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SAC aeroporto Catania bacchettata dal TAR per "atto soprassessorio" del top manager Nico Torrisi

29-10-2021 07:00

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, SAC&CamCom, Focus,

SAC aeroporto Catania bacchettata dal TAR per "atto soprassessorio" del top manager Nico Torrisi

Aveva tentato di negare spazio alla costituenda compagnia aerea Aerolinee Siciliane.

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Il Presidente del TAR Daniele Burzichelli ha emanato il 28 ottobre un decreto che sospende l'atto 5303 del noto top manager Nico Torrisi definendolo "soprassessorio".

 

Si tratta di un termine tecnico-giuridico che indica un comportamento molto grave per chi agisce in rappresentanza di aziende che dovrebbero perseguire il pubblico interesse.

 

In pratica si sostanzia in "attività le quali solo apparentemente configurano una spendita di potere ma che sostanzialmente eludono l’obbligo di provvedere mediante richieste istruttorie inutilmente defatigatorie o provvedimenti che eludono il contenuto dell’istanza del privato o sospendono l’iter procedimentale in casi non previsti dalla legge violando il dovere di provvedere normativamente imposto."

 

Brutta cosa, che oltre alla sanzione amministrativa potrebbe aprire ad altre responsabilità se venisse riconosciuto un danno alla società vittima.

 

In ogni caso richiama al principio che la Cosa Pubblica non può tollerarsi scada nella sciatteria di essere considerata da qualcuno Cosa Propria. E gli esempi, tutti documentati, sono ormai davvero esagerati.

 

E allora vediamo cosa è successo stavolta.

 

Da qualche tempo ben 167 piccoli azionisti privati, siciliani, stanno tentando con non poche difficoltà di avviare quello che appare irragiungibile sogno, mentre sarebbe una necessità ineludibile: creare una compagnia aerea siciliana.

 

Non è la prima volta che ci si tenta, ma chissà per quale strano destino (o altro interesse superiore e più forte del destino stesso) ogni volta finisce a disastro.

 

I precedenti, Air Sicilia e Wind Jet, per citare i più importanti, sono noti: finiti male, malissimo, nonostante le brillanti premesse e gli iniziali risultati che avevano consentito di spezzare oligopoli consolidati garantendo voli da e per la Sicilia a costi sostenibili.

 

Tema complesso che magari riprenderemo, ma la premessa serve solo per inquadrare la notizia che per quanto apparentemente circoscritta, in realtà attiene ad un interesse pubblico enorme: la mobilità dei cittadini siciliani verso il resto del mondo e del resto del mondo verso la Sicilia.

 

È la mobilità che muove l'economia e quindi il benessere degli abitanti di una regione: dovrebbe essere una priorità assoluta e invece resta gestita, a tutti i livelli, da un branco di scemi.

 

Torniamo alla notizia: di questa nuova compagnia che, come detto, raccoglie un azionariato particolarmente diffuso, fondatore e presidente è Luigi Crispino, che fu il pioniere delle compagnie aeree siciliane, inventore di Air Sicilia e poi di Wind Jet.

Crispino, nonostante non poche botte, a quanto pare non intende demordere dalla convinzione, non solo sua a dire il vero, che la Sicilia debba avere una sua compagnia aerea indipendente e che la cosa possa funzionare.

 

Partendo da questo assunto, costituito uno staff di esperti coordinato da Claudio Melchiorre, ha avviato nel 2018 la raccolta di adesioni e la conseguente procedura per ottenere la necessaria licenza di volo dall'ENAC.

 

Le adesioni, come detto, sono state superiori alle previsioni ma lo scatenarsi dell'emergenza pandemica ha ovviamente interrotto il complesso iter procedurale, che è stato ripreso nei mesi scorsi.

 

Tra gli atti propedeutici all'ottenimento della licenza la procedura richiede che la compagnia dimostri di avere uno spazio operativo presso lo scalo aeroportuale scelto come sede, in questo caso Catania.

 

E qui succede il casino.

 

Il 14 settembre Aerolinee Siciliane scrive a SAC richiedendo, come prescritto dalla normativa, la concessione di uno spazio come punto operativo della compagnia aerea.

 

La SAC risponde a firma dell'amministratore delegato Nico Torrisi, magari plausibilmente assistito dai consulenti da centinaia di migliaia di euro, il 5 di ottobre, con la nota 5303 che viene adesso sospesa dal TAR:

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Le affermazioni contenute nella nota del top manager Torrisi sono particolarmente significative e, come si leggerà nel decreto che ne sospende l'efficacia, si sostanziano di fatto in un diniego alla legittima richiesta di uno spazio aeroportuale da parte della compagnia siciliana.

 

Torrisi in prima battuta afferma che non ci sarebbero spazi disponibili, aggiungendo che sarebbe anche in fase di avvio un presunto progetto: come vedremo il giudice amministrativo chiede nel suo decreto esplicitamente che Torrisi provi l'effettività di queste giustificazioni, che se dovessero risultare inconsistenti rappresenterebbero davvero un problema molto serio per la governance della SAC.

 

Poi, come se non bastasse quanto sopra, Tosrrisi arriva a sostenere che la SAC "sottopone la richiesta di autorizzazione alla concessione di spazzi all'ENAC soltanto in favore di società che abbiano già le autorizzazioni necessarie ad operare in ambito aeroportuale: e questa pare sia proprio una balla colossale, non giustificabile se commessa da parte di un top manager da 115 mila euro di indennità l'anno, alla guida della SAC da anni e per di più coadiuvato da super consulenti che costano milioni di euro al bilancio della società pubblica.

 

Per di più si mette in attesa di questa "condizione impossibile", (cioè la licenza ENAC che non può esserci perché mancano gli spazi che proprio la SAC dovrebbe assegnare), per "istruire compitamente la richiesta": probabilmente qui l'atto è più che "soprassessorio" risultando assimilabile alla soperchieria, che in termini tecnici-giudiziari non si sa come potrebbe essere qualificata anche se qualche idea l'abbiamo.

 

La posizione dell'amministratore delegato di SAC Torrisi viene quindi contestata punto per punto da Aerolinee Siciliane con una nota inviata a tutte le autorità di controllo possibili ed immaginabili, anche se da troppo tempo ormai non si capisce cosa controllino.

 

Nella nota, tra l'altro, si legge: "Ne dobbiamo dedurre che la sua richiesta, o condizione, è impossibile da soddisfare."

 

Il riferimento è proprio al punto in cui Torrisi arriva a subordinare la concessione dello spazio al possesso da parte della compagnia di una precedente licenza, mentre Aerolinee Siciliane lo smentisce clamorosamente ricordando che la normativa prevede esattamente il contrario: se fosse confermato sarebbe una prova di incompetenza insuperabile oppure di ostruzionismo doloso, tertium non datur.

 

"Nel contempo, - si legge ancora nella risposta di Aerolinee Siciliane - le comunichiamo che è stato sospeso il percorso di certificazione che, nel caso di ulteriore indugio nell’espletamento della nostra richiesta, porterà la scrivente a non conseguire in tempi utili la certificazione, al fine di poter partecipare ai bandi di gara per l’assegnazione delle rotte in continuità territoriale per la Sardegna, per le isole minori e per Crotone, con danno esiziale per la stessa azienda e irreparabile per centinaia di azionisti siciliani."

 

Quindi, il danno per la Sicilia ed i siciliani sarebbe enorme, privati persino della possibilità di sperare di veder avviare progetti indipendenti di mobilità perché chi avrebbe il dovere di adempiere arriva addirittura a porre "condizioni impossibili" e forse addirittura motivazioni inesistenti.


Continua infatti la nota: "In merito alla sua comunicazione che la nostra richiesta è in fase di lavorazione e in particolare che ‘gli spazi sono al momento limitati’ e, quindi, ne deduciamo, indisponibili, a causa di un presunto avvio di ‘un progetto di riqualificazione di alcune aree’, rileviamo sommessamente che è dovere del pubblico concessionario garantire la parità di accesso agli spazi demaniali al fine di poter esercitare gli stessi diritti e godere di pari opportunità. Siamo quindi a chiedere, gentilmente, a norma delle leggi vigenti, accesso a tutti gli atti dimostranti la impossibilità di disponibilità di spazi qualificanti o qualificati."

 

 

È chiaro che è guerra.

 

Infatti, contemporanemante all'invio di questa dura lettera, Aerolinee Siciliane deposita ricorso presso il TAR di Catania.

 

Il Presidente Burzichelli interviene quindi con un decreto cautelare di sospensione della nota 5303, ordinando alla SAC di adempiere entro 7 giorni a quanto richiesto da Aerolinee Siciliane.

 

Fissa a breve l'udienza dimerito che si terrà il prossimo 17 novembre,

 

Ma il decreto del giudice contiene dei passaggi che è opportuno segnalare: ordina infatti alla SAC di rispondere "argomentando in modo puntuale in ordine all’eventuale indisponibilità di aree e chiarendo in particolare: - in cosa consista esattamente il “progetto di riqualificazione di alcune aree destinate ad uffici operativi e magazzini all’interno del sedime aeroportuale air side”, con specifico riferimento alle aree aeroportuali che risulterebbero interessate e indicando quali atti siano già stati adottati al riguardo."

 

Ordina anche di chiarire "come si concili l’affermazione secondo cui le subconcessioni sono rilasciate solo “in favore di società che abbiano già le autorizzazioni necessarie ad operare in ambito aeroportuale” con quanto riferito dalla ricorrente in ordine al diniego dell’autorizzazione da parte dell’ENAC in quanto risulterebbe, invece, propedeutica l’assegnazione di un’area aeroportuale ove operare."

 

Molto pesante. Molto pesante.

 

In poche righe si può rinvenire tutta l'essenza di un metodo gestionale che adesso è da chiarire, definitivamente e rapidamente, quanti danni abbia prodotto e quanto sia di interesse pubblico consentirlo ancora.


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