Non è consueto che venga riconosciuto un simile tributo ed il fatto che sia accaduto in onore di una illustre concittadina catanese la rende una di quelle notizie che si ha il piacere di dare: ogni tanto accade di poter essere orgogliosi.
A Gela, Teatro Eschilo, si è svolto infatti un importante convegno internazionale di ben tre giorni, con scienziati del massimo livello.
L'argomento da addetti ai lavori con una suggestione romantica: "Archeologia e tutela in Sicilia dalla seconda metà del '900 a oggi: il ruolo delle donne."
Ma è il sottotitolo che per noi lo fa assurgere a notizia: "Incontro di studi in onore di Rosalba Panvini".
È proprio un bel riconoscimento, del tutto meritato per una studiosa come la prof. Rosalba Panvini, che ha dedicato la vita alla scoperta, tutela e fruizione di beni archeologici e che lo ha svolto non solo come scienziata e docente universitaria, ma anche e a lungo con incarichi di grande responsabilità ai vertici dell'amministrazione regionale, andando in pensione (ed è stata una grandissima perdita) appena lo scorso anno da Soprintendente ai Beni culturali e ambientali di Catania.
Il convegno si è svolto dal 2 al 4 settembre, con il coordinamento scientifico dell'Università spagnola di Malaga , la Federico II di Napoli ed il Mediterranean International Centre of Studies MICOS.
Nella sinossi di presentazione dell'evento si legge: "Il ruolo delle figure femminili nella ricerca e nella valorizzazione del patrimonio archeologico della Sicilia antica, anche alla luce delle recenti scoperte nella città di Gela, è il punto di arrivo per una riflessione che parte dalla realtà politico-sociale italiana dalla metà del ‘900 per arrivare alla più complessa realtà della contemporaneità.
Lo spunto all’organizzazione di un incontro scientifico internazionale che portasse la riflessione su alcune figure femminili, pioniere in Sicilia per la ricerca archeologica ed ancor più per la tutela e la salvaguardia dell’immenso patrimonio dell’isola, scaturisce dal recente pensionamento di Rosalba Panvini, figura di grande rilievo e coraggiosa combattente nella difesa dell’archeologia nell'Isola.
E ancora: "L'impegno e la professionalità che hanno contraddistinto i suoi anni di ricerca e attività in campo archeologico, ma non solo, sono noti a tutti ed è sembrato opportuno ringraziare la studiosa dedicando a lei un incontro internazionale su tematiche che l’hanno vista in prima linea, da un diverso modo di intendere la ricerca archeologica ad una maggiore attenzione al territorio nella sua integrità e dunque all’impiego di un’archeologia preventiva. L’obiettivo che si pone questo incontro è quello di delineare i percorsi scientifici e professionali di quelle figure femminili che dalla metà del ‘900 a oggi hanno operato nel campo della ricerca storica e archeologica in Sicilia, affrontando le diverse tematiche che le hanno viste protagoniste in un contesto non facile sia sul piano sociale e politico che accademico e scientifico."
Davvero un bel tributo, impreziosito dalla qualità dei relatori che si sono alternati nella tre giorni di studi e che si sono conclusi con la visita all'area archeologica di Bosco Littorio, dei Bagni Greci e delle Mure Timoleontee di Capo Soprano, siti alla cui valorizzazione la prof. Panvini ha dedicato molto del suo impegno.
Dopo un riconoscimento così significativo, non resta che augurarci che, libera dagli impegni amministrativi imposti dal ruolo di alto dirigente regionale, Rosalba Panvini possa dedicarsi all'attività divulgativa soprattutto con i suoi amatissimi studenti, contribuendo formare le prossime generazioni di difensori dell'enorme patrimonio culturale della nostra regione.
Che ne ha bisogno. Eccome.