L'anno scorso, nel 2016, gli auguri di Pasqua li abbiamo fatti con un pezzo che potrebbe essere scritto anche per questo difficile 2017, anzi peggio...
Anche quest'anno Cristo è morto ed anche quest'anno Cristo è risorto. E noi, ciascuno di noi, riuscirà a farlo?
Anche in questo terribile 2016, Cristo è morto.
E la sua morte, per chi crede e per chi no, quella croce, quella corona di spine, quelle frustate e gli sputi si affiancano nello sgomento di queste giornate, in cui uomini senza Dio seminano dolore nei nostri aeroporti, nelle nostre metropolitane, nelle nostre belle piazze mentre noi, uomini con tanti dei, rimaniamo impassibili alle migliaia di vittime che le nostre “forze di pace” seminano su territori lontani.
Un mondo difficile, una civiltà stremata ormai inesorabilmente avviata alla sua autodistruzione.
Rombi di guerra aumentano ad ogni angolo e la miseria cresce laddove il benessere sembrava ormai acquisito, famiglie senza lavoro, padri disperati, mamme stanche di dire no. Le nostre case che non sono più sicure ed il futuro che per la prima volta ci appare incerto e terribile.
Eravamo il “Primo Mondo” ed abbiamo inchinato ogni diritto ed ogni speranza all'illusione effimera dell'arricchimento ad ogni costo, scoprendoci tutti sempre più poveri mentre in pochi, troppo pochi, continuano ad arricchirsi come parassiti cinici e bari.
Ma anche in questo terribile 2016, Cristo è risorto.
E' richiama, chi crede e chi no, alla lotta pacifica e non violenta, soprattutto contro se stessi, contro la propria ignavia, contro la propria apatia.
E' la lotta più difficile, la meno scontata, perchè resuscitare non è una passeggiata e può portare tanto dolore.
Ma alla fine, quando si riaprono gli occhi, si scopre un mondo diverso, in cui vale la pena continuare a vivere e per il quale rimane bello impegnarsi ancora, ciascuno nel proprio piccolo universo.
Basta un bacio a chi si vuole bene ed anche una carezza a chi non la pensa come noi.
Senza rinunciare mai alle proprie idee, alle proprie convinzioni, ma sempre pronti a comprendere le ragioni degli altri, sempre pronti ad accogliere prima di respingere.
Risorgere non è mai facile, ma possiamo farcela, ciascuno di noi può farlo, anche chi crede di non averne bisogno.
Auguri, quindi, di una buona Resurrezione. A tutti.