Momento complicato, come pochi.
Non c'è settore della vita comune che non stia subendo profondi travolgimenti, una crisi talmente esagerata, tra pandemie e guerre, che cercare di districarsi è davvero impresa ardua.
Se appare ormai drammaticamente evidente che la politica non è più in grado di svolgere alcun ruolo propulsivo e persino rappresentativo, almeno per quel che riguarda le sue articolazioni sinora conosciute e sperimentate, c'è da capire se vi sono, ancora, corpi intermedi che possano in qualche contribuire alla costruzione di un nuovo modello di società che possa senza troppi traumi sostituire quello attuale ormai ad un passo dall'esplosione.
Il compito di una testata può essere quello di proporre opinioni, dare voce, provare ad attivare dibattiti, offrire strumenti per comprendere e valutare: non c'è molto altro da fare.
Cominciamo così un percorso di conoscenza di quello che offre il tavolo sul quale ciascun cittadino è chiamato a giocare il proprio impegno, cercando, per quanto impresa disperata, di invertire quella tendenza all'indifferenza, all'apatia, all'ignavia che poi sono la causa principale di ogni decadenza e di ogni degradazione.
Cominciamo con il proporre le riflessioni del Segretario Generale della CISL di Catania, Maurizio Attanasio.
Si tratta di uno dei sindacati più rappresentativi, nato nel 1950 ed oggi con milioni di iscritti.
Un ruolo cruciale, oggi più che mai, quello di chi è chiamato a rappresentare interessi, tutelare diritti e mediare conflitti.
La chiacchierata è lunga e parte dall'analisi di un corposo volume di centinaia di pagine che l'ufficio studi della confederazione ha prodotto per affrontare le questioni poste da quel PNRR che porterà a Catania centinaia di milioni, in particolare nel settore Sanità, ed il cui potenziale spreco rischia di dare il colpo di grazia ad un tessuto sociale ed economivo già gravemente compromesso.
Qua l'invenzione pare essere quella della istituzione di "nuove" strutture, centinaia di "OdC", cioè ospedali di comunità, "CdC", ovvero Case di Comunità, e ancora "COT", centrali operative territoriali.
Solo in provincia di Catania ne sono previste ben 52 di queste strutture.
Il rischio enorme è che accada quello accaduto con l'emergenza covid, con centinaia di milioni sprecati per la costruzione, adattamento e mantenimento di strutture del tutto superflue e che alla fine sono state utilizzate per la somministrazione di poche decine di vaccini come sta accadendo adesso.
Il problema sarà controllare efficacemente il vorticoso giro di denaro pubblico, con le problematiche che comporta, e capire sin da subito se è già garantito il personale per l funzionamento di queste strutture, cosa che non appare per niente certa, con il rischio che si comincino a costruire le solite cattedrali nel deserto: ne abbiamo già abbastanza!
Il Segretario Attanasio non nasconde le preoccupazioni e lamenta una mancanza di concertazione che non promette nulla di buono, con decisioni che calano sempre dall'alto con effetti spesso distorti ed incomprensibili, a partire dalle modalità per nulla omogenee con cui ciascuna provincia, e persino ciascuna azienda sanitaria in ogni provincia, interpretano ed applicano le varie linee guida.
Attenzione particolare viene posta dalla CISL sulla vicenda che riguarda le migliaia di persone impiegate a vario titolo nell'emergenza covid, ennesimo bacino di precari di cui oggi si rischia venga persa la professionalità acquisita, il che sarebbe un danno enorme considerato che quello pandemico sembra ormai essere uno status costante: "Prima erano angeli, eroi, ora li prendono a calci sui denti, non lo permetteremo", denuncia il Segretario Attanasio.
Non poteva mancare uno sguardo sulla città di Catania, che tra quelle in crisi sembra essere la più devastata.
Emergenza rifiuti, emergenza sanitaria, emergenza sicurezza, emergenza lavoro: una somma insostenibile di problemi irrisolti che rischiano di far saltare qualsiasi possibile equilibrio.
Il tutto in un contesto in cui da troppo tempo manca persino un'amministrazione comunale e non si ha notizia di un progetto politico che sia qualcosa di diverso da uno scontro tra fazioni.
La domanda che pone il Segretario Generale della CISL Maurizio Attanasio è disarmante e denuncia il vero dramma di Catania: "Dov'è la Società Civile?"