l gattò di patate è uno dei piatti più emblematici della cucina dei monsù, i celebri cuochi franco-napoletani che hanno saputo fondere con maestria la raffinatezza della cucina francese con i sapori robusti della tradizione partenopea.
Questo piatto rappresenta al meglio l’evoluzione della gastronomia delle corti borboniche del Regno delle Due Sicilie, dove i monsù non erano semplici cuochi, ma veri e propri artisti del gusto.
Il termine "gattò" deriva dal francese "gâteau", e nel dialetto napoletano è diventato il simbolo di un ricco sformato a base di patate, farcito con formaggi e, a volte, salumi.
Nato nelle cucine aristocratiche di Napoli, il gattò era concepito per soddisfare il palato raffinato dei nobili, combinando ingredienti semplici ma preparati con grande attenzione ai dettagli.
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