Le Forze dell'Ordine, tutte, stanno facendo quello che possono per ricondurre a decenza uno dei più suggestivi luoghi della città antica: San Berillo Vecchio.
Ma non può bastare, la questione è politica ovviamente.
Stretto tra le più prestigiose (una volta) via di Sangiuliano ed il corso Sicilia, a pochi passi dal Teatro Massimo e dalla via Etnea, da decenni è stato abbandonato ad un degrado intollerabile, finendo per diventare una delle piazze di spaccio e malavita più tenaci della provincia.
Ormai un enclave di irregolarità in cui trovano rifugio delinquenti provenienti da ogni dove e che vivono ammassati in immobili nella migliore delle ipotesi colpevolmente abbandonati senza sicurezza dai proprietari, o magari affittati illecitamente ai componenti di intere gang che ci vivono in maniera malsana occupandosi di tutti i loro traffici.
Non dovrebbe essere troppo complicato mappare la zona per individuare le varie proprietà e verificarne il rispetto delle norme.
Non è lecito lasciare in centro città immobili fatiscenti e diruti ed il proprietario ne è responsabile se questo arreca pericolo o ne consente un uso criminale.
La prima cosa da fare sarebbe quindi pretendere dai vari proprietari degli immobili la loro messa in sicurezza, impedendo che vengano rioccupati subito dopo ogni sgombero o arresto.
Al contempo andrebbe trovato il modo di stimolare gli stessi proprietari ad investire nel recupero della zona, attraverso incentivi fiscali e la garanzia di sostegno da parte delle varie autorità, in particolare del comune e delle sue partecipate, ad esempio offrendo gratuità o spese sostenibili per la realizzazione degli impianti di utenza acqua, gas etc, credito su imposte comunali e quant'altro utile a sbloccare una situazione davvero paradossale.
L'ultimo comunicato giunto dalla Questura risale allo scorso 22 aprile ed era il settimo intervento nel giro di pochi mesi:
"É stata eseguita un’operazione straordinaria interforze all’interno del quartiere San Berillo Vecchio, disposta dal Questore Mario Della Cioppa, a seguito di analisi strategica già operata in sede di Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (C.P.O.S.P.) in Prefettura, finalizzata a riaffermare la presenza efficace dello Stato nelle aree maggiormente sensibili della città metropolitana.
L’operazione è la settima pianificata nel volgere di pochi mesi, segno tangibile della costante attenzione al centro storico ed al quartiere di San Berillo in particolare, attuazione operativa di una strategia d’intervento frutto di analisi in Prefettura e pianificata in Questura, che si sviluppa anche attraverso presidi quotidiani, rinforzati nelle fasce orarie serali e notturne, ad opera di tutte le forze di polizia, con il concorso della Polizia Locale ed il contributo dell’Esercito Italiano dell’operazione Strade Sicure, con l’obiettivo dichiarato di affermare la presenza dello Stato ed elevare il livello di legalità in una zona centrale della città, per rispondere anche alle legittime richieste ed esigenze dei residenti, che hanno più volte rappresentato, in passato, il proprio disagio, al quale, negli ultimi mesi, le Forze di Polizia hanno dato una decisa risposta, contribuendo ad accrescere la percezione di sicurezza nei cittadini.
Ed infatti, come detto, oltre alla introduzione di pattuglie dedicate ogni giorno, nelle ore serali e notturne, con il supporto dei Militari dell’Esercito, è stata introdotta anche una modalità straordinaria di controlli che con costanza tende a verificare le condizioni di sicurezza su tutto il rione anche con controlli mirati presso luoghi ritenuti sensibili, esercizi pubblici e presenza di persone.
Nel servizio straordinario interforze appena concluso sono state coinvolte diverse specialità della Polizia di Stato, dei Carabinieri, dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia Locale.
Il quartiere è stato nuovamente sottoposto a stringenti controlli di tutti i soggetti che stazionavano nelle vie interessate, con il supporto di due squadre del Reparto Mobile di Catania.
Azioni operative sono state compiute dagli uomini del Commissariato Centrale e della Squadra Mobile, che hanno effettuato mirate perquisizioni, alla ricerca di armi e droga, soprattutto, ma anche beni ed oggetti provento di furti e rapine.
Fondamentale la presenza di personale del Gabinetto Regionale Polizia Scientifica e delle Unità Cinofili dell’UPGSP.
L’attività è stata finalizzata a scoraggiare ogni forma di illegalità, in un’area frequentata particolarmente sensibile.
Pattuglie della Guardia di Finanza, unitamente ad equipaggi della Polizia Municipale sono stati dispiegati con compiti di deterrenza in ordine ai fenomeni di abusivismo commerciale.
Nello stesso senso anche mirati servizi di controllo a esercizi pubblici e di vicinato della zona effettuati dagli agenti della Divisione di Polizia Amministrativa della Questura e della Polizia Municipale.
Nel corso dei servizi sono state identificate 65 persone e sono stati controllati n. 56 veicoli, accertando, complessivamente, 11 illeciti amministrativi per violazioni del Codice della Strada, per un importo complessivo delle sanzioni pari a € 7.240: in particolare, il conducente di un veicolo è stato sanzionato per guida senza patente ed il mezzo sottoposto a fermo amministrativo; un altro conducente è stato, invece, sanzionato per mancanza di copertura assicurativa sul veicolo, che è stato, pertanto, sottoposto a sequestro amministrativo.
Nell’ambito dei servizi, inoltre, sono state emesse sanzioni anche per le violazioni dei divieti di sosta e rimosse due autoveicoli.
Inoltre, sono stati controllati 7 esercizi commerciali, uno dei quali, un esercizio di vicinato di via Sada, sanzionato per non aver mai presentato la SCIA che legittima l’apertura al pubblico dell’attività; un altro, un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande sito in Corso Sicilia, è stato invece sanzionato in quanto si consentiva agli avventori il consumo di alimenti e bevande al suo interno, in violazione degli artt. 11 comma 2 e 37 commi 1 e 2 del D.P.C.M. del 2 marzo 2021. In quest’ultimo caso è stata disposta la chiusura per gg.5 dell’attività commerciale.
Eseguite, ancora, perquisizioni domiciliari e ispezioni visive possibili nascondigli, anche di ridotte dimensioni, ove occultare stupefacenti o armi, all’esito delle quali è stato rinvenuto, in un piccolo anfratto ricavato in un muro, un involucro contenente sostanza stupefacente.
Infine, è stata verificata la posizione sul territorio nazionale di 6 cittadini stranieri, accompagnati all’Ufficio Immigrazione per la verifica la regolarità del loro soggiorno, all’esito delle quali uno è risultato inottemperante all’ordine di lasciare l’Italia emesso dal Questore di Catania nel 2019. Il predetto è stato, quindi, denunciato e, nei suoi confronti, è stato adottato dal Prefetto un ulteriore provvedimento di espulsione.
La zona continuerà ad essere presidiata quotidianamente con servizi dedicati serali e notturni ad opera delle Forze di Polizia che manterranno sempre alta l’attenzione su quel quartiere con lo svolgimento delle attività di loro competenza."
A distanza di 15 giorni pare opportuna l'ennesima riflessione, sempre uguale da un paio di decenni: la questione infatti è che, dopo 7 (SETTE) interventi in poche settimane, se appena 5 minuti dalla fine di ogni operazione repressiva la situazione torna esattamente per quella che era, è ovvio che il sistema non funziona.
E allora qualcuno dovrebbe interrogarsi sull'efficacia di questa politica, che rischia anzi di accrescere il senso di impunità di quei malviventi e di sfiducia dei residenti della zona o dei proprietari perbene che magari con un recupero serio ed effettivo potrebbero anche realizzarci qualche attività imprenditoriale, magari insediamenti culturali a vantaggio di tutti.
Lo scorso 7 settembre, OTTO MESI FA, l'intera amministrazione comunale si era prodigata in sopralluoghi, incontri, immancabili foto e persino, il 23 settembre, una sorta di convegno per annunciare un progetto di cui, manco a dirlo, non si sa nulla: SONO PASSATI OTTO MESI e, come al solito, si sono fermati alle fotografie.
Si potrebbe riuscire a portarne a termine almeno uno, ed in tempi ragionevoli, di questi "progetti"?