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Sanità sicula, "(Questi sono pazzi"): nel "caso dell'ingessatura col cartone" l'unica cosa sensata è...quel

07-08-2024 07:30

Pierluigi Di Rosa

Cronaca, Focus, Sanità, Regione, covid spese & C., Laterale,

Sanità sicula, "(Questi sono pazzi"): nel "caso dell'ingessatura col cartone" l'unica cosa sensata è...quel cartone

Il presidente del SIMEU Giovanni Noto: "Quel cartone ce lo sogneremo"

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Il presidente del Sindacato Medici Emergenza e Urgenza Giovanni Noto

“Quel cartone ce lo sogneremo”.

Continua a fare notizia il “caso non caso” del pronto soccorso di Patti dove una frattura al perone è stata immobilizzata con un tutore di fortuna in cartone perché, a quanto pare, non avevano di meglio.

 

È successo, e continua, un putiferio: forse perché mancavano le stecche acquistate in qualcuna delle loro famigerate “gare” miliardarie che chissà quanto costano e se ci si accorge che magari il ben più povero cartone assolve perfettamente al compito di immobilizzare una frattura semplice, potrebbero essere guai per speculatori e tangentisti…

 

Iperbole a parte, il governo regionale ha reagito da par suo, mandando ispettori che speriamo siano più celeri di quelli che ancora si stanno occupando dell'incredibile incendio del 2023 all'aeroporto di Catania…

 

Gli unici a pagare, per una cosa che in realtà non ha avuto alcun costo e nemmeno rischi, sono come al solito le ultime ruote del carro, senza offesa: li definiamo così perché sono quelli che stanno in trincea, mentre chi li condanna senza appello sta comodamente a fare affari e pensare a come occupare posti di potere o farli occupare da gente “affidabile”. 

 

L'ultima clamorosa dichiarazione di queste ore è, ad esempio, quella di un interdetto dalla magistratura che si affretta a definire “affidabile” chi lo ha sostituito: roba che neanche Bokassa. 

Lasciamo perdere, ci torneremo.

 

A pagare, quindi, la responsabile del pronto soccorso di Patti, ma, si badi bene, non tanto per il “caso non caso” del cartone, quanto perché si sono accorti che il suo contratto del 2021 aveva un vizio di forma.

 

Questi sono pazzi, se ne sono accorti 3 anni dopo: la Direzione Strategica dell'assessorato alla Salute, dove a capo c'è un dirigente che non ci potrebbe stare ed a reggerlo un assessore che è indagata per fatti mica da ridere.

 

E il problema della sanità sicula è l'immobilizzazione col cartone?

Non che non funziona niente di niente, non che sprecano miliardi di euro per foraggiare privati che invece di sanare le liste d'attesa contribuiscono ad allungarle, non che nominano dirigenti solo per appartenenza alcuni dei quali persino dopo averli revocati.

 

Una situazione ormai sciasciana, in cui il comparto dell'emergenza resta il più esposto ed il più pericoloso, per operatori ed utenti.

In questo quadro di totale desolazione, comincia a farsi sentire qualche sigla sindacale, mentre la maggior parte di quelle “storiche” sembrano essere in altre faccende affaccendate.

 

Ad intervenire con una nota amara è Giovanni Noto, presidente della sezione siciliana del SIMEU, che rappresenta proprio i medici dei reparti di emergenza e urgenza, cioè la trincea delle trincee, dove può capitare di dover immobilizzare una frattura col cartone, ma anche bloccare emorragie col nastro adesivo, crisi polmonari con la cannuccia, infarti con i pugni sullo sterno.

 

Dove non c'è tempo di pensare a cosa passa per la testa di politicanti ormai fuori contesto, che vivono su altri pianeti, ormai talmente spregiudicati da arrivare ad ipotizzare persino impunità penali per se stessi.

 

E non è ormai soltanto il mondo della sanità ad essere ridotto allo stremo, sono tutti i settori pubblici e privati, oltraggiati da inadeguatezze senza precedenti, da gente che sta sprecando in maniera criminale l'occasione irripetibile del PNRR con una quantità incredibile di operucole inutili e spesso anche dannose, vedi la mania delle “piste ciclabili”,  i “play ground” buttati in ogni dove o i rifacimenti di piazzette che non ne avevano bisogno.

 

Ora, e torniamo alla lettera aperte del SIMEU, con toni accorati e carichi di frustrazione, mette in luce una realtà che molti cittadini e operatori sanitari conoscono fin troppo bene: la sanità pubblica siciliana sta attraversando una crisi senza precedenti.

La Denuncia di un Sistema al Collasso

Il simbolo di questa crisi è proprio l'immagine che ha fatto il giro dei media: la stecca di cartone utilizzata per immobilizzare una gamba, un'immagine che riflette non tanto l'improvvisazione, quanto la disperazione di chi lavora in prima linea. 

Il personale medico e infermieristico, spesso costretto a turni massacranti e a rinunce personali, cerca di tamponare le falle di un sistema che sembra sgretolarsi sotto il peso delle sue inefficienze.

 

La vicenda della "gamba ingessata col cartone" ha suscitato clamore non solo per la sua particolarità, ma anche per l'indignazione che ha sollevato tra i cittadini. 

La denuncia del fatto sui social network, alzando un polverone che ha portato alla ribalta una problematica ormai endemica. 

Tuttavia, come sottolinea il Dr. Noto, il problema non risiede in chi cerca di fare il possibile con risorse limitate, bensì in un sistema che non riesce a garantire i mezzi necessari per operare in modo adeguato.

Le vere responsabilità

Il documento, che si riporta integralmente in calce ed ha il significativo titolo “Cartone Canta”, non si limita a denunciare, ma pone anche delle domande cruciali: chi deve pagare per questa situazione? 

La risposta è implicita nelle parole del Dr. Noto: la responsabilità è di chi, ai vari livelli istituzionali, non riesce a rispondere alle necessità urgenti del sistema sanitario. 

 

I politici, con le loro dichiarazioni di solidarietà spesso vuote e, peggio ancora, con le accuse irresponsabili a chi opera sul campo, come anche i dirigenti che non riescono a pianificare e gestire le risorse in modo efficace, sono chiamati in causa come i veri colpevoli di una situazione al limite del collasso.

L'appello alla solidarietà

Nonostante l'amarezza, il documento si conclude con un messaggio di solidarietà e ringraziamento verso tutti i professionisti dell'emergenza-urgenza che, nonostante le difficoltà, continuano a garantire assistenza sanitaria alla popolazione. Il riconoscimento del loro impegno e dei loro sacrifici è un segnale di speranza e un invito a non arrendersi.

 

Il documento del Dr. Giovanni Noto, come di tanti altri che operano nel delicatissimo settore dei pronto soccorso, è un grido d'allarme che non può essere ignorato. 

 

La sanità pubblica siciliana, e più in generale quella italiana, necessita di interventi urgenti e strutturali per evitare che situazioni come quella descritta diventino la norma. 

 

La posta in gioco è alta: la salute e il benessere di milioni di cittadini dipendono dalla capacità di rispondere in modo efficace e tempestivo alle sfide attuali.

 

La chiusura della nota del presidente Noto di fronte all'evidente disegno di smantellamento della sanità pubblica è disarmante: “Finirà che quel cartone ce lo sogneremo”.

 

Il documento del SIMEU Sicilia

CARTONE CANTA

Tra Primari che fanno notti, Dirigenti che non vanno in ferie rinunciando anche ai riposi, tra operatori dell’emergenza-urgenza stremati da turni sempre più pesanti ed utenti che affollando le nostre sale d’attesa richiedono continuamente aiuto, a fare notizia è un tutore di cartone confezionato da personale che pur di fornire un servizio improvvisa una medicazione che farebbe (fa!) scandalo se non fosse che è lo specchio di una sanità siciliana (italiana?) che fa acqua da tutte le parti; e con l’acqua il cartone si è sciolto.

 

Con chi prendersela? 

Con chi è in prima linea. 

Con chi fa di tutto pur di non chiudere. 

Con chi difende il Servizio Sanitario Nazionale rinunciando a tanto pur di garantire ciò che altri dovrebbero.

 

E così nei TG, subito dopo le notizie delle varie guerre e vittorie alle Olimpiadi passa la notizia di una “gamba ingessata col cartone”. 

E dei colpevoli che saranno rimossi.

Bene. Va tutto bene. E ce la faremo.

 

Così come ce l’ha fatta l’utente che reinventandosi reporter e denunziando la vicenda sui social ha ottenuto l’obiettivo di alzare il (giusto) polverone su una notizia che ormai è una “routinaria emergenza”: la Sanità Pubblica sta morendo. 

 

E non certo per colpa di chi confeziona stecche di cartone. Anzi. 

 

È proprio grazie a loro che il giornalista facebookiano (così come ogni utente che accede nei nostri Dipartimenti d’Emergenza) ha comunque potuto avere un’assistenza alla problematica del suo congiunto.

 

E ce l’ha fatta anche chi, invece di chiedersi quali siano le reali necessità del personale che tra mille difficoltà opera nei Pronto Soccorso della Sicilia, ha risolto un problema: ha attivato la caccia alle lepri! 

Ma succede che invece di sparare alla preda si colpisca il cane.

 

Noi cani siamo stanchi. 

Di fare da guardia ad un sistema sanitario in caduta libera. 

Di abbaiare richieste d’aiuto che non vengono ascoltate dai nostri rappresentanti istituzionali. 

E di drizzare le orecchie alle finte dichiarazioni di solidarietà dei politici di turno o peggio al j’accuse bipartisan che in vicende come questa è solidale nell’indicarci come i colpevoli.

 

Alla responsabile del PS di Patti, al Coordinatore, a tutto il Personale (Medici, Infermieri, OSS e Ausiliari) il sostegno della SIMEU Sicilia per aver dato risposta alle domande di aiuto degli utenti; ed un ringraziamento altresì a tutti i professionisti dell’Emergenza-Urgenza che nella nostra isola tra mille fatiche, rinunce personali e facendo da parafulmine a tutte quelle “scariche” di disapprovazione che da più parti stanno piovendo sulla nostra categoria, manterranno comunque standard adeguati alle richieste di salute della popolazione.

 

Chi deve pagare veramente? 

Noi un’idea ce l’abbiamo. 

Ma vi spoileriamo il finale: tra qualche anno pagheremo tutti. 

E la pagheremo cara. 

Ben più cara della prestazione privata offerta successivamente all’utente. 

E quel cartone ce lo sogneremo.

 

Dr. Giovanni Noto Presidente SIMEU Sezione Sicilia


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