È accaduto questa mattina ed è una di quelle occasioni che, soprattutto in periodi difficili come questo, è bello da raccontare: per non dimenticare mai che tra le Forze dell'Ordine, come tra tanti dipendenti pubblici spesso anche giustamente vituperati, in questo martoriato paese ci sono professionisti che meritano rispetto e riescono a fare egregiamente il loro dovere nonostante tutto.
Tra l'altro è da dire che non è stato emanato alcun comunicato e abbiamo appreso del fatto del tutto autonomamente da ambienti familiari, segno anche questo distintivo della serietà e riservatezza degli organi interessati.
Abbiamo anche fatto una certa fatica ad individuare almeno alcuni dei dirigenti e funzionari protagonisti di questa efficiente catena di servizio, e ci sembra giusto citarli anche se ci hanno chiesto di non farlo perché "abbiamo solo fatto il nostro dovere".
Una giovanissima dodicenne residente nella provincia di Enna è da tempo in attesa di un trapianto di rene che le salverebbe la vita, restituendola alla normalità dei suoi begli anni, con tutte le prospettive ed i sogni che le si possono augurare.
Finalmente arriva l'attesa chiamata: l'organo è disponibile ma si trova molto distante, addirittura a Padova, dall'altra parte dello stivale.
E il tempo in questi casi è tiranno, poche ore per poter portare a termine il delicato intervento e non vanificare una donazione così irripetibile, alla quale è legata la speranza di una giovanissima vita: sono vicende enormi.
Ecco che si attiva una catena di sensibilità e solidarietà che riesce a mettere in campo in brevissimo tempo alcune delle migliori professionalità attive sul nostro territorio.
Si diceva che non è stato facile individuare i protagonisti e una volta riusciti a contattarli si sono tutti scherniti, attribuendo ad altri il merito della riuscita dell'operazione e sostenendo che si sarebbe trattato di un normale servizio: sappiamo che non è così, quello che è stato fatto è andato al di là dei normali compiti d'istituto ed il modo ed i tempi in cui sono riusciti a realizzarlo, coordinando l'intervento di varie autorità ed operatori di diverse regioni ed in tempi strettissimi, merita un encomio che speriamo chi di dovere possa riconoscere, per quello che vale.
Anche se il ringraziamento più sentito è probabilmente quello commosso della famiglia della ragazza una volta imbarcata sul volo Alitalia.
Sul campo, presso lo scalo aeroportuale di Fontanarossa, il Sovrintendente Capo Massimo La Piana, stupito di essere contattato da una testata giornalistica e rinviando per le informazioni alla dirigenza della Polizia di Frontiera al comando della Prima Dirigente Patrizia Bilello che con il Vice Questore Salvatore Sapienza hanno gestito la parte più delicata, riuscendo anche a sensibilizzare la compagnia Alitalia che ha ritardato il proprio volo attendendo l'arrivo della giovane paziente accompagnata dai familiari.
Si è infatti attivata una vera e propria staffetta scortata dagli uomini della polizia coordinati da Enna dal Questore Corrado Basile e da Catania dal Vice Prefetto Sarita Giuffrè, che hanno anche curato i successivi trasferimenti allertando il personale di Fiumicino prima e Verona poi.
La nostra corregionale è stata così condotta nel più breve tempo possibile sino al nosocomio dove le auguriamo con tutto il nostro cuore di poter cominciare a vivere la vita che desidera.
Alle donne e uomini di Prefettura, Questura e Polizia di Frontiera di Catania ed Enna, come alla dirigenza dello scalo Alitalia ed al suo equipaggio, il nostro ringraziamento e rispetto perché ci hanno consentito di raccontare una storia bella che, per una volta, ci fa sentire orgogliosi di appartenere a questa comunità.
E ogni tanto ci vuole.