Ci sono vicende che non smettono mai di intrecciarsi e complicarsi. Una di queste è quella legata all'Ordine dei Medici di Catania: se la nomina ieri dei commissari straordinari avvicina l'OMCEO catanese alle elezioni del nuovo consiglio, i nomi indicati dalla Ministra Giulia Grillo fanno emergere qualche incongruenzaSaranno il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Toti Amato, e il presidente dell’Ordine dei medici di Enna, Renato Mancuso, a condurre l'Ordine dei Medici di Catania fino al rinnovo del consiglio direttivo e del collegio dei revisori dei conti.
La nomina, con decreto del ministro della Salute Giulia Grillo, arriva su proposta della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, (Fnomceo).
È così che l'intricata vicenda dell'OMCEO catanese raggiunge un nuovo stadio, quello che lo porterà alla elezione dei nuovi vertici dopo le precedenti elezioni che lo stesso Ministero - nella lettera dove ne giudicava decaduti i vertici - dichiarava "viziate" per "conflitto d'interesse".
Curioso è però vedere il nome di Toti Amato tra i commissari ministeriali. Il presidente dell'Ordine palermitano infatti non dovrebbe essere nuovo al ministro Grillo.
Toti Amato- insieme a Renato Mancuso ma anche a Massimo Buscema, Giacomo Caudo, Salvatore Puma, Anselmo Madeddu, Giovanni D’Ippolito, Salvatore D’Amanti e Cesare Ferrari e cioè i presidenti degli Ordine delle 9 provincie siciliane - ha fondato a novembre 2016 la Fondazione OMCEO: per dirla in soldoni un "mega ordine", che comprende tutti gli ordini medici siciliani e al quale ogni ordine provinciale deve versare un quota pari a due euro l'anno per ogni iscritto quale Fondo di Dotazione.
La fondazione, ha tra gli scopi quello della "formazione del personale medico e non, delle aziende sanitarie ed ospedaliere, dei medici e degli operatori sanitari iscritti nei rispettivi albi" e che secondo lo statuto può anche:
- promuovere, progettare e gestire eventi, percorsi formativi e culturali per soggetti pubblici e privati diversi da quelli sopra citati ovunque si riterrà opportuno;
- stipulare contratti e convenzioni attinenti la ricerca e la formazione con Istituti Universitari, altri Enti, anche privati, nazionali ed internazionali e con Istituti Scolastici;
- promuovere, progettare e gestire corsi di formazione di alta qualificazione in collaborazione con Università, CNR ed altri enti di ricerca.
Il presidente della Fondazione - rieleggibile ad oltranza - è proprio Toti Amato.
E sulla trasparenza della gestione di questa Fondazione erano emersi diversi dubbi, tanto che diversi membri degli Ordini provinciali avevano diffidato formalmente i presidenti dal proseguire questa azione chiedendo formalmente l'estinzione della Fondazione.
Dov'è l'inghippo con la nomina di Amato a commissario ministeriale?
Proprio Giulia Grillo, all'epoca non ancora Ministro ma semplice parlamentare, presentò all'allora Ministro della Salute un'interpellanza scritta nella quale chiedeva se "il caso della costituzione della fondazione degli OMCeO e delle professioni sanitarie della Sicilia potrebbe prefigurare l'inizio di un processo più generale di esternalizzazione a soggetti privati delle funzioni, attualmente in capo degli OMCeO" e a che titolo - considerando che gli OMCeO sono posti sotto la vigilanza del Ministero della salute - e "sulla base di quali presupposti giuridici siano destinati i fondi degli OMCeO delle province siciliane, provenienti anche dalle quote delle iscrizioni degli associati, verso la neo costituita fondazione degli OMCeO e delle professioni sanitarie della Sicilia".
Sul suo sito, la vicenda viene presentata in un post riassuntivo intitolato: "Quella “strana” Fondazione degli Ordini dei medici siciliani con incarichi a vita".
Ora, come può il Ministro Grillo affidare il delicato compito di vigilare sulle elezioni di uno degli ordini più discussi degli ultimi anni proprio a chi ha partorito la Fondazione della quale la stessa Giulia Grillo contestava la legittimità?