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Ferrovia Circumetnea: una storia in pasto al fumo (letteralmente)

10-04-2025 06:00

Giacomo Petralia

Cronaca, Focus,

Ferrovia Circumetnea: una storia in pasto al fumo (letteralmente)

Nella mattina di sabato 15 giugno 2024, diversi fedelissimi pendolari saliranno per l’ultima volta sulle carrozze della Catania Borgo - Paternò

È l’inizio del 2003 quando migliaia di italiani accomunati da una certa abitudine - o, per meglio dire, da un certo vizietto – stanno per ricevere uno schiaffo correttivo ben assestato.

 

In effetti, il 16 gennaio di quell’anno è la data di emanazione della cosiddetta “legge Sirchia”, la quale prende il nome dall’allora Ministro della Salute al governo Berlusconi II. Tale norma, però, è conosciuta ai più con il brutale appellativo di “legge antifumo”.

 

Il comma 1 dell’art. 51 di questa legge vieta il fumo nei locali chiusi, ad eccezione di quelli privati non aperti agli utenti e, chiaramente, di quelli riservati ai fumatori.

 

Per miriadi di cittadini della Penisola, fino a quel momento assuefatti al poter inebriare l’aria coi vapori delle loro “senza filtro”, si tratta di uno dei giorni più funesti nella storia della Repubblica.

 

Ad oltre 20 anni da quella data, però, il fumo sembra fortunatamente poter tornare alla ribalta.

 

Rito funebre / L’ultima corsa 

Nella mattina di sabato 15 giugno 2024, diversi fedelissimi pendolari salgono per l’ultima volta sulle carrozze della Catania Borgo - Paternò: qualche giorno dopo questa corsa, infatti, il tratto “ferrato” che naviga dal capoluogo fino ad alcune arterie della provincia viene ufficialmente sospeso dalla Ferrovia Circumetnea.

 

Al tempo, anche noi di SudPress ci siamo uniti all’estremo saluto delle amate e lente littorine, a modo nostro. 

 

Nonostante la soppressione dell’antico tratto ferroviario fosse ormai diventata necessaria, al fine di non intaccare i lavori che si svolgono proprio alcuni metri sottoterra e che riguardano la tratta metro Misterbianco - Paternò, moltissimi utenti non riescono a metabolizzare subito il lutto.

 

I cittadini si appellano alla storicità del mezzo di trasporto e delle stazioni da questo attraversate, infrastrutture che hanno ben guadagnato il diritto di essere tutelate.

 

D’altronde, su quei binari, il treno ha fischiato per la prima volta nel 1895.

 

Anch’essa desiderosa di preservare il passato dei percorsi e dei luoghi della littorina, l’azienda si adopera immediatamente: ben presto, in svariati punti di quei percorsi e di quei luoghi, si potranno di nuovo respirare fumi e vapori all’odore di nostalgia.

 

La coscienza di Zeno

Sul sito ufficiale della Ferrovia Circumetnea, alla voce “Bandi di gara in corso”, è consultabile una gara d’appalto in scadenza il prossimo 16 aprile.

 

Pubblicata a circa metà dello scorso marzo, questa procedura prevede la concessione dell’immobile sito nell’ex stazione ferroviaria del quartiere catanese di Cibali, per essere adibito alla rivendita di tabacchi “ed eventualmente rivendita di giornali”, come sancisce l’art. 2 dello stesso atto di concessione.

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In definitiva, il “fabbricato viaggiatori” di una delle fermate un tempo più frequentate sembra davvero pronto ad una nuova era di “sbuffi”!

 

Ma bisogna essere onesti: non è che la scelta su come altro poter impiegare 18 metri quadrati di spazio fosse così ampia.

 

Tornando un po’ indietro nel tempo, però, si ha come l’impressione che la Gestione Governativa di FCE stia davvero prendendo una puzzolente e cattiva abitudine.

 

Effettivamente, già il 5 settembre 2024, l’azienda etnea pubblica due bandi consistenti nella concessione in uso di due locali, entrambi siti nel territorio di Bronte: il primo all’interno della stazione più centrale della Città del pistacchio, a fianco al Viale Antonio Grassia; il secondo, invece, riguarda la fermata del casello ferroviario n°61, in Contrada Difesa.

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Per un totale di quasi 150 metri quadri, senza contare le aree cortile o gli spazi esterni atti al carico e allo scarico merci, anche questi altri due immobili sono destinati alla vendita di tabacchi o a bar, in attesa dell’ammodernamento della tratta “Adrano - Randazzo” tanto desiderato dalle amministrazioni locali.

 

Non sarebbe quindi affatto strano se, in futuro, i locali di tante altre stazioni alle pendici della Montagna – poco importa se in disuso o meno – dovessero essere riconvertiti secondo le stesse logiche.

 

Certo, considerati i ritmi, si potrebbe però pensare che più a voler tramandare la storia della Ferrovia Circumetnea, si punti a voler tramandare il vizio del tabagismo.

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