Candidato ad Aci Sant'Antonio nelle fila di Sicilia Futura di Nicola D'agostino e Nico Torrisi, Sebastiano Raneri è stato poi assessore e vicesindaco.
Ora la nomina alla guida di un hub vaccinale, uno dei ruoli a più alto rischio di clientelismo
Quello del Palatupparello di Acireale è uno dei nuovi 20 hub vaccinali inaugurati nei giorni scorsi in pompa magna dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. Nati per sostenere la campagna vaccinale hanno dato vita a migliaia di assunzioni tra medici, infermieri, amministrativi ed informatici.
All'interno del solo Palatupparello ci sono 50 postazioni che hanno dato lavoro a 126 persone: 32 medici, 40 infermieri, 30 amministrativi e 24 informatici.
A dirigere l’hub vaccinale il dirigente medico e chirurgo Sebastiano Raneri.
Negli ultimi giorni il suo nome è comparso spesso sui quotidiani, così come il suo volto - seppur in parte celato dalla mascherina - accanto a nonna Rosaria, la nonnina centenaria diventata incosapevole testimonial della campagna vaccinale a Catania e del funzionamento dell’hub acese.
Sebastiano Raneri non è un medico qualunque. Meglio conosciuto come Nuccio Raneri, è stato assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Aci Sant’Antonio, Comune nel quale - negli stessi anni ha anche ricoperto la carica di vicesindaco.
Candidatosi nel 2013 in quota Sicilia Futura, pur non essendo santonese ha ottenuto 163 voti. E ha poi appoggiato alle regionali la candidatura di Nicola D’Agostino, l'onorevole più votato delle Aci.
Insomma: a gestire i vaccini in uno degli hub più grandi della provincia hanno ben pensato di mettere un politico.
Rendiamo nota al lettore, perché fa parte della da amministratoredella cosa pubblica di Sebastiano Raneri, una vicenda che lo ha visto protagonista da assessore di Aci Sant’Antonio nel luglio del 2017: contestualmente al ruolo di amministratore, Raneri aveva proseguito ad esercitare anche la professione di medico presso l’ospedale di Acireale, senza mettersi in aspettativa. Questo lo avrebbe obbligato, secondo legge, a farsi dimezzare l’indennità di carica.
Pare però che Raneri abbia invece continuato a percepire la somma per intero. A far saltar fuori la vicenda, nel maggio 2017, gli attivisti del Movimento 5 Stelle.
La vicenda è finita con la restituzione volontaria delle somme che non gli spettavano, con un bonifico a favore del Comune di 30.600 euro.
“Sono stato io stesso a prendere provvedimenti”, aveva dichiarato. “E da adesso in avanti farò più attenzione”, aveva concluso tacciando i 5stelle di aver strumentalizzato la vicenda.
Ora, pare che nei giorni scorsi - proprio quando le dosi di vaccini iniziavano a scarseggiare e l’Asp aveva dato indicazione di provvedere solo con i prenotati - su 600 dosi giornaliere a disposizione dello staff del Palatupparello diretto da Sebastiano Raneri ne siano state inoculate 1.000.
400 in più di quanto prescritto.
Se fosse confermata la notizia, a chi sono state tolte queste dosi? E chi invece è stato favorito pur non avendo una prenotazione?