Allora, prima di dare spazio al resoconto della presentazione del Fringe Festival, la rassegna del teatro off in corso a Catania in questi giorni, è necessario segnalare che è stata occasione per rilanciare un tema che avevamo già trattato e che pare si stia arricchendo di dettagli, o meglio ancora di documenti e atti che stiamo verificando e si annunciano più che compromettenti: con tutta probabilità confermeranno l'esistenza di un vero e proprio sistema di accaparramento di fondi pubblici attraverso la creazione di associazioni di comodo che appena costituite ottengono dal governo regionale centinaia di migliaia di euro di contributi per spettacoli tutti uguali.
Associazioni tutte riconducibili ad un soggetto istituzionale chiaramente individuato dai colleghi “impresari” che evidentemente lo conoscono bene. Benissimo.
Ripeto: stiamo verificando la documentazione che ci è stata fornita ed appena fatto la renderemo nota, nel frattempo è ovviamente a disposizione delle autorità competenti qualora ritenessero di richiedercela.
Abbiamo voluto/dovuto anticipare l'inchiesta per dare riscontro alle segnalazioni dei tanti artisti ed impresari perbene che si sono stufati di dover elemosinare quello che gli spetterebbe se altri, con l'aggravante di essere persino “politicamente esposti”, non glieli rubassero.
A tutti questi artisti il nostro impegno: ce ne occuperemo e, statene certi, se ne occuperà anche chi avrà il potere/dovere di rompergli il giocattolo!
(Pierluigi Di Rosa)
E adesso l'articolo…
di Maria Longo con Giulia Garrone e Gaia Viscuso
Al Fringe Off Festival focus sullo stato del teatro a Catania, tra ostacoli ed obiettivi futuri
Uno degli eventi più attesi è sicuramente il Fringe Catania Off, il festival che colora con i suoi spettacoli la città etnea, dal 1 al 27 ottobre. Un’occasione importante non solo per la città ma anche per i turisti che vi hanno partecipato.
Il Fringe Off è giunto a Catania alla sua terza edizione, certamente più giovane rispetto al Fringe di Milano, operativo dal 2016. Il 27 ottobre sarà l'ultimo giorno del festival a Catania e quindi quale migliore occasione per fare un resoconto di quello che è accaduto nell’edizione 2024 che sta per concludersi?
Mercoledì 23 ottobre si è tenuto alle Ciminiere di Catania un convegno molto importante, un focus sul settore.
Voluto caldamente dagli organizzatori i quali, partendo dall’esperienza del Fringe Off viene affrontata una tematica propedeutica al Festival: il teatro ed in generale le arti a Catania, dalla recitazione alla musica.
Un settore alla deriva
Una conferenza curata da Renato Lombardo e Francesca Vitale, ideatori ed addetti alla direzione artistica del Fringe Festival, i quali hanno fatto luce un po' sulla questione teatro a Catania.
Il focus ha lasciato l’amaro in bocca, ma quello che più sorprende paradossalmente è la consapevolezza dell’ambigua realtà cittadina emersa dai partecipanti all’incontro.
In collaborazione con Rete Latitudine si è appunto affrontato il tema dello stato di salute del sistema teatrale metropolitano.
Quali sono le opportunità ma soprattutto – ed è questo il punto dolente – quali sono gli ostacoli maggiori da superare?
In Sicilia c'è un qualcosa che non funziona; il teatro è un settore in forte crisi già da un paio d'anni, una situazione pericolosa e traballante trapelata da diversi segnali.
Uno di questi è proprio la “scomparsa” di alcuni teatri; si stima ad esempio – dato allarmante emerso nel corso nel Focus dallo stesso Lombardo – che su 29 teatri una decina non esistono più.
Partendo da questa situazione, cosa possono fare gli addetti ai lavori?
Sicuramente unire le forze e presentare dei ricorsi al Capo del Governo affinché venga rispettato l'articolo 3 della Costituzione. Perché è facile parlare di uguaglianza ma vi è davvero?
La risposta emersa nel corso dell'incontro è nettamente negativa.
Legge – provvedimento, la forma ibrida che poco convince
Qui si va oltre le questioni politiche, è piuttosto un problema che minaccia una regione importante e promettente quanto la Sicilia.
Un'isola che da sempre ha sfornato attori ed artisti di fama nazionale e non solo, ma cosa succederebbe se il teatro chiudesse i battenti una volta per tutte?
Una lacerazione all'interno del sistema con evidenti danni; il teatro è un settore che vanta molti operatori, che rischiano di rimanere senza occupazione se si permane su questa strada.
Per spiegare al meglio la situazione del teatro odierno, Francesca Vitale ha esordito facendo una distinzione molto notevole tra legge e provvedimento amministrativo.
Una bipartizione utile per comprendere che mentre il provvedimento lo si può impugnare facendo ricorso al TAR, la legge invece consta di una serie di passaggi difficoltosi prima di arrivare alla Corte costituzionale.
Nel settore del teatro non si parla più di legge o di provvedimento amministrativo ma di una forma ibrida: la legge-provvedimento.
Ad personam come i provvedimenti amministrativi ma opponibili solo davanti alla Corte costituzionale.
Venendo meno ai termini generali ed astratti, la legge provvedimento rischia di tutelare e supportare energicamente alcuni eventi e meno altri, cosa che si è manifestata in più occasioni.
Festival ed eventi che bypassano i limiti procedurali come la presentazione al bando ed attingendo da fondi molto più abbondanti. Anche la tempistica cambia, con la legge provvedimento, infatti, le risorse arrivano subito, a discapito dei bandi che elargiscono i fondi solo ex post. Una distinzione notevole, una disuguaglianza tra eventi fortemente supportati da ingenti risorse materiali e d'altra parte eventi invece a cui vengono promessi fondi scarni e non sufficienti.
L’intervento della collettività
Gli organizzatori del Fringe Festival invitano i cittadini a rendersi maggiormente partecipi e favorire le arti affinché l'artista possa avere gli strumenti per mettersi in gioco e proporre la propria arte evitando la diffusione a macchia d’olio di figure che si attivano solo per trarne profitto.
E i Comuni potrebbero iniziare lasciando degli spazi teatrali affinché gli artisti possano svolgere le proprie attività.
Ne godranno non solo i turisti, ma tutta la collettività.