Il governo Draghi ha deciso di non decidere: nessun provvedimento d’urgenza per pagare le 18 rate rimaste bloccate dall’8 marzo 2020 al 31 agosto scorso, i contribuenti dovranno versare in un’unica soluzione l’importo di tutte le somme iscritte a ruolo sospese dalla crisi economica scaturita dalla pandemia.
È una scelta abbastanza idiota ed anche illogica: la sospensione era determinata dal riconoscimento di uno stato di emergenza che impediva ai contribuenti di generare le risorse necessarie a sopravvivere, figuriamoci a pagare le tasse.
Ora, ammesso che l'emergenza sia passata, sarebbe ragioneveole, semmai, far ripartire le rateizzazini, ma di certo non pretendere il pagamento in unica soluzione, come se ciascun contribuente avvesse di colpo risolto i problemi determinati dall'emergenza o magari avesse trovato di colpo i soldi in un pozzo o vinto alla lotteria.
Chissà cos'hanno in testa i tizi al governo e alla Ragioneria dello Stato.
Confedercontribuenti, ritiene gravissima la scelta del Governo Draghi, che ha “scelto” quindi di non scegliere nel Consiglio dei Ministri di martedì sera, in merito alle cartelle rateizzate da pagare in una unica soluzione, dopo che la sospensione è scaduta.
“Questo Governo, che indubbiamente su molte cose sta facendo bene - afferma il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro - con questa azione sta tradendo la fiducia degli italiani che in maniera incolpevole non possono pagare o possono pagare in maniera compatibile con il proprio reddito o l'utile che deriva dalla ripresa delle attività. Facciamo dunque appello a Draghi per cambiare rotta, verosimilmente con un immediato Decreto, affinché proceda a riaprire i termini per un piano concordato del rientro dei debiti tributari”.
Imprese e contribuenti, verosimilmente, saranno aggrediti dal Fisco se non potranno pagare lo scaduto e saranno centinaia di migliaia di soggetti.
Il Governo non ha “ascoltato” neanche la mozione di indirizzo arrivata dal Parlamento, che sollecitava una soluzione di una sospensione ulteriore per poi arrivare a nuove forme di rateizzazione e a una nuova rottamazione con saldo e stralcio.
“Draghi - conclude Carmelo Finocchiaro - deve sapere che azioni di forza rendono vano lo sforzo delle imprese che vogliono con entusiasmo e speranza rialzare la testa per contribuire alla ripresa del nostro Paese. Dunque, auspichiamo subito una nuova rottamazione e un saldo e stralcio compatibile con un Paese che esce fuori da una grave pandemia e che vuole a tutti i costi rilanciare lo scenario economico. Altrimenti un Governo che opera in funzione delle logiche “ragioneristiche” non fa il bene del Paese, tutt’altro”.