
Alla fine, dopo anni di segnalazioni, invocazioni, suppliche, si sono scocciati ed hanno deciso di passare alle vie di fatto. Giudiziarie.
Si tratta dei cittadini residenti nel centro storico di Catania, riuniti in varie associazioni e comitati tra cui "Centro Storico", "Comitato Gemmellaro-Sciuti" e "Comitato Centro Storico Bellini".
Le hanno provate tutte, sino ad essere presi in giro in ogni sede istituzionale possibile ed immaginabile: riunioni e tavoli di ogni genere in prefettura come in consiglio comunale, con convocazioni periodiche ed emanazione di comunicati sempre inconcludenti ed alla fine persino oltraggiosi per quanto ripetitivi ed inutili.
Il centro storico di Catania è una sorta di bolgia infernale, un vero e proprio Far West privo di regole e decenza.
Intere zone una volta prestigiose sono divenute preda di gang varie che hanno occupato i locali che da pub o bar sono stati trasformati in discoteche più o meno abusive, in cui si spara musica a tutti decibel sino al mattino, oltre a traffici di ogni tipo.
Uno stato di confusione in cui accade di tutto e per emulazione scatena i peggiori istinti, comprese orde di ragazzini che magari dopo essersi sballati in questi postriboli si scatenano per la città vandalizzando auto, monumenti e non di rado aggredendo passanti per puro criminale divertimento.
A subìre questo intollerabile degrado non solo i residenti ma anche i turisti, per niente contenti di dover passare le notti nei vari B&B del centro senza poter riposare un attimo perché nei dintorni nessuno fa rispettare i divieti di baldoria esagerata, e di questo riempiono i social di recensioni negative che certo non fanno bene alla principale economia della città che dovrebbe essere la filiera del turismo.
Le norme in realtà ci sono e persino le ordinanze comunali, che in teoria consentirebbero di mantenere un minimo di ordine e decoro, ma nessuno le fa rispettare, ed è a questo pundo che i residenti organizzati hanno deciso di reagire in maniera innovtiva e forse anche inedita, sperando che possa risultare in qualche modo risolutivo, soprattutto se a pagare per rivalsa saranno chiamate le persone fisiche che hanno omesso di compiere il proprio dovere per il quale sono stipendiati.
Le associazioni e comitati hanno infatti depositato presso il tribunale Civile di Catania una citazione ai danni dell'amministrazione comunale di Catania.
Chiedono intanto che il giudice ordini al comune di attivarsi concretamente per ripristinare "normali condizioni di vivibilità", a partire dal divieto di emissione di musica oltre un certo valore ed imponendo la chiusura dei locali entro le ore due del mattino, chiedendo anche di applicare una penale per ogni giorno di ritardo nell'applicazione delle norme.
Inoltre, e qui la cosa rischia di farsi pesante, chiedono anche il risarcimento dei danni subìti per ogni anno di inadempienza da parte del comune di Catania, che li ha illegittimamente costretti a sopportare la violazione del rispetto di regole e buon senso.
Si legge infatti nelal citazione che si tratta di "dieci anni di diritti negati, primo fra tutti al riposo, a causa del proliferare selvaggio ed incontrollato di localiche non rispettano né il suolo pubblico concesso o meno, impedendo persino l'accesso alle abitazioni e addirittura il passaggio dei mezzi di soccorso, con gestori che non hanno ancora capito la differenza tra filodiffusione e musica amplificata, forti di mancati controlli sia sulle emissioni acustiche che sugli orari di chiusura, fino alla somministrazione di alcolici a minori."
L'iniziativa delle associazioni in sede giudiziaria potrebbe rappresentare una svolta perché adesso un giudice dovrà valutare e quantificare i danni subiti ed attuali e, soprattutto, individuare le responsabilità che una volta datate consentiranno di identificare le persone fisiche che hanno omesso di intervenire ad ogni sngola segnalazione effettuata, e dovranno spiegare in maniera convincente i motivi per evitare di subìre la rivalsa: perché sarebbe una beffa che a risarcire i danni sia il Comune di Catania, cioè i cittadini stessi.
Bisogna cominciare ad individuare e colpire quanti sono stipendiati, amministratori o dipendenti, per risolvere problemi pubblici e non riescono a risolverne neanche uno!