Di Croce Rossa, in particolare di quella catanese della gestione di Stefano Principato, ci siamo occupati ormai tante volte e non contiamo neanche più le cause che ci hanno intentato: attendiamo con fiducia che ci vengano risarciti adeguatamente il tempo perso negli uffici di polizia giudiziaria e nelle aule dei tribunali.
Ci torneremo tra qualche giorno perché abbiamo ottenuto un proscioglimento molto interessante che chiarisce come si realizzano le coperture attraverso assunzioni importanti...a breve.
Recentemente anche il comitato di Palermo, a seguto di alcune segnalazioni molto precise e riscontrate, è arrivato all'attenzione, a quanto ci risulta non solo nostra.
Sappiamo anche della "visita" presso il comitato palermitano di ben quattro ispettori mandati dalla sede nazionale ma del cui esito non si sa ancora nulla.
La ragione principale di tanta attenzione è che si tratta di una organizzazione dalla storia gloriosa, sino a poco tempo fa ente pubblico e poi, inopinatamente, privatizzata nonostante continui a ricevere ingenti risorse pubbliche ed a svolgere funzioni di enorme rilevanza.
In troppi casi, compreso quello nazionale, la privatizzazione si è tradotta nell'instaurazione di vere e proprie monarchie, con dirigenti che riescono, con vari metodi compresa l'espulsione degli oppositori e la cooptazione di figli e parenti di potenti locali, a rimanere in sella per decenni, facendo il bello e cattivo tempo. Molto più spesso il cattivo.
Del comitato di Palermo, dicevamo, ci siamo occupati in due occasioni.
La prima , il 6 marzo scorso, a seguito di una dettagliata segnalazione, riportava forti tensioni a causa di alcuni licenziamenti ritenuti illegittimi e si anticipava una querelle intorno alla nomina del "nuovo" direttore.
A distanza di qualche giorno ritornavamo sull'argomento della nomina di un "nuovo" direttore di cui tutti sapevano il nome nonostante la pubblicazione di un bando a rilevanza pubblica con ben 14 candidati.
Della nomina del "nuovo" direttore si è poi persa traccia, considerato che sul sito della Croce Rossa di Palemo dedicato alla trasparenza è sparito ogni atto relativo, ma nel frattempo abbiamo ricevuto l'immancabile pec di "diffida" da parte della presidente Laura Campione che, però bontà sua, nel contestare (inutilmente) i nostri articoli ci informava di non avere tempo per querelarci. Peccato, speriamo ci ripensi considerato che il rimborso delle spese e danni sta diventando un vero business...
Scrive infatti Campione, che come vedremo è anche campionessa di false dichiarazioni e faccia tosta: "Non è mia intenzione occupare il prezioso tempo in querele o precedimenti giudiziari (se non chiamata direttamente in causa, quale parte resistente), dovendomi occupare, come certamente comprenderà, unitamente a tutti i volontari del comitato di Palermo, ai più bisognosi."
Si ribadisce: peccato, speriamo ci ripensi, anche se temiamo che come "resistente" ha già un bel da fare visto che le prime cause da parte dei dipendenti le ha perse e altre, non solo civili, stanno per arrivare.
Ma torniamo alla "replica" della presidente Campione nei suoi aspetti più importanti.
Come detto, della nomina del "nuovo" direttore si perde ogni traccia e chi sia stato il "prescelto" si ricava soltanto da due recenti atti collaterali.
L'8 giugno, infatti, la presidente Campione emana una nota ufficiale per informare i dipendenti della Croce Rossa di Palermo che c'è qualche problema per il pagamento degli stipendi e che "il direttore Fabio D'Agostino è a vostra disposizione per qualunque ulteriore informazione."
Evviva, allora finalmente c'è la prova: il "nuovo" direttore è proprio l'ex presidente Fabio D'Agostino, predecessore come presidente della Croce Rossa di Palermo della stessa Laura Campione. Non è noto lo stipendio perché non lo pubblicano, come non è al momento noto l'emolumento percepito quale "responsabile emergenza Covid".
A confermare la "nuova" funzione dirigenziale è lo stesso D'Agostino, nella foto a lato, che il 9 giugno con una nota stavolta a firma sua nella qualità di direttore ribadisce ai dipendenti il problema stipendiale.
Bene, qua ci siamo: il fatto che l'ex presidente, coinvolto in non pochi contenziosi che alla Croce Rossa sono già costati parecchio, sia il "nuovo" direttore è provato.
Sorvoliamo al momento su altra questione relativa al ricorso, molto contestato dalla CGIL, alla Cassa Integrazione, FIS per l a precisione, che sta riguardando alcuni dipendenti e della quale si stanno occupando altri organi: ci torneremo a breve.
Per ora ci soffermiamo sulle false dichiarazioni della presidente Laura Campione.
Nella lettera di replica ai nostri articoli, contestandone il contenuto, dichiara testualmente:
Scrive proprio così, con proterva sicumera, la presidente della Croce Rossa Laura Campione, coinvolgendo anche il suo "predecessore e neo direttore stipendiato Fabio D'Agostino": "Il Comitato di Palermo non ha mai ricevuto alcuna risorsa economica pubblica, quantomeno dal 2014 ad oggi, anni nel corso dei quali si sono succeduti la scrivente (Campione, ndr) ed il mio predecessore (D'Agostino, ndr).
Totalmente e spudoratamente falso!
E infatti a stretto giro riceviamo le "autocertificazioni" che i rappresentanti legali della Croce Rossa sono tenuti a dichiarare per le provvidenze di denaro pubblico ricevuto:
il 27 febbraio 2019 il suo "predecessore e attuale direttore" Fabio D'Agostino firma una autocertificazione con la quale dichiara di aver ricevuto ben 244 mila euro da parte di vari enti pubblici: regione siciliana, comuni, prefettura di Palermo, città metropolitana, carceri e istituti scolastici. DUECENTOQUARANTAQUATTROMILA EURO DI FONDI PUBLBICI!
Si potrebbe pensare che l'attuale presidente Laura Campione, poverina con tante cose da fare che ha e non avendo neanche il tempo per querelarci, non si sia acocrta che il comitato della Croce Rossa abbia ricevuto tanto denaro pubblico.
Peccato che, invece, è lei stessa a firmare analoga certificazione l'anno successivo, per il 2020, ed in cui dichiara bellamente di aver ricevuto, e gestito, altri 178 mila euro.
Quindi in soli due anni il duo "Campione-D'Agostino" ha ricevuto e gestito nella qualità di responsabili della Croce Rossa di Palermo la bellezza di 422 mila euro di fondi pubblici.
Altro che "non ha ricevuto alcuna risorsa economica pubblica dal 2014" lei ed il suo predecessore...
La domanda ovvia, spontanea, persino banale è: "Come si concilia questa spudorata attitudine a dichiarare il falso con i benemeriti principi della Croce Rossa?"
È davvero ancora tollerabile che la Croce Rossa, in parecchi dei suoi comitati locali, possa essere gestita in questo modo?
Per quello che ci riguarda, ribadiamo l'enorme rispetto per la storia di questa straordinaria organizzazione e per la maggior parte dei suoi volontari che esercitano la loro missione con passione e dedizione, e proprio per questo alziamo i toni della nostra indignazione.
Ribadiamo anche l'appello al Legislatore di ripensare all'enorme errore commesso privatizzando la Croce Rossa, che è un bene pubblico e tale deve tornare: finché ne resta qualcosa.