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Catania, ennesima aggressione al Pronto Soccorso: ora convocheranno il solito Comitato per l'Ordine e la Sicur

27-04-2025 06:03

redazione

Cronaca, Focus,

Catania, ennesima aggressione al Pronto Soccorso: ora convocheranno il solito Comitato per l'Ordine e la Sicurezza e non concluderanno niente

"Basta parole vuote: a Catania la sicurezza nei pronto soccorso è solo un'illusione"

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Tra annunci e riunioni inconcludenti, la violenza negli ospedali dilaga: l'aggressione al Garibaldi è solo l'ultimo segnale ignorato.

L'ennesima aggressione al Garibaldi: vigilante ferito, città indignata

Non si arresta l'ondata di violenza che travolge i pronto soccorso di Catania.

Stavolta a farne le spese è stato un vigilante della Mondialpol Security, brutalmente aggredito mentre tentava di sedare una lite al pronto soccorso del Garibaldi Centro.

Un'aggressione feroce che ha provocato la perforazione di un timpano, simbolo drammatico di un sistema che da anni crolla sotto il peso dell'incuria istituzionale.

Le dichiarazioni di Giammanco: "Solidarietà non basta più"

Il direttore generale dell'Arnas Garibaldi, Dott. Giuseppe Giammanco, ha commentato con amarezza l'accaduto:

"Si resta increduli di fronte all'ennesimo episodio di violenza in ospedale. Non possiamo che esprimere piena solidarietà al vigilante coinvolto, che – come tutti i suoi colleghi – ogni giorno lavora per garantire sicurezza e tranquillità agli utenti e al personale sanitario."

"Un'aggressione verso chi dedica il proprio impegno al servizio della collettività è assolutamente incomprensibile e inaccettabile."

"Condanniamo fermamente ogni forma di violenza e auguriamo una pronta guarigione alla persona ferita."

Parole ferme, certo, ma che suonano come un copione già letto troppe volte.

I sindacati alzano la voce: "Misure concrete, subito"

Anche i rappresentanti sindacali sono intervenuti con toni durissimi.

Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, e Michele Musumeci, segretario generale della Fisascat Cisl etnea, hanno dichiarato:

"La violenza si inserisce in un contesto già delicato, dove il personale è esposto quotidianamente a rischi legati alla gestione di situazioni critiche."

"Non basta celebrare giornate simboliche. Serve agire ora."

Richieste chiare: maggiore rispetto, sicurezza più severa e azioni immediate per proteggere chi ogni giorno rischia la vita per garantire il funzionamento dei pronto soccorso.

 

L'intervento della CGIL: "Settore abbandonato, basta ipocrisie"

Durissima anche la Filcams CGIL.

Davide Foti e Giuseppe Grillo hanno denunciato:

"Il settore della vigilanza privata è ignorato dalle istituzioni. I lavoratori vengono lasciati soli ad affrontare situazioni di estrema pericolosità."

Carmelo De Caudo, segretario generale della CGIL di Catania, ha rincarato la dose:

"Le aggressioni si registrano ormai a ritmo giornaliero. Le istituzioni non possono più girarsi dall'altra parte."

La CGIL chiede l'apertura urgente di un tavolo di crisi presso la Prefettura, per adottare provvedimenti concreti a tutela dei lavoratori.

Riunioni inutili e proclami sterili: è ora di cambiare musica

Ogni volta che si verifica un'aggressione, puntualmente si convoca il Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica.

Puntualmente si annunciano "nuove strategie", "misure straordinarie", "presidi rinforzati".

Puntualmente non cambia nulla.

Nel frattempo, la realtà è fatta di pronto soccorso trasformati in trincee, dove medici, infermieri, operatori sanitari e guardie giurate combattono da soli una battaglia quotidiana contro l'inciviltà e il degrado.

L'urlo che non si può più ignorare

Catania merita di meglio.

Il personale sanitario e di sicurezza merita di meglio.

Non bastano più le condanne di rito, non bastano più i tavoli inutili, non bastano più le giornate celebrative.

 

Servono azioni. Ora.

Perché la prossima vittima siamo già tutti noi, l'intera comunità.

Le ripercussioni di queste azioni violente su un servizio essenziale come quello dei pronto soccorso sono gravissime, con personale sempre meno motivato e per giunta diventato bersaglio di ogni facinoroso che lo vede come anello debole e lasciato solo da rappresentanti istituzionali evidentemente non in grado di svolgere i propri compiti.

 

È ora di prenderne atto e porvi rimedio.

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