
L'ASP di Catania sta ormai assurgendo a concentrato di tutte le bislaccherie che stanno capitando in questa regione assurda.
Già dall'attuale vertice parte una storia d'appendice.
L'attuale direttore generale Giuseppe Laganga Senzio dopo qualche mese dalla prima nomina, viene coinvolto nell'inchiesta “Nemo Sud” della procura di Messina.
Viene interdetto e si dimette dall'incarico, gli viene revocata l'interdizione e viene ri-nominato allo stesso incarico dal governo Schifani.
Per questa inchiesta c'è la richiesta di rinvio a giudizio che ancora deve essere decisa.
Mentre a giudizio viene rinviato per un'altra indagine, in questo caso si tratta di falso in bilancio, ma resta tranquillamente al vertice dell'ASP.
E a quanto pare l'unico direttore generale rinviato a giudizio lo abbiamo quindi a Catania, mentre è appena accaduto la scorsa settimana che un dirigente generale, Carmelo Ricciardo, appena nominato dal governo Schifani si è dovuto dimettere ancor prima di accettare l'incarico proprio perché rinviato a giudizio: singolari disparità di destini.
Poi abbiamo “segretarie” onnipotenti, infermieri retroattivi, assistenze domiciliari da record mondiali, esami diagnostici con attese di un anno: c'è da scriverci una saga sull'ASP di Catania.
E la scriveremo.
In questo scenario, decisioni incomprensibili e disorganizzazione cronica: la gestione dell'ASP di Catania continua a dimostrare un'inadeguatezza inaccettabile, mettendo in crisi non solo il modello assistenziale, ma persino la viabilità e i conseguenti diritti dei lavoratori ai quali viene reso difficile persino recarsi sul posto di lavoro.
Infatti sul tema l'ultima denuncia arriva da uno dei sindacati più rappresentativi, l'UGL.
San Luigi nel caos: la viabilità paralizzata da una gestione scellerata
L'ASP di Catania si conferma ancora una volta incapace di pianificare e gestire i propri spazi e servizi. Il Presidio Territoriale d'Assistenza (PTA) San Luigi è ormai diventato una trappola quotidiana per lavoratori e utenti, a causa di un'inadeguata regolamentazione del traffico e della viabilità interna.
L'afflusso di automobili ha raggiunto livelli insostenibili, con blocchi totali che compromettono il funzionamento stesso del presidio. L'unico accesso disponibile, che funge anche da uscita, è costantemente congestionato, trasformando il viale Fleming in un nodo critico di traffico e pericolo per tutti.
Scelte assurde: nuovi uffici senza alcuna logica
A rendere la situazione ancora più assurda, la decisione dei vertici dell'ASP di trasferire ulteriori uffici all'interno del presidio, tra cui l'Ufficio Protesi e la Postazione del 118, senza consultare i lavoratori o i sindacati. Questo porterà inevitabilmente a un incremento dell'afflusso di mezzi e utenti, aggravando una situazione già insostenibile.
Come se non bastasse, queste decisioni sono state prese in totale assenza di trasparenza, comunicate solo attraverso i media e non tramite un confronto diretto con le parti coinvolte. Un comportamento che dimostra la totale mancanza di rispetto nei confronti dei dipendenti e dei cittadini.
Parcheggi vietati ai lavoratori: un provvedimento vergognoso
A partire dal 17 febbraio, l'ASP ha stabilito che i parcheggi all'interno dell'area di San Luigi saranno riservati esclusivamente agli utenti, senza offrire una soluzione concreta per i lavoratori.
Questo significa che medici, infermieri e operatori sanitari saranno costretti a trovare parcheggi improvvisati, aumentando il caos e i disagi.
La UGL Salute ha lanciato una proposta sensata e bilanciata: riservare una parte dei parcheggi ai lavoratori, mantenendo spazi dedicati per persone con disabilità e donne in gravidanza, e incentivare l'uso della metropolitana come alternativa per gli utenti. Ma l'ASP, come sempre, preferisce ignorare il buonsenso.
La richiesta di un incontro urgente: si attendono risposte
Di fronte a questa situazione disastrosa, la UGL Salute ha richiesto un incontro urgente con il Direttore Generale dell'ASP per affrontare le criticità.
L'obiettivo è ottenere una riconsiderazione immediata delle scelte scellerate che stanno mettendo a rischio la sicurezza e la funzionalità del presidio.
E poi, a proposito, in questo nuovo “piano di viabilità” c'è almeno una via di fuga dal plesso San Luigi?
Considerato che ogni giorno vi transitano almeno 200 dipendenti e migliaia di utenti forse quell'imbuto potrebbe risultare un tantino pericoloso se dovesse accadere qualcosa…
