
Torniamo a parlare di Teatro Stabile e lo facciamo ancora una volta su entrambe le testate del gruppo Sud, per non lasciare che i riflettori si spengano su quanto sta accadendo e per evitare che le decisioni legate alla scelta del CdA passino in sordina.
E come la volta scorsa lo facciamo con pezzo a doppia firma (del direttore responsabile e dell’editore) per sottolineare la rilevanza di quanto sta accadendo.
Lo avevamo scritto lo scorso lunedì: il rinnovo del consiglio di amministrazione del Teatro Stabile è in corso e circolano voci inquietanti che, nonostante il dibattito scaturito a seguito dei due articoli che la nostra testata ha dedicato alla questione, nessuno si è preoccupato di mettere a tacere o smentire.
Il rinnovo dell’attuale CdA decaduto, lo stesso CdA che ha letteralmente salvato l’ente teatrale, non è ancora arrivato.
Segno e conferma che si sta tentando ancora una volta di trasformare un ente di enorme importanza e di fatto pubblico nel solito poltronificio.
Lo scrivevamo la volta scorsa: in qualsiasi situazione normale un Consiglio di amministrazione artefice di un così difficile risanamento, ovviamente ancora in corso, peraltro composto da personalità di indiscutibile valore e prestigio, sarebbe stato confermato in automatico.
Al coro delle richieste per mantenere al loro posto i membri del CdA e il Direttore Laura Sicignano, si aggiungono oggi i dipendenti del Teatro.
Una lettera accorata, con 5 pagine di nomi e cognomi di persone, abbonati, liberi cittadini che sottoscrivono un messaggio fortissimo.
Non tenerne conto adesso diventa davvero molto delicato per chi deve assumere la decisione ed in tempi rapidi: si è già perso troppo tempo e non è un bel messaggio.
Solitamente le firme si raccolgono per mandare a casa governance non gradite o palesemente dannifiche. Non per chiedere una cosa che avrebbe dell’ovvio e cioè mantenere al loro posto chi l’Ente lo ha risanato.
“Vi ricordate da che disastro stiamo venendo fuori?”, scrivono i dipendenti dello Stabile nella loro lettera.
“Debiti, poltrone pignorate, dipendenti senza stipendio... un buco nero che stava per inghiottire tutto. E invece, in quei milioni di buchi poi sono stati piantati semi e si è protetto e vigilato sulle piante in attesa di raccoglierne i frutti”.
“Quanto ha seminato questo CdA? Tantissimo! E tutte queste fioriture parlano da sole. L’immobile del Teatro è stato ristrutturato dentro e fuori grazie ad imprenditori del territorio”, prosegue la lettera.
“A mandato scaduto si dovrebbe festeggiare con gioia un CdA che ha permesso tutto questo e riconfermarlo immediatamente e naturalmente lo stesso discorso riguarda Laura Sicignano, una Direttrice di cui essere fieri per le sue poliedriche competenze, per l’innegabile capacità di creare bellezza e per aver grandemente contribuito a rinsaldare il patto con noi spettatori, felici di un Teatro finalmente STABILE”.
E chiosano in maniera incontrovertibile:
"Le stanze dei bottoni dovrebbero considerare che le poltrone che contano a Teatro sono quelle della sala e noi abbonati, tutti all’impiedi applaudiamo chiedendo rumorosamente il BIS"
La raccolta fimre per sottoscrive quanto espresso nella lettera è ancora in corso e chi volesse può sottoscriverla utilizzando il form che trovate a questo link.
Leggi anche: