(la foto di Simone Massaro è contenuta nel comunicato citato)
Quella che raccontiamo oggi non è la sceneggiatura fantasiosa di un film ancien con Totò e De Filippo: è tutto vero.
E probabilmente non riusciremo a raccontarla in una sola puntata.
Soggetti principali sono la società BaxEnergy con sede ad Acireale ed il suo fondatore e CEO Simone Massaro, già noto alle cronache anche internazionali per alcune vicende forse ancora più strane di quelle odierne e di cui tratteremo a parte.
Il comunicato diffuso alla stampa è nello stile cui ci ha abituati l'ingegnere Massaro, come quando annunciava l'assunzione di 200 ingegneri di cui non si ha traccia ed altre amenità.
Stavolta è proprio grossa.
Vediamo intanto l'attacco del comunicato: "La Sicilia come punto di riferimento mondiale per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche dedicate all’energia rinnovabile. È uno degli obiettivi green di Yokogawa, che con lanuova acquisizione di BaxEnergy mira a un più ampio piano di investimenti. Il campus di ricerca BaxEnergy creato nel territorio etneo dall’ingegnere Simone Massaro presenta notevoli punti di forza, le competenze e i team necessari per avviare il processo di decarbonizzazione su scala mondiale. Inoltre il connubio tra la tecnologia della siciliana BaxEnergy e la scala globale della Yokogawa creerà nuove opportunità per i giovani ricercatori italiani.
L’acquisizione sarà ufficialmente presentata giovedì 11 luglio alle ore 9.30 al Centro di Cooperazione Internazionale "Free Mind Foundry" - Via Sclafani 40/B, Acireale (CT) - durante la conferenza che vedrà la partecipazione delle Istituzioni e di una delegazione dal Giappone."
Qua la prima cosa che si nota piuttosto che le presenze è la clamorosa assenza: quella del Vescovo di Acireale e presidente della CESI Mons. Antonino Raspanti, sinora sempre presente alle varie “visioni” dell'ing. Massaro e stavolta a quanto pare estraneo al prestigioso parterre.
Su alcune delle “autorità” presenti sorvoliamo.
Ma veniamo a questa annunciata acquisizione giapponese della BaxEnergy di Massaro.
Intanto, subito, un dubbio.
La BaxEnergy, poi magari vedremo come arriva a questa commessa, svolge attività di monitoraggio di reti energetiche che è stata ricompresa tra quelle di “interesse nazionale” e per questo sottoposta a particolari limitazioni e controlli.
Infatti, a seguito di uno scambio di partecipazioni all'interno dello stesso gruppo (tra Massaro e Massaro), il Consiglio dei Ministri, in data 30 ottobre 2020, ha impartito una ”raccomandazione alla società BaxEnergy Holding S.àr.l. di mantenere sul territorio nazionale le attività di produzione e ricerca e sviluppo della piattaforma di monitoraggio proprietaria Energy Studio Pro®, attualmente svolte nella sede di BaxEnergy Italia S.r.l.": questo passaggio ai giapponesi è compatibile con questa raccomandazione del governo italiano?
Del resto le attività dell'ing. Massaro, che in altri comunicati si accredita con esperienze lavorative negli USA presso Microsoft, Disney e addirittura NASA (di cui in realtà non si rinviene traccia), mentre l'unica riscontrata riguarda il rapporto di dipendenza con la società americana Iconics che l'ha trascinato più volte in tribunale per qualcosa che, tradotto in italiano, sarebbe vero e proprio spionaggio industriale.
Simone Massaro è stato infatti coinvolto in una controversia legale con Iconics, Inc., che ha intentato una causa contro di lui, Christopher Volpe, BaxEnergy GmbH, BaxEnergy Italia S.r.l., e Vento Industries, Inc.
La causa, iniziata nel 2011, riguardava accuse di appropriazione indebita di segreti commerciali e violazione del diritto d'autore.
Le accuse principali mosse da Iconics includevano l'uso non autorizzato di codici sorgente proprietari per lo sviluppo del progetto Foxtrot da parte di Volpe Industries, con la collaborazione di Massaro mentre era ancora impiegato presso Iconics. Inoltre, Iconics ha dimostrato che questi codici fossero stati utilizzati anche nello sviluppo del software Energy Studio Pro di BaxEnergy.
La corte ha riconosciuto che gli atti di copia del codice Iconics da parte di Massaro si erano verificati mentre era ancora negli Stati Uniti, consentendo così la giurisdizione americana sulle violazioni del diritto d'autore nonostante le attività successive si fossero svolte all'estero.
Insomma, bruttissima storia: molto più complicata di quella fatta emergere nel 2017 da Mario Barresi con una inchiesta su La Sicilia che coinvolgeva il compagno della madre di Massaro, definito “Mister Q”, rappresentante di caffè nominato amministratore delle società di Massaro stesso ed in mezzo ad una strana storia di fatture con Alitalia commissariata.
Ma torniamo all'oggi, a questi giapponesi che acquisiscono una società su cui vigono raccomandazioni del governo italiano.
Anzi, torniamo al 31 dicembre 2023, data di chiusura dell'ultimo bilancio depositato, che restituisce una società praticamente a rischio liquidazione, oberata di debiti e con un patrimonio negativo vicino al milione di euro.
E questo nonostante negli ultimi anni la BaxEnergy ha ottenuto consistenti “aiuti di Stato” per oltre 2 milioni di euro:
La situazione debitoria, dicevamo, è particolarmente pesante:
4,1 milioni di debiti e con un patrimonio netto negativo per quasi un milione.
Tanto che Massaro nella relazione integrativa, nella sua qualità di amministratore unico, è costretto a dichiarare:
Quindi, siamo ad un passo dalla liquidazione coatta, peraltro aggravata da pesanti accertamenti della Guardia di Finanza:
Quindi, siamo a circa 600 mila euro di debiti e sanzioni fiscali accertati e solo fino al 2017, pagabili in 20 “comode” rate mensili .
Inssomma, emerge un quadro molto “Free” e molto poco “Mind”, per giocare con l'altro “gioiello” di casa Massaro, quella Free Mind Foundry srl di cui magari ci occuperemo in altra puntata perché merita, essendosi autodescritta più volte su tutta la stampa possibile come formidabile attrattore e formatore di talenti mondiali e ci piacerebbe sapere quanti e quali sono.
La domanda su come, perché e per farci cosa siano arrivati i giapponesi la lasciamo al momento qui.
Proponiamo invece subito quella sul perché cotante “autorità locali” partecipino a questo genere di operazioni, circostanza che resta uno dei tanti misteri di questa regione sempre più incredibile.
In ogni caso appaiono quanto meno degli sprovveduti:
se sono convinti che si tratta di una “eccellenza”, magari sconoscendone i numeri disastrosi che abbiamo documentato (colpevolmente: si informino prima di offrire passerelle pericolose!), ci sarebbe da festeggiare per acquisizioni straniere?
Ripetiamo, non è un film di Totò ma una "consueta" storia catanese.