Stasera alle ore 20:30, il suggestivo Chiostro di Santa Maria di Gesù ospiterà un evento straordinario: la presentazione del cortometraggio documentario "Fra Uomo e Fra Massimo", diretto dal talentuoso regista Alessandro Costanzo che racconta la storia di Padre Massimo Corallo, padre della Chiesa Santa Maria di Gesù.
Questo evento, che fa parte della rassegna "In Chiostro d’Estate", promette di essere un momento di profonda riflessione e ispirazione, arricchito dalla presenza degli autori stessi.
In un'intervista abbiamo avuto l'opportunità di parlare con Alessandro Costanzo, che ci ha raccontato in dettaglio la genesi e lo sviluppo di questo progetto che esplora la vita e la missione di Padre Massimo Corallo, un uomo il cui impegno e dedizione alla comunità lascia nella quotidianità segni indelebili.
Come nasce questo documentario?
“Questo documentario nasce qualche anno dopo l’incontro con Fra Massimo (2018), una figura eclettica che mi ha da subito suggerito curiosità per la forte contrapposizione che subito viene in mente pensando alla figura del performer musicista che deve per necessità mettere se stesso e la propria arte al centro dell’attenzione e quella di un Frate che si spoglia sia simbolicamente che materialmente dei beni materiali e quindi con uno stile di vita votato all’altruismo piuttosto che all’egocentrismo. La grande apertura di Fra Massimo Corallo ed una fiducia reciproca, forte anche di una precedente collaborazione in cui ho curato un suo videoclip musicale (Tutto di te), mi hanno permesso di accedere al suo mondo, e di indagare con sincerità e senza pregiudizi, questa dicotomia, dell’arte e della fede in relazione al suo io”.
Il suo valore?
“Oltre ad esplorare con curiosità la gestione di una così difficile convivenza, forse anche perché minata da preconcetti sociali ormai antiquati, è stata un’occasione per raccontare chi sono i frati e come vivono. Chi non si è mai chiesto come fa un uomo votato alla chiesa a vivere le difficoltà di un cammino che è pur sempre incarnato in un corpo? Il documentario esplora quindi non solo il percorso che porta una persona a prendere i voti, ma anche come questo viaggio di continuo rinnovo e ricerca della fede poi deve continuare, e non è sempre facile”.
Come è stato realizzato sotto il profilo tecnico?
“Per realizzare questo documentario, è stato necessario mantenere un profilo molto discreto anche perché ci trovavamo durante la fase pandemica del 2021, quindi la troupe era ridotta al minimo, io e altri due assistenti (Quindi tre persone totali ) che mi hanno supportato prevalentemente per la gestione delle diverse attrezzature e dei relativi spostamenti. Tecnicamente è stata utilizzata come camera principale una Blackmagic Pocket cinema 4K in abbinata ad ottiche Sigma Art, e come B Cam una Panasonic GH5. Per quanto riguarda le mansioni principali possiamo definire il progetto con la classica sigla “filmmaker one man band” proprio perché in maniera del tutto solitaria ho realizzato tutti gli aspetti della produzione, dalla fotografia, al suono, alla regia, al montaggio e via dicendo”.
Che messaggio ti auguri arrivi al pubblico dal tuo punto di vista?
“Il messaggio, o meglio una delle chiavi di lettura, come lo stesso titolo suggerisce con un gioco di parole che ho sempre trovato molto calzante per lo scopo, è che l’uomo votato a dio e alla chiesa, rimane pur sempre un uomo con le sue debolezze e le sue virtù, Fra uomo e Fra Massimo”.
ll documentario non è solo un tributo alla sua figura, ma anche un invito a riflettere su temi universali come la fede, la solidarietà e la speranza.
La proiezione sarà seguita da un dibattito aperto con il regista e Padre Massimo, offrendo al pubblico l'opportunità di interagire direttamente con loro e approfondire le tematiche trattate nel film.