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Tremestieri Etneo colpisce ancora: il comune non impara la lezione?

13-12-2024 06:30

Christian Costantino

HOMEPAGE IN EVIDENZA,

Tremestieri Etneo colpisce ancora: il comune non impara la lezione?

Documenti e audio che fanno rabbrividire.

Tremestieri Etneo, prima dello scandalo che ha fatto un po’ il giro d’Italia, era un comune anonimo, senza arte né parte, insomma. Tutt’al più, dopo il Tremestierigate, è diventato, nel panorama catanese (ma anche nazionale, se vogliamo), un esempio di malagestione, infiltrazione mafiosa e spregiudicatezza amministrativa.

 

Dopo un paio di mesi e qualche segnalazione, ci troviamo davanti a un luogo completamente abbandonato. Serve tornare indietro di una ventina d’anni, però.

Quello di cui parliamo (e che presto documenteremo con un video e molto altro) è l’ex(?) Centro Diurno del comune di Tremestieri Etneo che, durante gli anni ’90 e fino agli anni 2000, ha vissuto un periodo d’oro. I ricordi degli anziani che lo frequentavano – o almeno di quelli ancora in vita – sono nitidi. Raccontano di feste, tavoli da biliardo, decine di tavoli dove giocare a briscola, viaggi organizzati, bar, mensa e perfino parrucchieri e barbieri a domicilio.

 

Tremestieri come la Svizzera, chi se lo aspettava?

 

Veniamo ai giorni nostri: a cavallo tra febbraio e marzo, fu organizzata una festa in questo locale, ormai fatiscente casermone, con l’obiettivo di riaprirlo e dare, finalmente, un luogo meno squallido e glaciale di un bar di provincia o una piazza ai più anziani.

 

"È fatta! Riapriamo il Centro Diurno!"

 

Fu un momento di giubilo per tutti i vecchietti dei paesi etnei. Ma chi organizzò tutti i festeggiamenti?

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l dott. Santi Rando e l’on. Luca Sammartino, che sono poi la Wanna Marchi e la Stefania Nobile della politica – ma questa è un'altra storia – sappiamo anche la fine che hanno fatto e non infieriremo. Torniamo a noi.

 

Così, negli uffici comunali, e per svariati mesi, si assistette a una felicissima quanto illusoria passerella di anziani che chiedevano informazioni su questo centro diurno.

 

"Comu finiu?"
"Quando possiamo andare?"
"Quando cominciano i lavori?"
"Quando rilasciate il tesserino?"

 

Poi, il resto lo sapete: sindaco arrestato insieme a tutto il gotha di anime nere, amministrazione in tilt, il comune viene commissariato e, banalmente, il centro diurno non è più una priorità. Ma lo è mai stata?

Qui entra in gioco la spietatezza di un comune che pare non abbia imparato la lezione su nulla.

Come si legge nel documento, in data 08/05/2024 (e stiamo attenti alle date), il comune rilasciava il modulo di iscrizione per entrare nel centro diurno.
 

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50 euro per i non residenti… conveniente, vero? Sul tornacontismo, però, si potrebbe aprire un dibattito infinito: lo sfruttamento della solitudine degli anziani, che pur di stare in compagnia e avere un momento di svago, si trovano quasi "costretti" a iscriversi. Anche perché, non avendo alternative, finiscono per considerarlo l'unica opzione. Così il comune coglie l’occasione per spillare quei pochi soldi rimasti nelle tasche di chi ha una pensione risicata. E sappiamo bene quanto pesino 50 euro per un pensionato.

E tutto questo, per quali servizi? Siamo andati di persona per chiedere informazioni, ed ecco cosa ci hanno raccontato su come si svolgono gli incontri:
 

 

TRASCRIZIONE AUDIO

 

 

GIORNALISTA: Posso chiedere un'informazione? Volevo sapere se il centro diurno fosse chiuso

 

IMPIEGATO PUBBLICO: Sì.

 

G: Come mai? Sapevo che il sabato è aperto e volevo controllare per mio nonno e se fosse il caso ecco.

 

IP: Stanno venendo gli anziani, ma non lo aprono ogni sabato, mi devo informare.

 

G: Ma non ci sono degli orari?

 

IP: No, a quest'ora era aperto, ma se nessuno lo apre! Si devono organizzare tra loro

 

G: Tra gli anziani?

 

IP: Sì

 

G: Quindi sono gli anziani che… cioè, è autogestito?

 

IP: Sì

 

G: Mh…

 

IP: Loro vengono qui, gli diamo le chiavi, entrano… ma c'è poca cosa.

 

G: Ma solo il sabato?

 

IP: No no, posso venire anche altri giorni, ma se non si organizzano (gli anziani)… non c'è personale che apre o chiudo.

 

G: Non c'è personale proprio?

 

IP: No, loro aprono e chiudono.

 

G: Va bene, ma ci sarà del personale in futuro?

 

IP: Sì, l'intenzione è di aprirlo.

 

G: Mi scusi, “l'intenzione è di aprirlo”… ma non c'è anche l'intenzione di farlo diventare un centro per l'impiego?

 

IP: Sì, c'è anche questo… boh, per ora vengono qui a giocare a carte

 

G: Va bene, io sapevo che doveva diventare ufficio collocamento

 

IP: Dovrà diventare ufficio collocamento, questo è sicuro.

 

G: Va bene

 

IP: Però ecco viviamo alla giornata, per ora no, poi non lo so, se ne parla poi all'inizio dell'anno per queste cose.

 

 

 

Quindi degli anziani entrano, ricevono delle chiavi e, per stessa ammissione di un impiegato pubblico, non vi sono operatori.

Se un anziano cade o sta poco bene (cosa non proprio rara), semplicemente, anche in quel caso si “autogestiranno”. Con i nostri occhi – e con documentazione video – siamo riusciti a vedere che questi anziani effettivamente si riuniscono portando la loro radio e ballando tra loro in questo spazio squallidissimo, senza operatori, medici o alcun servizio.

Una follia.

 

A questo punto potremmo già essere abbondantemente schifati, eppure questa – ahinoi – è solo la punta dell'iceberg.

Ricordiamo la data del documento di iscrizione: 08/05/2024.
Ora, ai vostri occhi, porteremo un altro documento:

 

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E che poi diventa realtà:

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Su questa ristrutturazione ci torneremo presto, andiamo avanti.

 

Esatto, giugno 2024 il progetto di fattibilità e ad agosto 2024, con una delibera del commissario, si formalizza il tutto.
Quindi, ricapitolando: nel maggio 2024 viene rilasciato un modulo di iscrizione per il centro diurno e, nello stesso luogo, appena un mese dopo, viene rilasciato un progetto di fattibilità per un centro per l’impiego.

Ma soprattutto, se già si era deciso di trasformare il locale in centro per l'impiego, come mai salta fuori questo documento (ed ancora una volta facciamo attenzione alle date) che nel settembre 2024 si fa capo nuovamente al centro per gli anziani?

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Praticamente prendono per il culo gli anziani, li ospitano in questa specie di stalla penzolante senza alcun servizio e, quando sarà ora, verranno gentilmente accompagnati altrove, probabilmente in piazza.

Questa storia sembra assurda sotto ogni punto di vista: anziani autogestiti, destinazioni d'uso, ristrutturazioni dal valore esorbitante… quando sembra che sia tutto finito, sbuca come un fungo altro materiale (fortunatamente già in nostro possesso) su cui indagare; da qui la scelta di uscire a puntate.

E se pensate che questo sia il peggio, abbiamo solo grattato la superficie di qualcosa di molto grande e anche un po' spaventoso. Ristrutturazioni, destinazioni d'uso e soldi sono le parole chiave di questa inchiesta.

Ma vogliamo chiudere il capitolo lasciandovi una pillola per la prossima puntata con un paio di foto e una domanda:
 

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Cosa ci fanno delle lavagne LIM e del materiale scolastico in un ex (se si può chiamare tale) centro diurno e in un futuro centro per l’impiego?

Alla prossima puntata.

Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010 – PIVA 05704050870 - ROC 180/2021
Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. – 95121 Catania

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