La premessa:
L'assessorato comunale al Mare di Catania ha completato i lavori sugli spazi attrezzati del lungomare e delle spiagge pubbliche della Playa, garantendo accesso libero, funzionalità e sicurezza. La spiaggia libera n.3 è stata aperta con docce, salvataggio, bar e aree gioco, etc.
Il resto di tutte le spiagge della Plaia è stata già aperta.
Anche il solarium di piazza Sciascia è stato aperto ed ampliato di 300 mq ed il 15 giugno aprirà il solarium di Ognina, rinnovato dopo cinque anni.
Quello più atteso dai giovani, invece, il solarium di San Giovanni Licuti, anche questo aperto.
Veniamo a noi adesso.
Nella nostra provincia sono tre i punti campionati secondo uno studio fatto meno di un anno fa da Goletta Verde, di questi tre, due sono fortemente inquinati e di interesse: la foce del canale Forcile in località Contrada Pantano d’Arci ed il lungomare Galatea ad Aci Trezza.
Praticamente tutta la costa della zona metropolitana.
Se prendiamo come punto medio Li Cuti:
Tra questa e Acitrezza distano circa 7 km.
Dalla spiaggia n.1, 5km.
Dalla n. 2, 9km
Dalla n. 3, 10 km.
Tiriamo quindi le conclusioni su quanto abbia senso parlare di bandiere blu a distanza di pochi metri, quando le correnti percorrono centinaia di km.
Nelle analisi trovate c’erano: batteri fecali, microplastiche, idrocarburi.
Ma senza scendere neanche troppo nel dettaglio, ricordiamo tutti feci, macchie marroni ed assorbenti.
“Allora non dobbiamo fare più il bagno?”
Assolutamente no.
Solo, siamo consapevoli che forse sarebbe più utile attivare un piano di bonifica dei filtri e sistemare gli scarichi che montare solarium.
In questi giorni, ad esempio, il canale Arci ha sversato materiale argilloso e sabbioso.
"Ma è acqua pulita?"
Dunque:
Nel canale oltre alle acque meteoriche (pioggia) vengono scaricati reflui filtrati provenienti da alcuni stabilimenti nella zona industriale.
Scarichi autorizzati e trattati certo, ma pur sempre di scarichi parliamo.
Anzi, secondo un rapporto del 2021 del Tribunale di Catania, imponeva alla Sidra, la società partecipata del comune, di sbarrare il canale a causa dei liquami e degli scarti industriali.
Solo due anni dopo però, l'Arci viene dichiarato un canale naturale, quindi, non sbarrabile.
Pensate che confusione e che impegno ci vuole per capire cosa sta succedendo: un canale con liquami, materiale argilloso e scarti industriali che viene dichiarato canale naturale non sbarrabile per non toccare il suo naturale decorso ma che, secondo le dichiarazioni del sindaco Trantino, i lavori per lo sbarramento cominceranno tra una settimana.
Non si riesce a capire cosa sia sto benedetto Arci.
Ma nel marzo 2024, fortunatamente, erano state scattate delle foto del canale: materiale biancastro, pesci sofferenti e liquami di natura chimica ed umori talmente forte da bruciare narici e occhi.
Insomma, forse è rimasto solo un posto dove poter fare una rilessante nuotata al sicuro: la vasca da bagno.