Quando è arrivata la segnalazione alle 8 del mattino sembrava quasi una boutade, di quelle che riceviamo a decine ogni giorno tra mail e wathsapp.
Però il mittente di per sé meritava attenzione ed a pensarci bene quella foto inviata ci ha fatto riflettere.
Era proprio vero, come la maggior parte dei catanesi da quel crocevia ci saremo passati centinaia di volte, forse migliaia.
È uno dei più trafficati della novella “Edimburgo o ex Milano del Sud”, come si preferisce.
Siamo nel salotto buono di Catania, viale XX Settembre angolo via Caronda, proprio a 5 metri dalla parte nobile di via Etnea.
Lì, da tempo immemorabile, scopriremo poi addirittura da oltre un decennio, hanno buttato una specie di spartitraffico in lamiera ormai ammalorata e con i bordi taglienti, tutta scarabocchiata e che, nel tempo, è arrivata sino ad invadere il marciapiede occupando persino la scivola per il passaggio delle carrozzine.
Ma ormai, e basta scorrere gli articoli in calce che ne sono una selezione, in questa città siamo ormai talmente abituali alla demenza della sciatteria che ci viene imposta da una gestione assurda della Cosa Pubblica, che siamo capaci di passare migliaia di volte rimanendo indifferenti davanti ad un pezzo di lamiera lasciata a marcire da un decennio senza che nessuno degli scienziati strapagati e stravotati, tra soldi buttati in psico-ciclabili da balle spaziali e visite surreali di principi da festival che sponsorizzano pizze, abbia pensato ad una soluzione un minimo più dignitosa per spartire un pò di traffico.
In pieno viale XX Settembre, a due passi da via Etnea.
Dieci anni!
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