La proposta avanzata dal dott. Carlo Sciacchitano e raccontata nell’articolo dello scorso 7 gennaio ha raccolto ampio consenso tra i tanti professionisti del settore medico: la volontà di essere di supporto al sistema sanitario e la voglia di farlo non mancano.
Alla voce di Carlo Sciacchitano aggiungiamo oggi quella del dott. Alfonso Megna, infermiere Inps e volontario della Misericordia di Zafferana.
“Concordo a pieno con la proposta del dott. Sciacchitano”, afferma Megna ai nostri microfoni. “
"Ampliare la platea dei professionisti che possano somministrare i vaccini e fare i tamponi non è solo una possibilità da tenere in considerazione, ma una vera necessità”.
“Il sistema ad oggi vigente è in affanno”, prosegue Megna.
“Tanti medici neolaureati su cui faceva affidamento il sistema degli hub stanno entrando nelle scuole di specializzazione lasciando il loro impegno nei punti drive in e nei centri vaccinali”, ci racconta Alfonso Megna. “Contemporaneamente la richiesta tanto di tamponi quanto di vaccini aumenta ma l’Asp non sta riuscendo a gestirle”.
“E parlo per esperienza visto che da luglio sono volontario presso l’hub comunale di Zafferana. Da quando abbiamo aperto abbiamo fatto oltre 3.000 somministrazioni, ma proprio in questi giorni non possiamo aumentare il numero degli appuntamenti per mancanza di medici e infermieri”.
“Noi infermieri, affiancati ai medici volontari potremmo ampliare notevolmente il numero di possibili vaccinati. La platea degli infermieri iscritti all’albo a Catania è di 6.200 professionisti: tanti sono dipendenti pubblici però”, prosegue Megna.
“L’appello al governo regionale è che consenta ai tanti professionisti che si metteranno a disposizione di operare in deroga all’incompatibilità e al vincolo di esclusività normati dal decreto n°3 del Presidente della Repubblica del 10 gennaio 1957. Questo significherebbe poter affiancare altre professionalità a quelle già in carico all’Asp. Portando ad esempio il caso di Zafferana per capirci: l’Asp mi dice che per aggiungere turni ha l’informatico e un medico ma che per 50 vaccini il personale non basta. Mettendomi a disposizione, cosa che al momento non posso fare tanto che il mio supporto da volontario della misericordia al momento si limita nell’aiutare gli anziani nella compilazione dei moduli, potrei occuparmi delle inoculazioni insieme al medico di riferimento”.
“Ma non solo”. aggiunge Megna.
“Sono tanti gli enti di volontariato - come le Misericoridiae o la Croce Rossa, per citarne qualcuno - che potrebbero supportare la Protezione Civile e il Servizio Sanitario Nazionale nella gestione dell’emergenza”
“Questi enti non solo hanno le professionalità mediche volontarie, ma anche le sedi da poter mettere a disposizione. Avere una presenza più capillare sul territorio, come già detto dal dott. Sciacchitano, risolverebbe due problemi”.
“Innanzi tutto lo zoccolo duro dei non vaccinati che per motivi di lavoro ha finalmente deciso di vaccinarsi verrebbe agevolato: più centri o medici significa meno file e avere un medico o infermiere amico aumenta la fiducia nel sistema e allevia le paure. Ma dall’altra parte si ridurrebbero le file, per i vaccini ma soprattutto per i tamponi. Chi decide di fare un tampone, in questo periodo lo fa perché principalmente entrato in contatto con positivi. Le file sono spesso non regolamentate, la gente sta ammassata. Stiamo creando punti di assembramento tra persone potenzialmente positive”.
“Ho personalmente scritto al Commissario per l’emergenza Covid di Catania, dando la mia disponibilità sia come professionista che per la stessa Misericordia di Zafferana: abbiamo medici e sede per poter effettuare vaccini e tamponi in orari stabiliti in base alla disponibilità dei professionisti così da poter velocizzare, agevolare e snellire le criticità che stiamo vivendo”, conclude Alfonso Megna.
Ancora una volta le proposte concrete arrivano, ma le risposte dal governo regionale e dai Commissari covid no.
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