori ma anche su quella dei servizi che vedono i passeggeri ormai vittime di costanti disfunzioni.
Per la CUB Trasporti è arrivato il momento di fermare il degrado che sta interessando l'intero comparto dei servizi aeroportuali, affermando la necessità di riqualificare il personale, potenziandone gli organici per come richiesto dal mercato, tutelandone le attese salariali, anche per quanto riguarda le indennità aggiuntive impunemente sottratte ai lavoratori, garantendo turni di lavoro correttamente organizzati e non tralasciando un focus sul ricorso costante agli ammortizzatori sociali anche quando risultano un metodo non trasparente per scaricare sulle casse pubbliche costi aziendali che andrebbero sostenuti con risorse interne.
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Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!
E mentre che ci siete, leggetene anche qualcuno degli altri...