
A venti anni dalla sua scomparsa resta insuperato il ruolo che Turi Ferro ha avuto nel mondo come interprete di uno stile interpretativo che resta unico, capace di far diventare la sua genetica "catanesità" linguaggio internazionale, riconosciuto ed ammirato a tutte le latitudini con riconoscimenti che lo hanno insediato nel firmamento delle più grandi star:
Nato nel 1921, finalmente Catania si è decisa a celebrarlo nel suo centenario con una grande mostra-evento al Castello Ursino con inaugurazione alle 17.45 del 5 novembre e sino al 5 dicembre.
In realtà, per essere precisi, già il Teatro Stabile (precedente CdA quindi gli ex presidente Carlo Saggio e vicepresidente Lina Scalisi con l'attuale direttore Laura Sicignano), pur nel difficile periodo di pieno lockdown, il centenario lo aveva celebrato con una bellissima mostra e diversi eventi di cui abbiamo dato notizia al tempo.
Adesso questa iniziativa di appena un mese per poter entrare nel mondo magico di una carriera stellare che sarà possibile ripercorrere attraverso le sei sezioni in cui è stata suddivisa la mostra: 1) Gli inizi, 2) La Nascita del Teatro Stabile; 3) I Tre Spettacoli; 4) I Grandi Spettacoli; 5) Cinema e Televisione; 6) La Scomparsa.
Attraverso questo percorso possono scorgersi i fasti ed il successivo inarrestabile degrado vissuti da una città, Catania, che da luogo tra i più belli e seducenti del mondo si è trasformato in meno di un trentennio in landa desolata e desolante di incuria, corruzione, malavita a tutti i livelli.
Stride celebrare un grandissimo artista internazionale come Turi Ferro in una città sommersa da rifiuti, devastata da due giorni di pioggia e priva di qualsiasi prospettiva di ripresa.
STRIDE!
STRIDE, perché Turi Ferro, sempre accompagnato anche in scena dalla splendida moglie Ida Carrara, ha dato lustro a tutti i catanesi facendone girare il nome nei maggiori teatri internazionali con l'eccellenza della sua arte, riuscendo così ad affermare quella diversità capace di superare pregiudizi e luoghi comuni circolanti sulla sicilianità.
Ci sarebbe riuscito oggi, considerato com'è ridotta la sua città che ha amato visceralmente come veniva ricambiato dai suoi concittadini che lo chiamavano rispettosamente "Zio Turi"?
Sarebbe riuscito con le sue mirabili interpretazioni a convincere qualcuno che i catanesi non sono tutti così cialtroni da accettare la devastazione politica, economica, sociale, morale, culturale in cui è precipitata Catania?
Sarebbe riuscito a spiegare perchè il "suo" Teatro Stabile, fondato con quegli altri giganti che erano Mario Giusti e Ignazio Marcoccio, è tornato ostaggio della politicanza mentre loro, per tutta la loro vita ne hanno difeso ad oltranza l'indipendenza ed il pretigio?
E basta davvero una "mostra" di appena un mese per ricordare degnamente una personalità che è stata e resta per questa città tra le più illustri dell'ultimo secolo?
Dov'è la l'Accademia, la Scuola Turi Ferro?
Dov'è un concorso internazionale, un festival, un premio, residenze artistiche?
Non si riesce a celebrare degnamente il mitico Vincenzo Bellini, figuriamoci Turi Ferro o chiunque altro abbia reso onore all''essere catanese.
Restano gli eredi di questo straordinario patrimonio culturale, i figli Guglielmo e Francesca, splendidi artisti anche loro che hanno trovato senza compromessi le loro strade del tutto fuori da quei circuiti che pretendono appartenenze e sudditanze: e ci riescono entrambi con grande successo, proseguendo in una tradizione familiare che non poteva perdersi e continua ad ottenere il favore di un pubblico che non rinuncia a riconoscere e ricercare eccellenze.
A loro, a Guglielmo e Francesca, ed anche alla sorella maggiore Enza che vive fuori, facciamo i nostri più affettuosi auguri per questo centenario, con la convinzione che passerà questo momento di intollerabile sciatteria e verrà il tempo che la meraviglia di quella Cultura interpretata dai grandi Turi ed Ida tornerà ad animare le serate dei catanesi, portando di nuovo in giro per il mondo la vera essenza di una città meravigliosa che deve risorgere.
Da non perdere, anche solo per rendere omaggio ad un grande catanese
"TURI FERRO - 100 anni"
Castello Ursino
5 novembre - 5 dicembre
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