
Causa ritardo nel collaudo dello stadio “Esseneto”di Agrigento, la gara di stasera, valevole per l’ultimo turno del gironcino di qualificazione per la seconda fase della Coppa Italia Lega Pro, andrà in scena tra le mura “amiche” della squadra in trasferta Una gara che poteva essere una semplice occasione di svago, magari anche vedendo alla prova la squadra della propria città e constatare lo stato di forma dei propri beniamini, alle prese con l’inizio delle gare ufficiali, sarà purtroppo anche occasione di riflessione: come ha fatto il calcio siciliano, che non più tardi di 10 anni fa vantava due squadre nella massima serie (in un’unica annata addirittura tre con Catania, Palermo e il Messina poi retrocesso), a ridursi in una situazione così drammatica, tanto da non aver più alcuna propria rappresentante in serie A e con molte società sportive sull’orlo del fallimento? Purtroppo il movimento sportivo, come spesso accade e sempre più accadrà specialmente con l’iper professionismo che ormai da tempo la fa da padrone sul palcoscenico calcistico nazionale e non, riflette lo stato economico del luogo di cui porta i colori, come qualsiasi azienda che si rispetti. Basti pensare, per capire questo semplice ragionamento, all’involuzione patita da “Torre del Grifo” all’indomani della retrocessione del Calcio Catania in Lega Pro con conseguente allontanamento e squalifica ai danni dell’ex presidente Antonino Pulvirenti per il noto scandalo della compravendita delle partite del campionato di B 2014/2015 . Facendo le dovute proporzioni, rispetto ad uno scandalo di cui ancora la società etnea sta pagando i danni economici, la situazione nella quale versano molte società professionistiche e non della regione Sicilia, vista l’impossibilità di basarsi su di una solida economia territoriale, è di totale instabilità strutturale, che sfocia in episodi grotteschi come quello di andare ad “affittare” il campo dei propri avversari (se ciò può consolare un lettore siciliano, non siamo i soli ad avere di queste difficoltà viste le problematiche affrontate da una squadra di serie A come il Cagliari nelle ultime stagioni). Tralasciando ciò, sperando di non vedere ulteriori situazioni ai limiti dell’irreale, la partita odierna ha comunque una valenza per la squadra “ospite”, la quale ha ben 2 risultati utili su 3 avendo battuto in una pazza rimonta la Sicula Leonzio, la quale a sua volta ha sconfitto l’Akragas per 3 a 1, dando la possibilità agli etnei di potersi accontentare anche di un pareggio. Dunque, visto anche il mezzo passo falso di sabato in cui i rossazzurri di mister Lucarelli hanno letteralmente buttato via due punti che sarebbero stati ben meritati stando alla superiorità dimostrata, e dovendosi immediatamente rifare già dalla trasferta di Caserta, è possibile che l’ex tecnico del Messina pensi ad un massiccio turn over; probabile quindi l’utilizzo dal primo minuto dei giovani Esposito e Manneh, del neo arrivato Bogdan e di Biagianti e Anastasi, tutti lasciati a riposo nell’ultima gara. Discorso un po’ diverso per gli agrigentini, i quali dovrebbero cercare di interrompere un brutto inizio di stagione, partito con due sconfitte nelle prime due uscite. Queste le probabili formazioni che scenderanno in campo: Akragas (3-5-2): Vono; Pisani, Danese, Russo; Scrugli, Carrotta, Vicente, Longo, Sepe; Parigi, Salvemini. Catania (3-5-2): Pisseri; Aya, Bogdan, Marchese; Esposito, Caccetta, Biagianti, Mazzarani, Manneh; Rossetti, Anastasi