Ma se è tutto vero quello che scriviamo, com'è possibile che…
Da qualche giorno è stato finalmente pubblicato, (anche se non ancora nell'apposita sezione della “trasparenza” dove l'ultimo è il 2022), il bilancio 2023 della SAC, la società che “gestisce”, si fa per dire, l'aeroporto di Catania.
Per dire infatti che una società viene gestita, si dovrebbe quantomeno valutare la mole di impegni assunti in sede di rinnovo della concessione governativa in merito agli investimenti necessari per garantire l'efficienza di uno scalo da oltre 10 milioni di passeggeri: i ritardi che abbiamo già più volte documentato avrebbero dovuto da tempo comportare logiche conseguenze ed invece qua festeggiano e celebrano.
Sul bilancio 2023 torneremo dopo le ferie, è interessante.
Intanto veniamo alle ennesime denunce pubbliche che riguardano la gestione dello scalo etneo.
La prima viene pubblicata tra le lettere del quotidiano La Sicilia lunedì 12 agosto:
Inutile commentare: del resto abbiamo già visto la targa celebrativa di un grottesco e costosissimo centenario con la firma ad imperitura memoria del “controllore” Pierluigi Di Palma, presidente ENAC, accanto a quella del “controllato” AD dal 2016 di SAC, il top manager Nico Torrisi.
Cose mai viste nell'intero globo terracqueo, quindi che ci vuoi commentare?
Questo il commento particolarmente efficace nella sua sintesi firmato di un utente, che si aggiunge alle migliaia che si scatenano sui social ed a quelli certificati dalle agenzie indipendenti di rating quali Skytrax e Airline Quality, di cui abbiamo già scritto.
Ma a seguire è arrivata la denuncia ben più pesante da parte della sigla sindacale UGL.
La nota viene diffusa l'indomani, il 13 agosto:
Il titolo: "Caldo infernale nei locali commerciali dell’Aeroporto di Catania, i lavoratori stremati chiedono interventi urgenti.
Ugl Terziario: “Situazione segnalata, il gestore dia risposte concrete”.
Il testo: Le elevate temperature che si stanno registrando in queste ultime settimane a Catania stanno mettendo a dura prova lavoratori, cittadini e turisti, che cercano in ogni modo di affidarsi ogni qual volta è possibile ad un sicuro rifugio all’interno dei luoghi chiusi e climatizzati.
Non sembra essere così, però, per chi lavora e transita dallo scalo aeroportuale “Vincenzo Bellini”, dove la canicola estiva ha invaso anche i terminal e i locali commerciali, come segnala la Ugl catanese che ha già ricevuto diverse lamentele da parte di viaggiatori, ma soprattutto di dipendenti di bar e ristoranti presenti in particolare nell’area del terminal “A”.
“E’ dagli inizi del mese di luglio che riceviamo rimostranze provenienti, soprattutto da operatori di cucina e di sala che sono costretti a lavorare per diverse ore al giorno in condizioni estreme a causa di un non adeguato funzionamento dell’impianto di climatizzazione appartenente alla struttura – spiega Carmelo Catalano, segretario della federazione provinciale Ugl Terziario.
"Abbiamo anche scritto una lettera alla società che gestisce l’aeroporto ed anche a tutti gli organismi preposti, ma ancora oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta.
Il caldo, in particolare, dentro le cucine ha ormai superato i limiti di tollerabilità, creando un ambiente disagevole e persino pericoloso per la salute dei lavoratori.
Situazione palesemente aggravata dal fatto che l’impianto che dovrebbe rinfrescare il contesto non funziona come dovrebbe, non riuscendo neanche a garantire il corretto ricambio dell’aria. I lavoratori sono stremati e non possono più attendere una risposta che non arriva”.
Alla presa di posizione del responsabile etneo della Ugl Terziario, si associa anche il segretario territoriale della Ugl Giovanni Musumeci, aggiungendo: “Il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro legata anche al gran caldo che interessa la nostra isola non può mai più essere ignorato. Per questo come organizzazione sindacale continuiamo a tenere alta l’attenzione dando voce ai lavoratori che chiedono di poter lavorare in condizioni dignitose, non rischiando di compromettere la loro salute. Quella dell’aeroporto di Catania è un’emergenza che si deve superare, perché si è atteso troppo tempo e coloro che lavorano non possono continuare a vivere questo pericolo. Bisogna anche tutelare chi opera nelle altre aree dello scalo, oltre chi viaggia. Obiettivamente la nostra città, con uno dei suoi principali e frequentati hub a livello di trasporti, non può permettersi ancora di non garantire servizi di qualità al pari di altre realtà italiane e non solo. Ci auguriamo quindi – conclude Musumeci – che chi di dovere trovi le soluzioni per rispettare le norme in materia di tutela della salute e sicurezza per i lavoratori e il diritto al maggior comfort per i viaggiatori”.
Quindi neanche una banalissima climatizzazione riescono a garantire?
Vabbè dai…
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"SAC Aeroporto di Catania, negato accesso agli atti: Ma non era tutto trasparente?"
Nella denuncia hanno sostenuto che "gli atti erano stati secretati per tutelare il processo di privatizzazione in virtù del principio di libera concorrenza."
E noi ridiamo!