Da lunedì 22 luglio è cominciata la raccolta delle firme necessarie per sottoporre la legge sull'autonomia differenziata a referendum abrogativo.
Diverse organizzazioni politiche, sindacali, religiose, sociali e associative di vario orientamento stanno organizzando banchetti nelle principali piazze della città: basta fermarsi un attimo con documento d'identità e mettere una firma.
Ad esempio:
- Ogni giorno di fronte la Villa Bellini
- venerdì 26 luglio ore 18,30-20,30 in Piazza Europa
- mercoledì 24 luglio e giovedì 25 luglio ore 18,30-20,30 piazzetta Gammazita
- 29 luglio 9,30-12,30 al solarium del Lungomare di fronte all’istituto Nautico
- 1 agosto 9,30-12,30 banchetto all’ospedale Garibaldi Centro (via Filzi, e entrata nuovo pronto soccorso).
Lo stesso accadrà in tutti i comuni della provincia.
Per proporre un referendum abrogativo in Italia, è necessario raccogliere 500.000 firme di elettori.
Alternativamente, il referendum può essere richiesto da cinque Consigli regionali.
Le firme devono essere raccolte entro un periodo di tre mesi e devono essere autenticate da un pubblico ufficiale. Una volta raccolte, le firme devono essere depositate presso la Corte di Cassazione.
Non bisogna sottovalutare il momento della raccolta delle firme e dare per scontato che si raggiunga il numero necessario, a parte il fatto che più se ne raccolgono maggiore il significato politico che si ottiene.
Dopo il deposito, la Corte di Cassazione verifica la validità delle firme e decide se accettare la richiesta di referendum. Se il referendum viene ammesso, esso si svolge in una data stabilita, solitamente la prima domenica disponibile tra il 15 aprile e il 15 giugno dell'anno successivo alla presentazione delle firme.
Referendum sull'Autonomia Differenziata: perché i siciliani dovrebbero votare Sì all'abrogazione
Il referendum di cui stiamo parlando pone una domanda cruciale ai cittadini italiani: "Volete voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n.86, 'Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione'?".
Rispondere "Sì" significa opporsi alla legge sull'Autonomia Differenziata, una riforma che sta suscitando preoccupazioni significative, specialmente tra le regioni del sud Italia come la Sicilia.
L'argomento può apparire complesso e forse lo è anche, ma è di tale importanza per le sorti delle comunità meridionali, e siciliana per quel che ci riguarda, che un minimo di sforzo per cercare di comprendere che ci si deve informare è assolutamente doveroso per tentare in qualche modo di impedire la deriva cialtronesca che stiamo subendo ormai da decenni e che ormai è diventata insostenibile ed ogni giorno più pericolosa.
Partiamo quindi da una ricerca effettuata da una organizzazione autorevole che si è distinta per indipendenza ed obiettività: l'Osservatorio GIMBE.
Il report dell'Osservatorio GIMBE, pubblicato nel marzo 2024, analizza l'impatto della riforma dell'Autonomia Differenziata sul Sistema Sanitario Nazionale (SSN). La legge prevede l'attribuzione di maggiori poteri alle Regioni in materie come la sanità, l'istruzione e la tutela dell'ambiente, con l'obiettivo di rendere più efficiente la gestione delle risorse.
Criticità della Riforma
Disparità Regionali:
- Le Regioni più ricche come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna possono trattenere maggiori risorse, mentre le regioni meridionali come la Sicilia, già svantaggiate, potrebbero ricevere meno fondi, accentuando le disuguaglianze.
- Il riparto del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) attuale non considera il raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), penalizzando le regioni con maggiori difficoltà economiche.
Sanità:
- La sanità rischia di diventare sempre più diseguale. Le regioni ricche possono investire di più nei servizi sanitari, mentre quelle povere potrebbero vedere un peggioramento della qualità dell'assistenza.
- Le autonomie richieste includono la rimozione dei tetti di spesa per il personale sanitario e la possibilità di stipulare contratti di specializzazione-lavoro per i medici, che potrebbero essere vantaggiose solo per le regioni con maggiori risorse.
Aspettativa di Vita e Mobilità Sanitaria:
- Esistono già notevoli differenze nell'aspettativa di vita alla nascita tra le diverse regioni italiane. La Sicilia, con una bassa aspettativa di vita, potrebbe soffrire ulteriormente a causa della riforma.
- La mobilità sanitaria interregionale evidenzia un flusso finanziario significativo dal Sud verso il Nord, con la Sicilia che ha accumulato un saldo negativo di €2,35 miliardi tra il 2010 e il 2021.
Perché la Riforma è Dannosa per la Sicilia
Aumento delle Disuguaglianze:
- La riforma potrebbe ampliare le disparità tra Nord e Sud, rendendo ancora più difficile per la Sicilia e altre regioni meridionali offrire servizi pubblici di qualità.
- La possibilità per le regioni ricche di gestire autonomamente le risorse finanziarie potrebbe lasciare la Sicilia con fondi insufficienti per affrontare le proprie sfide infrastrutturali e sanitarie.
Sanità e Servizi Pubblici:
- L'autonomia nella gestione dei servizi sanitari potrebbe portare a una riduzione della qualità dell'assistenza sanitaria in Sicilia, aggravando le già esistenti carenze strutturali e organizzative.
- Le richieste di maggiore autonomia in sanità da parte di regioni come Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna rischiano di sottrarre ulteriori risorse alle regioni meno sviluppate, penalizzando i cittadini siciliani.
Solidarietà Nazionale:
- La riforma mina il principio di solidarietà nazionale, fondamentale per garantire una distribuzione equa delle risorse tra le diverse regioni. La Sicilia potrebbe diventare sempre più dipendente dai trasferimenti statali, riducendo la sua capacità di autosostenersi e svilupparsi in modo autonomo.
La riforma dell'Autonomia Differenziata, quindi, presenta troppe criticità che potrebbero avere un impatto negativo significativo sulla Sicilia e altre regioni meridionali. Le disuguaglianze regionali potrebbero accentuarsi, compromettendo la qualità dei servizi pubblici e la coesione nazionale. Per queste ragioni, è importante considerare attentamente le implicazioni della riforma e valutare l'opportunità di sostenere il referendum abrogativo per proteggere l'unità e l'equità del paese.
QUINDI: FIRMIAMO!