"Nessun accordo è stato ancora firmato e sono tuttora in corso le opportune valutazioni di fattibilità del progetto
al fine di produrre una bozza di accordo condivisa e definita dagli uffici legali dei tre enti coinvolti".
Tre righe tre, lapidarie quanto incisive e risolutive,pubblicate sul sito web MuseoEgizio.it
,
mettono clamorosamente la parola fine alla "crescente circolazione di notizie costruite sulla base di fonti non ufficiali, l
a
Fondazione Museo delle Antichità Egizie di Torino intende rendere pubblica la propria posizione riguardo al progetto di trasferimento di una selezione di reperti egizi a Catania, presso il Convento dei Crociferi".
Forse però la Fondazione Museo Egizio non conosce il
comunicato ufficiale, uscito da Palazzo degli Elefanti, con cui l'Amministrazione
, con i sempreverdi toni trinfalistici e l'irrinunciabile politica degli annunci,
comunicava appena 21 giorni fa, il 31 gennaio, con tanto di fotografia, la firma dell'accordo con il Museo Egizio.
Salvo poi essere smentita con questa precisione da far tremare i polsi, che suona come un rimprovero senza precedenti che, come se ce ne fosse stato ancora bisogno, da l'idea di quanto siano
falsi ed inutili certi annunci dell'Amministrazione.
Insomma, nulla ancora è stato fatto se non incontri per produrre intanto la bozza di intesa. Crolla così, ancor prima di nascere, il Museo Egizio a Catania. O meglio,
crollano le certezze e aumentano i malumori alla Fondazione quasi infastidita
e costretta a pubblicare
"la propria posizione" punto per punto. Eccola:
- Da circa un anno sono in corso incontri di approfondimento e verifica da parte del Museo Egizio per valutare la proposta ricevuta dalla Città di Catania, che è stata sin dall’inizio condivisa con il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, con la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino e con il Consiglio di Amministrazione i cui rappresentanti sono nominati direttamente dal Collegio dei Fondatori (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Piemonte, Città di Torino, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT).
- Nessun accordo è stato ancora firmato e sono tuttora in corso le opportune valutazioni di fattibilità del progetto al fine di produrre una bozza di accordo condivisa e definita dagli uffici legali dei tre enti coinvolti.
- Il Museo Egizio è stato fondato nel 1824. La Fondazione Museo delle Antichità Egizie è stata costituita nel 2004 come innovativo strumento di gestione museale e ad essa lo Stato Italiano, proprietario del bene, ha conferito la collezione di circa 50.000 reperti di antichità egizie per una durata di 30 anni.
- Gli oggetti dell’esposizione permanente sono 3.300 e altri 13.000 sono stati allestiti nelle Gallerie della Cultura Materiale, un percorso parallelo che offre al pubblico l’accessibilità di parte dei materiali custoditi nei depositi.
- Se e quando verrà formalizzato l’accordo con Catania, la selezione dei reperti egizi di età ellenistica destinati alla città etnea non sarebbe superiore ai 300 pezzi, selezionati fra i materiali custoditi nei depositi e non destinati, né ora né in futuro, all’esposizione permanente del Museo Egizio.
- Il Museo Egizio ha un fitto programma di mostre temporanee: nel 2016 ha prodotto “Il Nilo a Pompei. Visioni d’Egitto nel mondo romano”, in collaborazione con la Soprintendenza Pompei e il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) che, grazie al contributo di 20 enti prestatori, ha permesso a 216.851 visitatori di vedere artefatti di eccezionale valore artistico mai esposti a Torino. Nel corso dell’anno ha inoltre inaugurato mostre a Leiden (NL) e a Karlsruhe (D) che sono tuttora in corso. L’11 marzo 2017 apre “Missione Egitto 1903 -1920. L’avventura archeologica M.A.I. raccontata”, un’esposizione sviluppata dal Museo Egizio per raccontare e valorizzare la prima Missione Archeologica Italiana guidata da Ernesto Schiaparelli. Anche per questa esposizione è stato fondamentale il contributo di oltre 20 enti prestatori tra cui il British Museum. Infine, per il 2017, la programmazione prevede una mostra San Pietroburgo e un’esposizione itinerante in Cina che toccherà cinque città.
- Negli ultimi 10 anni il Museo Egizio ha costantemente incrementato il numero di visitatori e ha portato a compimento un importante progetto di ristrutturazione e ampliamento senza chiudere al pubblico neppure un giorno. Nel 2016 ha registrato un incremento del 20% con 852.095 ingressi, dato che gli consente di mantenere saldamente la sua posizione tra i 10 musei più visitati d’Italia.
Torino, 21 febbraio 2017
Nel pomeriggio, dopo la figuraccia rimediata, l'assessore Licandro prova a confermare la notizia diffusa dall'Ufficio Stampa del Comune il 31 gennaio scorso, parlando non più di accordo ma di accordo "quadro". Una chiara arrampicata sugli specchi...Ecco il testo del nuovo comunicato stampa
"L'assessore alla Cultura ha ricordato come la notizia dell'incontro per definire le linee guida dell'apertura della sezione catanese fosse stata diffusa proprio dal Museo il 31 gennaio scorso e ha anticipato che prima dell'esposizione permanente il Convento dei Crociferi ospiterà una mostra con circa trecento pezzi.
"Confermo che, dopo l'accordo quadro definito a Torino il 31 gennaio scorso, le avvocature e gli uffici tecnici della Fondazione, della Soprintendenza e del nostro Comune stanno lavorando alla definizione dell'accordo conclusivo, che sarà sottoscritto in tempi brevi, per l'apertura a Catania di una sezione del Museo Egizio".
Lo ha detto l'assessore alla Cultura Orazio Licandro ricordando come la notizia dell'accordo quadro fosse stata diffusa proprio dal Museo e anticipando che prima dell'esposizione permanente il Convento dei Crociferi ospiterà una mostra con circa trecento pezzi".