Dall’essere un piccolo complesso di terreni destinati alla coltivazione da parte degli agricoltori locali, fino a diventare un vibrante centro della provincia: è questa la trasformazione che, circa mezzo secolo fa, interessa il comune di Mascalucia, rendendolo la meta prediletta di tante donne e di tanti uomini provenienti dal capoluogo etneo.
Un destino la cui traiettoria ha effettivamente caratterizzato lo sviluppo di diversi altri centri urbani dell’hinterland catanese.
In un inoltrato 2025, però, gli effetti di questa evoluzione sembrano purtroppo inciampare su determinati aspetti di questa cittadina come, ad esempio, sulle sue strade.
Sono tutt’altro che poche le vie del comprensorio mascaluciese flagellate da buche, molte delle quali vicinissime al centro storico e di portata tale da rendere la condizione stradale quasi al limite del dissestato.
Via d’Azeglio, via Case Nuove, via Etnea, via Cimitero, senza contare quei tragitti che accompagnano abitanti (e non solo) al cuore del comune, come via Pulei e via Alcide De Gasperi, sono solo alcuni degli esemplari di strade che risultano decisamente faticose da percorrere per chiunque possieda mezzi a quattro o a due ruote.
Figurarsi per i pedoni.
Fortunatamente, però, la trasformazione di Mascalucia non è un processo che si lascia intimorire da qualche fessura.
Nel giugno dello scorso anno, il sindaco della cittadina, Vincenzo Magra, firma il Programma Triennale dei Lavori Pubblici 2024/26, documento in cui sono presenti diversi interventi, per nuove realizzazioni e per manutenzione, riguardanti il settore stradale.


Nel corso di questi anni, il Municipio stima di spendere complessivamente 1.000.000 di euro per la manutenzione straordinaria delle arterie viarie, con tanto di realizzazione di marciapiedi e caditoie, e 150.000 euro in interventi per la sicurezza e per il potenziamento della segnaletica stradale.
Niente paura, quindi. Per vedere i risultati dell’evoluzione, serve giustamente pazienza.
Pazienza unita ad un treno di gomme nuove di zecca e, volendo, ad un paio di ginocchiere ben imbottite.