Questo domenicale, lo diciamo subito, lo dedico ad un gigante del '900: Marco Pannella.
Incontrarlo e frequentarlo a metà degli anni ‘80 con altri quattro visionari, quelle interminabili nottate nel salone dell’Excelsior avvolte nei fumi delle sue Gauloises, ha dato un contributo enorme a quel niente che sono ormai a quasi 60 anni: ed è proprio la consapevolezza del niente che si è di fronte alla complessità del mondo che dà il senso ad ogni sfida, ad ogni sconfitta, con l'obiettivo romantico e rivoluzionario di non accettare di portare le ferite di battaglie non combattute, per dirla con Pessoa.
Ma non divaghiamo, il contributo di questa domenica lo dividiamo in due parti nette: una prettamente di servizio, dedicata alla nuova possibilità di firmare a sostegno dei referendum anche on line.
È una novità importante e potenzialmente devastante per un sistema che ormai si regge su ignoranza ed apatia della società civile. Vedremo nel dettaglio come fare.
Nella seconda parte, sperando che ne abbiate la pazienza, proveremo a fare un ragionamento sull'importanza che lo strumento referendario può ricoprire per rivitalizzare una democrazia asfittica e corrotta com'è ormai quella italiana, in mano a cialtroni ed affaristi di infimo livello.
E allora, intanto vediamo come fare per firmare on line.
Non ci dilunghiamo su quanto sa pericolosa l'autonomia differenziata per come l'hanno concepita gli attuali scienziati al governo, basta fare una ricerca in rete per scoprirne tutte le folli criticità; nel nostro precedente articolo abbiamo allegato il rapporto dell'Osservatorio indipendente GIMBE che sul tema è chiarissimo e definitivo.
Per spiegare come firmare online mettiamo un post che sta girando e che non sarebbe male se lo copiaste così com'è e lo inviaste ai vostri contatti:
✍🏻 UNA FIRMA PER L’ITALIA!
📣 Finalmente è possibile firmare online a sostegno del referendum per abrogare l’autonomia differenziata!
1️⃣ Apri il link: https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/500020 e accedi con lo SPID, la CIE o la CNS
2️⃣ Scorri l’elenco delle iniziative e clicca su “Contro l’autonomia differenziata. Una firma per l’Italia unita, libera, giusta” (il numero dell’iniziativa è 500020)
3️⃣ Premi su sostieni iniziativa, clicca su continua e nuovamente su sostieni iniziativa
📲 Condividi per fare passaparola, inoltra questo messaggio ai tuoi contatti!
È davvero semplicissimo e rapido, con istruzioni chiare che ti conducono passo passo alla firma finale per quale ti è alla fine rilasciato un attestato che ho deciso di incorniciare perché è la mia prima firma on line e mi fa piacere ricordarla.
Sin qui la parte di servizio con le istruzioni, adesso proviamo il ragionamento.
Certo, il fascino della firma ai banchetti con volontari e militanti che stanno ore al servizio di un'idea, come accadeva sino a qualche decennio fa, non è sostituibile, ma la rapidità e facilità con cui è adesso possibile raggiungere il numero minimo di firme per attivare la procedura referendaria rende tutto più digeribile.
Infatti, nel caso del referendum contro l'autonomia differenziata, in pochissimi giorni si sono quasi raggiunte solo on line le 500.000 firme necessarie, che con quelle raccolte ai banchetti si avvicinano già al milione e mancano oltre due mesi alla scadenza del termine: un segnale politico fortissimo che arriva dritto al cuore di quel crogiolo di affaristi che si è messo in testa di smantellare stato sociale e sistema di contrappesi che sino ad adesso, pur con crescenti difficoltà, ha garantito un sufficiente livello di libertà.
E quindi, la conclusione cui si giunge, che svilupperemo nelle prossime settimane provando a coinvolgere esperti della materia, è che sia proprio il referendum abrogativo uno degli strumenti principe capace di arginare la famelica arroganza di un potere sempre meno autorevole e sempre più aggressivo nei confronti dei diritti e della legalità, tanto da spingersi al tentativo eversivo di provocare l'alterazione definitiva degli equilibri tra le varie componenti dello stato, la cui concorrenza paritaria ed indipendente ha sinora garantito la sopravvivenza di un sistema democratico, per quanto ormai chiaramente inadeguato.
Cambiare si deve, non c'è dubbio: modalità e obiettivi faranno la differenza.
L'obiettivo della tanto agognata “stabilità” o “governabilità” rischia di assumere derive drammatiche se tali “qualità” dovessero andare a vantaggio di una casta affarista ed incapace, consentendole di approvarsi norme che garantiscano ai suoi accoliti impunità e conservazione del potere attraverso nomine e cooptazioni, oltre che la sistematica occupazione di ogni spazio pubblico, dalla sanità all'informazione alle partecipate.
Per di più in una fase in cui il parlamento è stato letteralmente svuotato di significato e si trovano sotto attacco l'indipendenza della magistratura e la stessa funzione del Presidente della Repubblica.
Il sorgere di un forte movimento civico capace di utilizzare la leva referendaria per demolire qualsiasi tentativo autoritario o sfascista e magari, come fu con i referendum (traditi) Segni del 1991, provare ad orientare una nuova legge elettorale che impedisca alle lobby partitiche di nominarsi i propri asini preferiti come sta accadendo negli ultimi anni.
Almeno Caligola scelse un cavallo per senatore!
Intanto, e torniamo all'inizio dell'articolo, rileggete la prima parte e andate a firmare, anche on line, ma firmate per impedire l'ennesimo oltraggio al Meridione d'Italia e anche per dare un segnale di esistenza in vita di una coscienza civile anche in questa Italia da tardo impero.
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