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Essere o non essere “green”: il dilemma di responsabilità catanese

08-10-2024 07:00

Giacomo Petralia

Cronaca, Focus,

Essere o non essere “green”: il dilemma di responsabilità catanese

La filosofia del "verde", un credo che investe di passione ogni angolo del mondo: ma resta la passione

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Green

È affascinante pensare come questo vocabolo inglese sia passato dall’indicare semplicemente un colore (il verde, appunto) ad espandersi enormemente, legandosi alle tematiche della salvaguardia ambientale, della sostenibilità e a tutto ciò che ne consegue.

 

In un tempo in cui il linguaggio e la comunicazione sembrano più malleabili e dinamici che mai, è innegabile che la parola "green" abbia ottenuto uno spazio da assoluta protagonista, tanto da contare ormai innumerevoli campi di applicazione: economia green, politiche green, lavoro green, green marketing e via dicendo.

 

Educare alla responsabilità: perché essere "green"?

La filosofia del "verde", un credo che investe di passione ogni angolo del mondo, dovrebbe comunque essere fondata su un mantra ben preciso: educare alla responsabilità.

Ma si deve educare alla responsabilità per essere più "green" oppure, semplicemente, perché è giusto farlo?

 

Educazione ambientale a Catania

Malgrado alcuni tentativi, accumulati nel corso degli ultimi anni, di perseguire questa filosofia, quel che caratterizza la città di Catania non è certamente la sua essenza "green": il trentesimo report "Ecosistema Urbano", pubblicato da Legambiente e redatto in collaborazione con Ambiente Italia e con Il Sole 24 Ore, vede la città dell’Elefante come fanalino di coda nella classifica dei 105 capoluoghi con le migliori performance ambientali

 

Nel caso in cui, però, si fosse alla ricerca di una consolazione da derby, basti pensare che è Palermo l’unico centro in grado di fare addirittura peggio.

 

Ciò che determina la posizione finale nella classifica dei capoluoghi, analizzati nel report di Legambiente, sono ben 19 parametri; tra questi, il numero di alberi ogni 100 abitanti e la percentuale di efficacia della raccolta differenziata dei rifiuti. Temi caldissimi per Catania nonché dei parametri in cui la città, palesemente, non brilla.

 

Iniziative locali per la sostenibilità

Campagne di sensibilizzazione come "100 alberi per Catania", iniziativa nata proprio dal circolo provinciale di Legambiente e che prevede la piantumazione di alberi in zone poco verdi, possono contribuire ad educare e coinvolgere i cittadini sul tema della sostenibilità; a creare un doppio standard è, però, proprio il tema dei rifiuti, notoriamente uno dei tasti più dolenti per il capoluogo etneo.

Responsabilità e mobilità sostenibile a Catania

Nel 13 giugno 2016, il sito ufficiale del comune rende pubblico un comunicato stampa il cui titolo suona subito come un evento rivoluzionario: "Il Car Sharing è arrivato a Catania". In effetti, rivoluzionario lo è.

 

L’allora sindaco Enzo Bianco festeggia insieme al vicepresidente Eni, Salvatore Sardo, un’intesa che porta all’attivazione di Enjoy, il servizio di vehicle sharing realizzato proprio da Eni con le partnership di FIAT, Piaggio e Trenitalia. 

Nella conferenza di presentazione del servizio c’è grande euforia: i cittadini catanesi saranno i primi, nel sud Italia, a potersi spostare in piena comodità e sostenibilità usufruendo del parco mezzi Enjoy, composto da 200 veicoli totali tra Fiat 500 e scooter Piaggio.

Tre anni più tardi, nel maggio 2019, Eni si vede costretta ad eliminare Enjoy da Catania: i furti e i danneggiamenti di circa 100 auto falciano anche la più remota possibilità di proseguire con l’erogazione del servizio.

 

Una seconda chance: il caso AmiGO

Come recita il detto, però, "morto un papa se ne fa un altro": con il supporto della società palermitana AMAT, in poco tempo AMTS porta in città un altro servizio di car e bike sharing, già attivo da diversi anni proprio nel capoluogo della regione. 

I catanesi sfruttano con responsabilità la seconda chance ricevuta: a quattro anni dall’attivazione di "AmiGO", sono pochi i casi di furti o danneggiamenti dei mezzi del nuovo servizio.

 

Controlli e normative: luci e ombre

La grande marcia cittadina verso la sostenibilità non accenna quindi a fermarsi: lo dimostrerebbero i risultati di molte operazioni di controllo effettuate recentemente dalla Polizia Stradale

Oltre all’aumento del numero di multe ai danni di conducenti di monopattini elettrici, spesso arrivate con annesse motivazioni di "guida pericolosa", sono tanti i sequestri di biciclette a pedalata assistita giudicate "non a norma".

 

Durante uno specifico controllo, avvenuto giorni fa, si è potuto verificare come almeno due veicoli su tre, circolanti in Piazza Università, non fossero conformi alle normative in atto; tra questi, anche delle bici trasformate in effettivi ciclomotori tramite dei ritocchi alle prestazioni che certi veicoli non potrebbero supportare.

I pedoni non ringraziano.

 

Quindi, cosa fare? Educare alla responsabilità per essere più "green" oppure, semplicemente, per essere responsabili?

Registrazione Tribunale di Catania n. 18/2010 – PIVA 05704050870 - ROC 180/2021
Edito da: Sudpress S.r.l. zona industriale, c.da Giancata s.n. – 95121 Catania

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