Ormai non c'è settore della Cosa Publbica siciliana, e catanese in particolare, che non sia degna di film alla "Pierino", di quelli con il mitico Alvaro Vitali.
Solo che quelli facevano più o meno ridere e comunque inducevano spensieratezza, quello che sta accadendo da queste parti invece di pensieri ne mette molti e sono tutti angoscianti.
L'ultima riguarda la società partecipata della ex provincia di Catania, Pubbliservizi, di cui ne abbiamo raccontate a fiumi e che risulta commissariata da anni, con circa 360 lavoratori in bilico sottoposti ad una bizzarra procedura fallimentare dalla quale non si riesce ad uscire, peraltro affidata a consulenti che...ce ne occuperemo a breve.
Per ora la notizia è che la signora avvocato Maria Virginia Perazzoli, nominata a sorteggio nel 2018 dal ministero dello Sviluppo Economico, è stata "affiancata" da ben altri due commissari.
Per diversi giorni il decreto di nomina dei nuovi commissari è risultato misterioso ed introvabile, consentendo la diffusione di una nota a firma della stessa Pubbliservizi, ripresa dalla stampa locale, che si è rivelata un vera e propria fake, ridicolizzata poi da alcuni sindacati sui social.
Si è letto infatti sul quotidiano locale che il decreto di nomina dei nuovi commissari Antonio Albano e Raffaella Proietti sarebbe arrivato "dopo i costanti e perduranti personali ricevuti dall'avv. Maria Virginia Perazzoli, già commissario unico della società dal dicembre 2018, come si legge nel provvedimento stesso...", ovviamente nel provvedimento questo non c'è scritto per niente ed anzi la motivazione è tutt'altra: in realtà viene chiaramente affermata l'indaguatezza dell'ex commissario unico Perazzoli.
In realtà il decreto emanato il 23 giugno e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 luglio, motiva l'atto con "la necessita' di procedere all'integrazione dell'organo commissariale, atteso che la delicatezza e la complessita' di talune questioni emerse di recente nelle attivita' di gestione della procedura rischiano di comprometterne il buon andamento, anche in considerazione della necessita' di evitare un possibile nocumento all'utile prosecuzione della stessa."
Quindi, questa la vera motivazione espressa dal ministero, è l'attività di gestione che rischia di creare nocumento, e non certo gli attacchi personali che sono semplicemente la conseguenza di quanto accaduto all'interno della società in tutti questi anni di amministrazione straordinaria, che adesso peraltro sono davvero troppi.
A conferma la prima decisione del nuovo organo commissariale che ha imposto la firma congiunta di tutti e tre i commissari anche per gli atti più banali e di ordinaria amministrazione: più sfiducia di così...
E intanto la città di Catania aspetta, dal 2018, che questa importante società, che potrebbe e dovrebbe svolgere servizi pubblici essenziali, possa tornare alla piena operatività senza ulteriori indugi che non si capisce a chi facciano comodo. O forse si.
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