Ogni beneficio per se stessi ottenuto in virtù di una carica politica che si ricopre dovrebbe essere ritenuto fuori luogo.
Se poi il beneficio consiste in una regalia da parte di un’azienda che presso l’amministrazione in questione detiene un appalto in scadenza, definire la questione “fuori luogo” è un eufemismo.
Ma forse ci siamo così abituati agli immensi sprechi degli enti pubblici, che il misero valore sembra rendere di poco significato anche la notizia data.
Lo scorso 30 dicembre, davamo notizia del “regalo” fatto al sindaco di Acicastello Carmelo Scandurra da parte dell’azienda che detiene l’appalto per le strisce blu: un regalo del valore di 70 euro ma che, per i consiglieri Papania e Carbone che ne hanno denunciato l’inappropriatezza (e anche per molti cittadini) ha un alto valore simbolico legato all’integrità della figura pubblica e al buon esempio dato ai concittadini.
Per quel che ci riguarda la notizia resta: un sindaco non dovrebbe accettare regali da una ditta appaltante del Comune che amministra.
A maggior ragione se, come apprendiamo dai commenti sui social, la ditta è in scadenza e una nuova gara d’appalto sta per essere bandita.
L’ex sindaco Filippo Drago non perde l’occasione per sferrare il colpo e in post su fb scrive “questa REGALIA è la peggiore vergogna che può accadere ad un amministratore”
Il sindaco Scandurra, da parte sua, nell’inviarci la rettifica (che pubblichiamo integralmente in calce) non lesina sui "consigli" ai suoi oppositori, arrivando ad intimare alla consigliera Carbone (ex vicesindaco della giunta Drago e avversaria di Scandurra nella passata tornata elettorale) a prestare la stessa attenzione per la vicenda del fallimento dell’AGT Multiservizi, società partecipata dei comuni di Tremestieri Etneo, Gravina di Catania, Acicastello e Aci Sant’Antonio.
E lo fa ponendo l’accento sul “fatto che la persona a cui è legata sentimentalmente ricopriva l’incarico di componente del consiglio di amministrazione della stessa società partecipata”.
Passaggi delicati che potrebbero intendersi come veri e propri "messaggi trasversali", di quelli che capita di leggere negli stralci di intercettazioni di ben altri ambienti.
Insomma, il sindaco ci fa sapere che il pass lo avrebbe voluto pagare ma che non glielo hanno concesso, che lo ha usato poco e che lo ha già restituito.
Ma la questione sembra tutt’altro che chiusa...anzi, possiamo già dire che avrà un seguito altrettanto interessante.
La replica del sindaco Carmelo Scandurra
In riferimento al suddetto articolo si rappresenta che per l’esercizio delle funzioni quotidiane di Sindaco nel territorio del Comune, non utilizzando auto blu o “passaggi” dalla Polizia Municipale (come altri erano avvezzi fare “distraendo” la stessa dalle sue funzioni), avevo richiesto al Comandante della PM se fosse possibile il rilascio, a titolo oneroso per un importo di 70 euro mensili, di un abbonamento per tutte le frazioni (€ 14 X 5). L’abbonamento richiesto doveva essere funzionale esclusivamente all’esercizio delle funzioni di sindaco con la propria autovettura evitando così aggravi alle stesse casse dell’ente. Il Comandante Della Polizia Locale riteneva che, proprio per tale motivazione, l’abbonamento doveva essere rilasciato privo di oneri, in quanto utilizzavo esclusivamente il mio mezzo.
Difatti, l’abbonamento è stato utilizzato per pochi mesi e in modo discontinuo e in assoluta trasparenza, sempre ben esposto sull’autovettura e utilizzato solo quando, per ragioni relative alle funzioni, mi recavo presso uffici comunali o a fare sopralluoghi. Detto ciò, in data 2 marzo 2020 ho ritenuto di restituirlo.
Inoltre, mi corre l’obbligo evidenziare che appare ridicola l’affermazione secondo la quale avrei voluto “risparmiare” sull’indennità, infatti è notorio che ho da tempo devoluto il mio intero emolumento per sostenere le persone in difficoltà durante la prima emergenza covid. In più, l’odiosa rappresentazione della mia persona come colui che vuole risparmiare pochi euro, non corrisponde affatto al mio modo di essere e a questo punto sono “costretto” ad informarvi che mensilmente, da anni, devolvo parte della mia indennità a favore delle 4 Caritas comunali e ad una associazione comunitaria locale.
Infine, è il caso di rammentare come appaia invece “nebulosa” la questione delle strisce blu nel nostro Comune con riferimento al passato. Infatti, la società pubblica AGT che gestiva tale servizio è stata da poco dichiarata fallita dal Tribunale civile di Catania. Per questo, invito i consiglieri interroganti Carbone e Papalia a sostenere l’azione dell’amministrazione tesa a fare luce su questa vicenda che ha bisogno della massima trasparenza verso i cittadini e a tutela del Comune. In particolare invito Ezia Carbone, già allora vice sindaco a dare il proprio contributo, visto che conosce sicuramente meglio la situazione, sia per il ruolo ricoperto sia per il fatto che la persona a cui è legata sentimentalmente ricopriva l’incarico di componente del consiglio di amministrazione della stessa società partecipata del Comune di Aci Castello (AGT). Sono certo che metteranno il medesimo impegno “investigativo” su una questione così importante per la comunità.