Progetti faraonici, promesse miliardarie, affidamenti contestati
e intanto non sono riusciti a fare neanche un aiuola
Ma se per una gara d'appalto che riguarda una rotonda comunale c'è attenzione ai requisiti economici e tecnici, allarmi anticorruzione e allerta massima, com'é possibile che per una gara d'appalto da 466 milioni di euro , 44 opere e concessioni nell'ordine dei 25 anni non si sia mossa una foglia? Questa è la vera domanda.
Il 10 Marzo a Palazzo degli Elefanti s'è tenuta una conferenza stampa organizzata dall’Osservatorio sulla Pubblica Amministrazione, presieduto dall’avv. Vito Pirrone, per discutere proprio delle irregolarità riscontrate nella procedura di gara per l’affidamento dei lavori e dei servizi nei porti di Augusta e Catania, indetta dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale con la compagnia di cittadini e associazioni come Volerelaluna.
L’ANAC, a seguito di un esposto presentato dalla Cooperativa Sociale Eco Tourist (una società che si occupa dello stazionamento dei veicoli ed altri servizi) e dallo stesso Osservatorio, ha evidenziato gravi violazioni procedurali e ha invitato l’ente ad annullare la gara.
Tra le criticità emerse figurano l’errata indicazione dell’importo della concessione, 466 milioni di euro anziché 176 milioni, l’assenza del Piano Economico-Finanziario e la restrizione della concorrenza, che ha favorito un unico partecipante.
Possiamo dirlo: l'ennesimo affidamento diretta travestito da gara d'appalto.
Gli avvocati Pirrone, Capizzi e De Santis hanno denunciato la mancanza di trasparenza e concorrenza nella gestione della gara mentre i consiglieri comunali Serena Spoto, Graziano Bonaccorsi e Maurizio Caserta hanno ribadito la necessità di un maggiore controllo.
La cosa più grave di tutta questa vicenda non è tanto l'errata redazione del bando, quanto l'assenza di un dibattito politico su una delle infrastrutture più importanti che abbiamo e con cifre da capogiro.
Il PD ha presentato un’interrogazione all’ARS, con il deputato Giovanni Burtone come primo firmatario, per ottenere chiarimenti sugli interventi previsti dal Piano Regolatore Portuale del porto di Catania, con particolare attenzione alla Scogliera dell’Armisi.
L’interrogazione è rivolta al presidente della Regione e agli assessori regionali al Territorio e ai Beni culturali, evidenzia come diverse associazioni cittadine e ambientaliste abbiano manifestato preoccupazioni e perplessità in merito agli interventi programmati. In particolare, si fa riferimento alla realizzazione di un porto turistico.
Perché il fine è sempre quello: trasformare Catania in una sorta di grande ristorante turistico, ventilando già ridicoli nomi come Barceloneta siciliana.
Probabilmente a Catania basterebbe un porto normale con strutture un minimo dignitose..
Di seguito la lettera di Confcommercio indirizzata al consiglio comunale di Catania:
Apprendiamo a mezzo stampa che il Consiglio Comunale, attraverso le commissioni di merito, esaminerà quanto prima il piano di cui oggetto. Non possiamo non evidenziare la preoccupante tempistica entro cui, poi, il Consiglio Comunale dovrà esprimersi, ovvero il prossimo 20 marzo.
Verosimilmente questi tempi sono da ritenere assolutamente insufficienti in considerazione della mole di documenti da studiare e valutare, della necessità che sulla proposta di piano si apra un confronto con le forze sociali che sin ora non sono state coinvolte in alcuna fase, per non dire delle perplessità che emergono in seguito ad alcune valutazioni apparse sui media locali. Non è pensabile che un piano di tale importanza, con previsioni di spesa per quasi un miliardo di euro ed un impatto urbanistico ed ambientale che segnerà il territorio vita natural durante, possa essere licenziato dal civico consesso in tempi così ristetti, col rischio di abnegare a compiute ed approfondite valutazioni di merito ed ad una necessaria condivisione anche con i soggetti economici della Città. Per tali ragioni riteniamo, e chiediamo, a codeste spett.li Presidenze:
a) di volersi fare carico di negoziare con le competenti autorità la concessione di tempi più consoni per le valutazioni di merito (almeno ulteriori 90 giorni).
b) di voler audire la scrivente Associazione ed avviare una fase di confronto con l’ausilio della presenza dei tecnici redattori il piano medesimo”.
Insomma, in questa settimana si deciderà tutto; o molto probabilmente no. Come al solito.
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