Tra le innumerevoli opere della letteratura mondiale, può succedere di incappare in scritti che fanno elogio di meccanismi assolutamente umani: la tristezza, la gentilezza, il fallimento, la follia.
Nel suo libro “Elogio della lentezza”, ad esempio, il medico e ricercatore italiano Lamberto Maffei si interroga se l’uomo sia realmente programmato per tutta la velocità di cui si circonda, visto che, sottolinea Maffei, il cervello è una macchina lenta.
In un mondo che procede sempre più spedito, in una corsa affannata alla ricerca del prossimo record da battere, bisogna invece riconsiderare i benefici della flemma.
Una lezione davvero illuminante.
Il problema, però, nasce quando si abusa nell’elogiare la lentezza, trasformandola in qualcosa di molto peggio.
Elogio dell’immobilità
Nel giugno del 2021, l’ufficio tecnico del comune di Santa Maria di Licodia dispone la messa in sicurezza, tramite un crollo controllato, di un muro di contenimento della centralissima Piazza delle Consuetudini, la cui parte finale sporge sulla ripida Via Carmelo Adriano.
La motivazione alla base di tale lavoro è da attestare alle gravi criticità strutturali presentate dal muro di contenimento, segnalate proprio da alcuni residenti di Via Carmelo Adriano.
In particolar modo, ad allarmare sono soprattutto le dichiarazioni da parte di un cittadino, il quale lamenta l’inaccessibilità al garage di proprietà: la struttura muraria esercita infatti una pressione eccessiva sulle guide della saracinesca, provocando non solo forti disagi ma anche rischi da dover attenzionare.
Al termine delle necessarie operazioni, il dirigente dei lavori, Nino Mazzaglia, afferma “Dopo questo primo passo sarà necessario attingere a qualche finanziamento per la ricostruzione ed il rimodellamento del profilo originario”.
A più di tre anni di distanza dall’evento, Piazza delle Consuetudini si mostra ai licodiesi esattamente come quando le ruspe hanno abbandonato l’area: nessuna ricostruzione né rimodellamento del profilo originario; la parte finale della piazza si affaccia, letteralmente, su Via Adriano.
Non proprio un elogio alla celerità.
Alle prime luci del 22 gennaio 2023, un giovane che procede sulla propria auto lungo la principale Via Vittorio Emanuele perde momentaneamente il controllo del mezzo e, poco dopo, questo si schianta contro un muretto proprio di fronte ai portici di Piazza Umberto I.
Fortunatamente, il guidatore esce illeso dal veicolo, tanto da recarsi presto negli uffici della Polizia Municipale per procedere con le pratiche assicurative in favore del comune, le quali permetterebbero di ripristinare la struttura in breve tempo.
L’incidente rischia di risvegliare bruscamente i cittadini ma anche l’attuale amministrazione dimostra di non essere così suscettibile ai sussulti, confermando ancora una volta lo straordinario potere dello stallo.
Dall’accaduto, sono trascorsi precisamente 562 giorni e, secondo voci di paese, è stato approvato un lauto rimborso assicurativo ma, come nel caso precedente, il muretto in questione rimane ancora ferito e comunque in “bella” vista, accompagnato soltanto da qualche transenna incapace di dare supporto.
La filosofia di un comune come Santa Maria di Licodia, già indicato come una delle cittadine più “calme” del comprensorio catanese, non aspira ad altro se non a sottolineare la superficialità dell’affannarsi.
D’altronde, non ci sono rischi se non ci si muove affatto.