
Ormai quanto sta accadendo intorno agli enti pubblici "Camera di Commercio del Sud Est che non esiste più" ed alla sua partecipata SAC che gestisce il super bancomat aeroporto di Catania ha travalicato di prepotenza i confini delle province interessate ed è sbarcata a Roma, aggiungendosi ai non pochi problemi che affliggono il ministro leghista dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che forse si sta confondendo visto che non riesce a risolvere neanche il più banale.
Tuttavia, considerato che si tratta di un dossier più che scottante, interessando diversi milioni di cittadini ed utenti, svariate centinaia di milioni di euro di affari, migliaia di dipendenti e persino un avviato iter milardario di vendita a privati di parte delle quote strategiche dell'aeroporto sinora pubblico, sarebbe il caso che ci si prestasse un pò più di seria attenzione da parte di chi dovrebbe farlo per responsabilità e dignità istituzionali.
Ed è quello che ha formalmente chiesto con pec l'associazione romana di consumatori Primo Consumo al Ministro Giorgetti:
"Egregio Signor Ministro,
in nome e per conto dell’Associazione Consumatori Primoconsumo che ho l’onore di rappresentare, pongo alla Sua attenzione la vicenda di grave rilievo di cui siamo venuti a conoscenza grazie alla stampa locale: leggi l’articolo di SudPress
La vicenda, di interesse diffuso per le implicazioni consumeristiche dell’utenza aeroportuale, merita la nostra attenzione e ove richiesto la nostra attivazione in ogni sede anche giurisdizionale.
Invito pertanto Lei a prendere in seria considerazione la possibilità di intervenire tempestivamente evitando così che la vicenda travalichi la buona prassi istituzionale e trascenda nella rissa a danno dei cittadini e dei consumatori.
Certi di un Suo pronto interessamento, con fiducia porgiamo i migliori deferenti saluti.
IL PRESIDENTE PRIMOCONSUMO
Associazione interattiva Cittadini e Consumatori
Avv. Marco Polizzi"
Se quindi anche associazioni nazionali cominciano, finalmente, ad occuparsi di quanto sta accadendo da queste parti che non ha di certo rilievo periferico, a livello locale la tensione resta altissima e non lesina colpi di teatro.
L'ultimo è favorito dall'imprudente tentativo di replica del presidente in scadenza della SAC, l'agricoltore ragusano Sandro Gambuzza, che si vede pubblicata dal quotidiano La Sicilia una sua lettera di risposta a precedente nota dell'ex ministro e deputata di Forza Italia Stefania Prestigiacomo che denunciava quanto sta accadendo.
Tra le varie affermazioni, Gambuzza arriva a dichiarare che la convocazione dell'assemblea per il rinnovo delle cariche sociali ed approvazione del bilancio non sarebbe, come sostenuto da molti in questi giorni, per tentare un grossolano colpo di mano in un momento in cui il principale socio, la CamCom, si trova sub iudice in quanto a legittimità della sua governance.
Afferma infatti Gambuzza: "Il CdA (della SAC, ndr) che mi onoro presiedere ha convocato l'assemblea dei soci per il 28 aprile in ossequio al disposto di cui all'art.2364 c.c., che impone alle società di approvare il proprio bilancio entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale."
E qua siamo all'apoteosi della comicità oltre che della ben più grave mistificazione della realtà praticata da un pubbico funzionario, considerato che praticamente quasi mai il CdA della SAC, che l'agricoltore Gambuzza ha l'onore di presiedere, ha approvato il suo bilancio nei termini prescritti dal richiamato art.2364 del codice civile!
E infatti non gliela fa passare la deputata Stefania Prestigiacomo, che glielo ricorda con una nota che però non ha trovato spazio di replica sul quotidino cittadino:
"E’ uno scandalo - rilancia Prestigiacomo - ciò che sta accadendo alla SAC e l’intervento del presidente Gambuzza pubblicato sulla Sicilia è una fragile toppa che rende ancora più evidente il tentativo scomposto della lobby della Camera di Commercio di mantenere il controllo dell’aeroporto in dispregio della causa in corso presso la magistratura amministrativa e, soprattutto, del Parlamento che ha commissariato l’ente camerale.
Il Presidente Gambuzza con ingenua spocchia scrive che è stato fatto “in ossequio al disposto di cui all’art. 2364 cc che impone alle società di approvare il proprio bilancio entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio sociale”. Il presidente, forse per ottusa furbizia, omette di dire che la legge consente l’approvazione del bilancio entro 180 giorni ove ricorrano particolari condizioni, ma soprattutto che di questa possibilità lui si è avvalso perché da quando è presidente non ha MAI approvato il bilancio entro aprile ma SEMPRE in giugno.
Questo dato evidenzia ulteriormente la debolezza delle argomentazioni di Gambuzza e scopre ulteriormente il tentativo di un “blitz” - da parte di una dirigenza, delegittimata ex lege - di restare attaccata alla poltrona.
Un blitz pensato a tavolino. Come spiegare altrimenti la convocazione del CdA per l’elezione della nuova dirigenza il giorno dopo l’udienza del TAR ma con candidature che possono essere presentate solo 48 ore prima della convocazione e quindi prima della sentenza? Come spiegare altrimenti la corsa ad approvare il bilancio entro aprile, circostanza assolutamente fuori dalla storia e dalla consuetudine della SAC degli ultimi 15 anni. Infatti ad oggi solo una volta, nel 2018 è stato approvato entro quel termine: nel 2007 il 30 giugno, nel 2008 il 2 luglio, nel 2009 il 5 luglio, nel 2010 il 27 giugno, nel 2011 il 10 ottobre, nel 2012 l’ 8 luglio, nel 2013 il 29 giugno, nel 2014 il 15 giugno, nel 2015 il 25 luglio, nel 2016 il 28 luglio, nel 2017 il 28 giugno, nel 2018 il 29 aprile. Del 2019 e 2020, gestione del “puntuale” Gambuzza, s’è già detto.
Ciò che emerge con chiarezza è il rifiuto protervo di accettare una decisione del Parlamento che ha un chiaro obiettivo, la netta e piena discontinuità nella gestione della Camera di Commercio e quindi la disarticolazione del gruppo di potere che attraverso la CamCom governa la SAC.
Confido che le istituzioni, il mondo imprenditoriale e produttivo abbiamo compreso quale manovra è in corso e per il bene della Sicilia, della sua economia e della sua dignità si oppongano a questo scandalo annunciato."
Ma è pazzesco...siamo davvero all'apoteosi dell'inadeguatezza: sinceramente, pur avendone lette e raccontate di ogni tipo sul "modello di gestione" della governance SAC, con la pretesa appena formalizzata del gruppo Agen di riconferma di Torrisi e che Gambuzza "ha l'onore di presiedere" , non abbiamo creduto che si potesse essere così spudorati nella mistificazione da esporsi ad una replica così definitiva come quella di Prestigiacomo che li sbugiarda platealmente.
Abbiamo verificato ed in effetti quanto sostenuto da Stefania Prestigiacomo è esatto: a seguire solo alcune delle lettere di concocazione del CdA degli anni scorsi, tutti, ad esclusione del 2018, in chiaro ritardo rispetto al termine di legge che, giusto giusto quest'anno, il presidente Gambuzza vorrebbe "ossequiare".
Quindi è proprio così: assemblee convocate praticamente sempre fuori termine, giusto quest'anno gli è venuta la fretta!



MA É PAZZESCO!
MA BASTA!
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