
Un vero e proprio evento culturale ed artistico che rende onore alla più alta tradizione siciliana e mediterranea.
"L’ultimo volo di Antonio Veneziano"
Testo Francesco Randazzo
Musica M° Carmen Failla
Un poeta siciliano della fine del '500, Antonio Veneziano, intenso e tormentato che viene celebrato con uno spettacolo unico ed originale: sul palco 5 musicisti (arpa, flauto, percussioni, violino e violoncello) e la voce solista di Francesca Laganà ad interpretare le straordinarie musiche di ispirazione mediterranea ideate dalla compositrice e direttore d'orchestra M° Carmen Failla, impreziosite dal testo scritto da Francesco Randazzo sulla vita, le vicissitudini e la poesia del grande poeta siciliano interpretato da Alessandro Idonea che ne declamerà alcune tra le poesie più intense.
AMPIO PARCHEGGIO INTERNO DAL 597 DI VIA ETNEA.
BIGLIETTI DISPONIBILI IN PREVENDITA ON LINE SU BOXOFFICE
O DIRETTAMENTE AL BOTTEGHINO A PARTIRE DALLE ORE 20 DELLA SERA STESSA DELLO SPETTACOLO.
INFO E PRENOTAZIONI
www.musicoperafestival.it
info@spevents.it
solo messaggi Wapp: 3889399058
L'autore del testo Francesco Randazzo riassume la storia che fa da sfondo all'opera musicata dal M° Carmen Failla:
"I poeti maledetti emanano una fascinazione che passa attraverso le loro opere ma anche e forse soprattutto attraverso le loro vite, tormentate, combattute, destabilizzanti nel loro e nel nostro tempo.
Antonio Veneziano (1543-1593), fu uno di loro.
Giovane di brillante intelligenza, dalla natia Monreale, va a studiare a Palermo, poi a Messina, infine a Roma presso i Gesuiti.
Coltissimo ma inquieto, la sua sarà una vita avventurosa e scapestrata.
S’innamora della giovane nipote; rapisce un’altra fanciulla, ha tresche amorose con varie nobildonne e popolane, nubili o sposate; è accusato, di omicidio, inganna, truffa, litiga continuamente.
Scrive trattati in latino, epistole, invettive, componimenti poetici d’amore o satirici in siciliano contro il potere costituito.
S’imbarca per la Spagna ma viene rapito dai pirati musulmani e portato in Algeri, dove rimarrà per qualche anno e dove conoscerà un altro illustre prigioniero, Miguel Cervantes il futuro autore del romanzo più famoso al mondo, il Don Chisciotte.
I due diventano amici, possiamo solo immaginare quale scintillare d’ingegno in conversazione i due abbiano creato nei loro incontri e si può felicemente immaginare che Cervantes abbia tratto ispirazione per il suo famoso cavaliere dalla triste figura, proprio da Antonio Veneziano, cavaliere errante nel suo tempo, sensibile poeta ma anche visionario e irruento hidalgo, uomo in questo mondo ma non di questo mondo, che vagheggia ideali d’altri tempi, irrequieto ospite della noiosa realtà.
Il melologo “Raju di Bełłicza, attraverso la voce di Veneziano stesso, racconta la sua vita e le sue contraddizioni.
Si viaggia così, guidati dalle musiche affascinanti e ammaliatrici di Carmen Failla, tra le sue inquiete avventure e le risonanze di lingue, suoni, melodie e canti del bacino del Mediterraneo, che esaltano la ricchezza sonora di un crogiuolo espressivo che è l’anima del poeta, della Sicilia e del mondo, giungendo fino a noi come un’eco che dal passato giunge fino al nostro presente e ad esso appartiene.
Un omaggio dovuto ad un grande siciliano travolto dall’oblio della storia, un dono al nostro ancora tormentato presente. Con un raggio finale di bellezza e di malinconia che si scioglie in eterno respiro dell’anima. Per noi che siamo in questo mondo e dalla poesia e dalla musica traiamo sollievo e conforto, anelito alla meraviglia contrastata della vita, sospiro liberatorio, fugace ma profondissimo.
Si Ringrazia sentitamente Pucci Giuffrida, con la sua vinicola Al Cantàra, che ha fortemente voluto e sostenuto questo progetto con affetto e amicizia.