Ci riempiamo la bocca con Custonaci, Santa Maria la Scala, Marzamemi, Taormina, Barcellona, Calamosche, etc.
La verità è che possiamo fare almeno una cinquantina di nomi delle spiagge più belle, green e poco frequentate (e su questo “poco frequentate” come linea di misura della bellezza del mare, andrebbe fatto uno studio sociologico) ma nei fatti rimane un dato: abbiamo il mare più inquinato d’Italia.
Provate voi stessi a cercare su Google o sul sito della protezione civile:
regioni per mare inquinato.
Quindi una volta distrutte le certezze che riponevamo in quattro o cinque spiaggette che conoscevamo, andiamo avanti.
La graduatoria dell'ultimo rapporto del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (Snpa) è chiara e impietosa: solo l'84% della costa siciliana è definito "eccellente".
Un risultato che pone la Sicilia all'ultimo posto tra le regioni italiane per la qualità delle acque di balneazione. Anche Calabria e Campania, spesso criticate per le loro condizioni ambientali, fanno meglio della Sicilia.
Invece, un plauso alle altre regioni: in cima alla classifica delle regioni con le coste più pulite troviamo la Puglia, con un impressionante 99,7% di acque eccellenti, seguita dal Friuli Venezia Giulia con il 99% e dalla Sardegna con il 98,4%. Questi numeri sottolineano il divario significativo tra la qualità delle acque siciliane e quella delle regioni al vertice della graduatoria.
La qualità del mare e delle coste siciliane è stata dunque bocciata senza appello.
Le famose acque cristalline di località rinomate come Taormina, Menfi e Vendicari, che attirano ogni anno migliaia di turisti, appaiono come delle cattedrali nel deserto: oasi di bellezza in un contesto generale che non riesce a mantenere gli stessi standard di eccellenza.
Ma vedete, è una questione di principio: mentre le altre regioni hanno una porzione più o meno grande di mare, noi abbiamo un’isola!
Siamo totalmente circondati dal mare e dobbiamo metterci davvero di impegno per arrivare ultimi.
È necessario un impegno concreto per migliorare la qualità delle acque, non solo per preservare l'ecosistema marino, ma anche per sostenere l'industria turistica, fondamentale per l'economia locale.
Se il PIL della Sicilia è tutto nelle mani del turismo marino, cavolo, non giochiamocelo.
Pensate, 110 milioni di turisti vengono in Italia ogni anno e, nella sola Sicilia, un numero tra i 16 ed i 20 milioni. Praticamente siamo il 19% del motore turistico nazionale.
Però noi non possiamo solo lamentarci, siamo anche noi artefici se questo dato sull’inquinamento è così scoraggiante.
Cerchiamo invece di capire se ci sono soluzioni o se possiamo almeno fermare il dato senza continuare a scendere.
Quella nella foto in copertina, è un dato del 2018, ad oggi la situazione è nettamente peggiorata.
Eventualmente non preoccupiamoci troppo, ci rimane sempre la costa di Enna per fare un bagno.