L’abrogazione dell’abuso di ufficio, per quel che si ventila, permetterà una gestione -come dire- più libera (e quindi semplice) della Res Publica.
Nulla di che, 3.623 colpevoli di reati di abuso di ufficio, diverranno dei martiri, dei santi di Stato.
Il profilo di questo esercito, è presto fatto: politici, funzionari, dotti, medici e sapienti che hanno sfruttato il loro potere pubblico per perseguire indegni interessi personali, violando, nei fatti, le leggi.
Rinfreschiamo un momento la memoria a chi, giustamente, di sto benedetto DDL non ha capito nulla. I temi oggetto del disegno di legge sono i seguenti:
• abolizione del delitto di abuso d'ufficio;
• riformulazione del delitto di traffico di influenze illecite;
• modifica della disciplina delle intercettazioni (pubblicazione, riservatezza del terzo estraneo al procedimento);
• modifica della disciplina della custodia cautelare in carcere (interrogatorio preventivo, collegialità della decisione e aumento dell'organico dei magistrati);
• modifica della disciplina dell'informazione di garanzia;
• esclusione dell'appello del pubblico ministero contro le sentenze di proscioglimento nei procedimenti per reati a citazione diretta;
• limite di età massima dei giudici popolari (norma di interpretazione autentica);
• avanzamento di grado dei militari e irrilevanza, quale condizione ostativa, del mero rinvio a giudizio o dell'ammissione ai riti alternativi per delitto non colposo.
Detto ciò, veniamo a noi, anzi, a loro.
Negli ultimi mesi, il governo ha introdotto diverse riforme mirate a colpire i magistrati, in particolare i pubblici ministeri. Tuttavia, una di queste riforme ha subito una frenata con l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio. Questo reato è stato al centro di condanne definitive per almeno cinque magistrati, con casi in cui giudici hanno manipolato processi o nascosto prove per danneggiare avversari personali. Con l’abrogazione, situazioni del genere rischiano di essere considerate legali.
La nuova legge, secondo molti magistrati, è stata redatta in fretta e furia, presentando gravi lacune. Un esempio è l’obbligo europeo di punire il "peculato per distrazione", che non è:
“Distrattamente e per errore ho rubato denaro pubblico”
Ma l' appropriarsi del denaro o di altra cosa mobile altrui, distraendola e portando profitto proprio o ad altri.
Tuttavia, la norma copre solo furti di denaro e beni mobili, lasciando scoperti altri tipi di appropriazione indebita, come l’assegnazione illecita di immobili.
Su questa ultima parte, bisognerebbe dedicare un capito a se.
Sparisce il reato, spariscono le condanne.
Se il reato è stato fruttuoso dal punto di vista economico, non solo saranno innocenti, ma pure ricchi dei beni non confiscati.
I bronzi di Riace sfigureranno dinnanzi a chi avrà la faccia -di bronzo- di chiedere nuovamente la carica pubblica, perché si potrà fare. Senza troppi giri di parole, si interverrà per elidere quella parte della legge Severino che prevede la sospensione di sindaci e pubblici ufficiali già alla condanna in primo grado, semplice.
Quello che abbiamo visto con il caso Tremestieri Etneo (o Tremestierigates) è un chiaro esempio di cosa non dovrebbe produrre una legge che è a tutti gli effetti un aiuto a chi ha il potere e dà un calcio in culo ai pezzenti.