“In Sicilia il settore dei rifiuti si caratterizza perché esso stesso organizzato per delinquere”
(Relazione conclusiva Commissione Parlamentare d'Inchiesta sul ciclo dei rifiuti ottobre 2010)
È pazzesco quello che riescono a combinare.
E la cosa assurda non è tanto questa, quanto che glielo consentano, che la gente si limiti a non andare a votare, come fossimo un paese civile in cui il dissenso possa utilmente manifestarsi con la desistenza ed ottenerne il doveroso passo indietro di chi ormai rappresenta solo se stesso e la propria consorteria.
Purtroppo non andrà così e non andrà bene.
Ma veniamo all'ultima, si fa per dire, situazione demenziale che riguarda i rifiuti e di cui scriviamo instancabilmente da almeno un decennio, basta scorrere la selezione in calce.
È accaduto che, di certo non “a ciel sereno” come irresponsabilmente arriva a sostenere chi scende ogni volta dal pero, ha chiuso la discarica della Sicula Trasporti cui conferiscono rifiuti circa 200 comuni siciliani, tra cui i vari lotti del capoluogo catanese.
La discarica, è bene ricordarlo, è sottoposta ad amministrazione giudiziaria a seguito delle vicende penali che hanno coinvolto la proprietà della famiglia Leonardi.
Il 20 giugno il GIP competente ha rilevato che la discarica non è in possesso delle autorizzazioni prescritte dalla legge e, di conseguenza, gll amministratori giudiziari ne hanno comunicato la chiusura.
Abbiamo estremamente sintetizzato e sorvoliamo sulle vicende ultra decennali che hanno interessato questa discarica ed i continui pasticci combinati dai governi della regione siciliana.
Un delirio politico-burocratico che trova scientifica spiegazione nelle conclusioni, che spesso riportiamo, della commissione parlamentare d'inchiesta presidente Pecorella dell'ottobre 2010: ci torneremo, perché è la prova provata che almeno negli ultimi 14 anni, pur consapevoli, non solo non hanno risolto nulla, ma hanno costantemente e pervicacemente aggravato il problema.
Torniamo agli ultimi sviluppi.
Dopo il doveroso intervento dell'autorità giudiziaria, il 21 la regione emana un decreto dirigenziale in cui ne prende atto e all'art. 1 ordina che “il D.D.S. n. 258 del 07.4.2023 (che autorizzava la discarica, ndr) è annullato per illegittimità originaria, sussistendo l’interesse pubblico concreto ed attuale alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica.”
Quest'ultima locuzione è interessante perché viene utilizzata nella stessa identica formulazione sia per revocare, come sopra, che per tentare di farla riaprire, come farà il presidente Schifani con l'ordinanza del 24 giugno.
Infatti, nell'ordinanza Schifani si legge che “la vicenda di Sicula Trasporti ha raggiunto, per quanto sopra esposto, una situazione non più affrontabile con il ricorso a strumenti amministrativi ordinari, determinando una situazione di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente.”
Quindi, ci facciano capire: la “tutela dell'ambiente e la salute pubblica” questi scienziati pensano di garantirla chiudendola o aprendola questa discarica?
Il 21 giugno chiudendola, il 24 aprendola: sono candidati di diritto al Nobel o è necessario avviare petizione popolare?
Fatto sta che l'ordinanza Schifani (alleghiamo in calce) è talmente cervellotica e confusionaria che gli amministratori giudiziari rispondono picche e la discarica non la aprono:
Quindi niente da fare.
E quindi, nel pomeriggio di ieri, si sono riuniti di nuovo e pare abbiano partorito un'altra genialata che vedremo se gli consentirà di aprire in deroga a tutte le norme possibili e per l'ennesima volta la discarica della Sicula Trasporti, ovviamente nel rispetto dell’interesse pubblico concreto ed attuale alla tutela dell’ambiente e della salute pubblica, lo stesso per cui tra qualche settimana la chiuderanno di nuovo e poi la riapriranno e poi la chiuderanno e poi...
Sempre “nell'interesse concreto ed attuale alla tutela dell'ambiente e della salute pubblica”…
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