L’avevamo detto e lo ribadiamo: continueremo a martellare.
Agli inizi di dicembre, un atto pubblico aveva sollevato, più che sospetti, qualche legittima perplessità; in sintesi il provvedimento concedeva alla società "ETNA EVENTI MANAGEMENT ONE S.R.L." l’occupazione di suolo pubblico in Piazza Manganelli per l’installazione di una pista di pattinaggio e strutture accessorie dal 3 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025.
Per trasparenza inseriamo il documento completo.
Ma vediamo cosa c'è da evidenziare:
Luogo: Piazza Manganelli
Periodo: 3 dicembre 2024 - 6 gennaio 2025 (35 giorni, inclusi montaggio e smontaggio)
Prezzo: € 11.626,23 per la concessione di suolo pubblico
Spazi concessi:
Pista di pattinaggio: 300 mq
Stand espositivi: 76,50 mq
Deposito pattini: 30 mq
Cambio pattini: 24 mq
Totale: 430,5 mq
Quindi, la ETNA EVENTI MANAGEMENT ONE S.R.L. ha pagato circa € 332,12 al giorno per la pista di Piazza Manganelli.
Un conto salato, talmente ci aveva insospettito la cosa da conservare il documento e, fortunatamente, ci è ritornato utile, ma si sa: audaces fortuna iuvat.
Poi accade qualcosa di curioso. La stessa società identica si ripresenta due mesi dopo con una "nuova" pista di pattinaggio, molto simile alla precedente, ma stavolta sotto il naso del Castello Ursino. Ci aspetteremmo un costo simile – o addirittura maggiore, data la presunta importanza di questa zona – ma qui arriva il secondo documento, che stona con il primo.
Anche qui, atto completo e i dati importanti:
Luogo: Piazza Federico di Svevia
Periodo: 14 febbraio 2025 - 4 maggio 2025 (80 giorni, inclusi montaggio e smontaggio)
Prezzo: € 2.654 per la concessione di suolo pubblico
Spazi concessi:
Pista di pattinaggio: 349 mq
Cassa: 12 mq
Giostrine: 56,52 mq
Area attrazioni: 14 mq
Totale: 483,52 mq
Qui la società paga € 33 al giorno. Ripetiamo: € 33 al giorno per circa 500 mq sotto il Castello Ursino.
Piazza Manganelli: € 332 al giorno per 430,5 mq
Castello Ursino: € 33 al giorno per 483,5 mq
Una differenza che parla da sola, certo, ma prima assicuriamoci che non siamo noi che abbiamo la bussola starata.
Con la risoluzione n. 6/DF del 28 luglio 2021, il MEF ha fornito chiarimenti in merito al canone patrimoniale, noto anche come canone unico, disciplinato dai commi 837 e seguenti della legge n. 160/2020. In particolare, il documento risponde a una richiesta di delucidazioni sui criteri di applicazione della tariffa base giornaliera per l’occupazione di aree e spazi appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile dei comuni.
Secondo il MEF, l’interpretazione corretta della norma prevede che la tariffa sia suddivisa in frazioni orarie su un totale di 24 ore e applicata fino a un massimo di 9 ore.
Il quesito è sorto a seguito di un’incertezza interpretativa, poiché alcuni enti locali ritenevano che la tariffa dovesse essere frazionata solo fino a un massimo di 9 ore. Tuttavia, il ministero ha smentito tale interpretazione con la suddetta risoluzione.
Si ricorda che, in base al comma 842, la tariffa base giornaliera per le occupazioni di durata inferiore a un anno solare è così determinata:
Comuni con oltre 500.000 abitanti | euro 2 |
Comuni da oltre 100.000 fino a 500.000 abitanti | euro 1,30 |
Comuni da oltre 30.000 fino a 100.000 abitanti | euro 1,20 |
Comuni da oltre 10.000 fino a 30.000 abitanti | euro 0,70 |
Comuni fino a 10.000 abitanti | euro 0,60 |
Complicato certo, facciamo un esempio:
Poniamoci nel caso di una tariffa giornaliera di 1,30 euro, quindi un comune tra i 100.000 e i 500.000 abitanti, proprio come Catania
- € 1,30 x 10 mq = € 13/24h = € 0,54 (tariffa oraria) x 9 (ore max) = € 4,86
Ora proviamo a prendere il dato della pista di pattinaggio:
- € 1,30 x 483,5 mq = € 628,55/24h = € 26,18 (tariffa oraria) x 9 (ore max) = € 235,7
Forse fanno il black friday anche sul suolo pubblico e non lo sapevamo, perché un'intera giornata costa poco più di un'ora a quanto pare.
L'argomento appare abbastanza complesso e, qualora ci fossero errori, siamo pronti a correggerli.
Certo non possiamo sbagliarci su questo:

Qui non ci sbilanciamo poiché bisogna capire di cosa si tratta e se hanno avuto un permesso. Se così non fosse, si potrebbe trattare a tutti gli effetti di un furto ai danni di un bene pubblico, oltre che di un'offesa gravissima alla nostra dignità, dopo aver sentito per un anno parlare della crisi idrica.
Torniamo alla questione della differenza dei prezzi.
Sarà un errore di battitura? Manca uno zero? Ci sono criteri che ci sfuggono?
Quali sono le regole seguite dall’amministrazione per fissare questi prezzi? Perché una tale disparità?
Vogliamo credere che dietro una cifra così bassa si nasconda una sorta di goffa captatio benevolentiae nei confronti dei ristoratori o degli esercenti per movimentare la piazza.
Certo resta da capire come mai l'operazione di una pista di pattinaggio sino alle porte dell'estate e il perché la società utilizzi (sperando abbiano comodamente finito di utilizzarla) una fontanella per riempire i propri silos.
Attendiamo risposte da chi di dovere (sindaco e amministrazione) che invitiamo a rispondere con chiarezza a quello che Gadda avrebbe con ironia chiamato “quer pasticciaccio brutto de Castello Ursino”