Arcivescovo Metropolita Salvatore Gristina lo scorso luglio ha nominato Alberto Marsella, dipendente del comune di Savona e consigliere regionale ligure del partito di Di Pietro IDV, al vertice del discusso ente diocesano per l'assistenza. Sfuggono i motivi di questa nomina
Ormai da tempo l'ODA di Catania, l'Ente di assistenza diocesano, è oggetto di attenzione da parte di sindacati e organi di stampa per alcune "difficoltà gestionali" che hanno portato i suoi dipendenti ad azioni eclatanti, compresa l'occupazione della cattedrale, per il mancato pagamento di stipendi per mesi e la forte incertezza per il suo futuro.
Intanto, nonostante le polemiche e i dubbi su un presunto buco da 40 milioni di euro, l'ODA continua a percepire milioni dalla regione per le prestazioni assistenziali che i suoi dipendenti offrono a migliaia di utenti.
A gestire questo fiume di denaro e potere (circa 400 dipendenti e migliaia di famiglie assistite oltre numerose altre attività), l'Arcivescovado di Catania che ne controlla interamente il consiglio di amministrazione.
A presiedere questo CdA mons. Alfio Russo, affiancato dal parroco della Basilica di Catania mons. Barbaro Scionti, da mons. Gaetano Zito, dal prof. Rosario Faraci, da Luigi Castellucci e Giuseppe Patanè.
Da luglio 2014, alquanto inaspettatamente, l'Arcivescovo Gristina ha ritenuto di integrare il CdA nominando un settimo consigliere: Alberto Marsella, da Savona.
Si tratta di un dipendente del comune di Savona, prima usciere e poi addetto alla biblioteca di Monturbano, candidato per l'IDV di Di Pietro al consiglio regionale della Liguria. Nel settembre del 2013, grazie alle dimissioni del consigliere Quaini, diventa consigliere regionale con 679 preferenze.
In Liguria pare che il suo ingresso in consiglio regionale sia stato accompagnato da qualche polemica. La testata savonese "Uomini Liberi" ha pubblicato un volantino elettorale riferito a Marsella chiedendo spiegazioni su alcune affermazioni contenute, dalle due lauree dichiarate all'effettivo ruolo di "funzionario" presso il comune di Savona, mentre non meno caustico il ritratto dedicatogli da Il Secolo XIX.
Proprio sul quotidiano ligure si legge: "Marsella, ora vicino all’Udc, è riemerso dopo anni di campagne portate avanti in nome di questo o quel candidato sempre con la borsa in mano piena di documenti. I suoi modi spesso e volentieri lo portavano ad essere “chiacchierato” per il suo impegno nell’accreditarsi con l’interlocutore spendendo nomi e contatti. Spesso oscuri,a volte millanterie."
Insomma, un ritratto che potrebbe non apparire del tutto diocesano.
Ma, al di là delle polemiche politiche locali che possono anche non interessare i catanesi, la curiosità che serpeggia tra i lavoratori in costante agitazione rimane: "Cosa ci fa il consigliere regionale ligure e dipendente del comune di Savona Alberto Marsella nel Consiglio di Amministrazione dell'ODA di Catania?"
Pare una curiosità legittima per chi aspetta stipendi da mesi e deve occupare le cattedrali per ottenere attenzione.
E Sudpress, anche in questo caso, appena riceverà la risposta ne informerà prontamente i suoi lettori.